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Quale chiosco? Quale opera pubblica?

di | in: Cronaca e Attualità, Oblò: Spunti, Appunti e Contrappunti

MONTERUBBIANO – Dal programma triennale delle opere pubbliche 2010/2012 dell’Amministrazione Comunale di Monterubbiano come primo intervento (non previsto nel programma eletorale del Sindaco Pagliarini) si legge:”sistemazione zona attrezzata Parco di San Rocco e realizzazione nuovo chiosco-bar” – stima dei costi € 220.000,00 (spesa prevista nella delibera del progetto esecutivo € 250.000,00). I cittadini sono costernati alla vista di quanto sta avvenendo dietro le transenne dei lavori in corso, quello che è stato sempre definito in ogni documento ufficiale amministrativo “chiosco” è  in realtà una vera e propria costruzione edilizia che sta violentando il parco e l’intera comunità. Quanta fretta nella realizzazione di quest’opera che di pubblico ha ben poco, se non il suo finanziamento che graverà sui cittadini per trent’anni, opera ancora non compiuta ma già destinata in mano ai privati. Man mano che i lavori vanno avanti il malumore aumenta, sempre maggiore è la consapevolezza di un uso improprio del termine chiosco, i cittadini si domandano perchè mai non siano stati usati i termini giusti, non possono certo pensare che gli amministratori non abbiano ben chiaro cosa sia un chiosco. E cosa dice la Sovrintendenza, l’Archeoclub e tutti gli organi deposti alla tutela del patrimonio pubblico? Perchè tutto questo silenzio di fronte ad una comunità che ha manifestato e continuerà a manifestare il suo dissenso per un’operazione imposta contro la sua volontà? I cittadini hanno visto in questi anni lasciare nel degrado il parco, i vicoli, le piazzette, i beni architettonici e culturali, forse tutto questo non è casuale, viste anche le affermazioni del sindaco che giustificano la costruzione del ristorante con una riqualificazione di un’area degradata.

Un’area quella sportiva di San Rocco, tolta da una precedente amministrazione, negli anni 60, ai privati a tutela del parco e della bellezza pubblica, luogo nel quale oggi proprio il pubblico destina ad un privato là dove un privato avrebbe mai potuto costruire. Area orgoglio di questa comunità, nella quale erano state create zone di diverso intervento sportivo, con la bambinopoli per i più piccini, con il campo da bocce, il campo da tennis e calcetto e il campo polifunzionale dove si poteva imparare ad andare in bicicletta o giocare a pallavolo o pattinare…quale degrado? Un piccolo lavoro di ordinaria e quotidiana manutenzione avrebbe consentito di mantenere un’ampia e versatile area sportiva.

Il cemento ha dimezzato quell’area che ha visto susseguirsi generazioni di bambini, giocare nel silenzio, tra il canto degli uccelli, e tramonti indimenticabili, il cemento porterà meno sport e più consumo, meno armonia e più rumore, meno passeggiate e più automezzi che andranno a rifornire un ristorante che nessuno ha voluto, violando un parco nel quale ancora oggi le biciclette e i cani non possono entrare.


per info: comitatocittadino.mont@yahoo.it





29 Giugno 2010 alle 0:45 | Scrivi all'autore | stampa stampa | |

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