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A parte la vita, va tutto bene

di | in: Cultura e Spettacoli

[  “ZONA PARADISO” (testo e regia Michele Bia), con Franco Ferrante – Compagnia Teatroscalo ]
16° Incontro Nazionale dei Teatri Invisibili  5 – 25. 9. ’10  –  8. 9. ’10  h 21.30   Teatro dell’Arancio Grottammare

 
 
      Non pareva di stare a Grottammare, stasera. Il bel teatro del vecchio borgo pieno, niente autorità né preamboli, uno spettacolo sobrio e preciso senza sbavature. Gli “Invisibili” sono così: talvolta puoi non capirli (oltre che non vederli…), ma fanno bene all’ambiente.
 
      Franco Ferrante è molto bravo. Dieci personaggi in un’ora (faticando come il nostro Vincenzo Di Bonaventura), di media 6 minuti l’uno, tutto da solo. Impermermeabile da detective e sciarpa. Grigia scrivanietta con lampada e telefono, 3 sedie, una veneziana di finestra. Basta. L’essenziale della normalità. Tutto si svolge in un condominio normale, di coinquilini normalmente fissati, quasi suonati, grigi. Vite normali, nascoste, invisibili, talvolta mascherate, come recluse. Tutti recitano le loro parti da attori inconsapevoli, tutti prigionieri dello stesso ingranaggio di una storia di piccole storie anonime e convergenti. Sconosciuti che vivono vicini ma distanti, che si osservano, che si detestano, che si sospettano, che si invidiano…
Uno (anzi, una) di loro scompare. Quindi l’inchiesta. Tutti vengono interrogati.
 
      Teatro puro, ma anche cinema. Vedo tutto in bianco e nero, senza velocità, come nei primordiali film gialli. Anzi, è come sfogliare un libro giallo da 300 lire.  Immagino un condominio romano degli anni sessanta, dalle parti di via Treviso, di quelli col cortile in mezzo, ma l’investigatore parrebbe americano, di quelli col nome scritto in nero ad arco, sul vetro smerigliato dell’ufficio.
 
Finisce come se non fosse mai cominciato, senza un delitto. Eppure si respirava aria da giallo.
Possiamo star “tranquilli e sereni”, quindi. Non è successo niente.
 
Resta l’amaro della fotografia di vite piatte e scontate, consumate in appartamenti sovrapposti, che guardano finestre. Dove normalmente “tutto va bene. A parte la vita.”

 
8.  9. ’10                     PGC




9 Settembre 2010 alle 12:46 | Scrivi all'autore | stampa stampa | |

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