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AngellottiAppunti: nostalgie pericolose

di | in: Cronaca e Attualità, Oblò: Spunti, Appunti e Contrappunti



San Benedetto del Tronto 26 ottobre 2010 – In questi tempi di vacche magre assistiamo, sui mass–media, ad un continuo rimpiangere “il bel tempo che fu”.

Ormai l’archivio dell’ “Istituto Luce” è passato interamente in onda sulle Tre Reti Rai.

La stessa morte di Mike Buongiorno e Sandra Mondaini ha avuto un eco che “un tempo” non avrebbe avuto nemmeno la morte del Papa.

In realtà il “bel tempo che fu” non è mai esistito.

Le stesse culture tradizionali (dove resistono) hanno, come pilastri, la violenza endemica (faide e vendette), la totale sottomissione delle donne, e la carestia dietro l’angolo.

Pasolini, grande nostalgico, sappiamo tutti che orribile abbia ha fatto. Anche a noi viene a volte da rimpiangere un tempo in cui era chiara la differenza tra buoni e cattivi, tra bianco e nero.

Nei paesi dell’ex blocco comunista c’è un grande rimpianto del comunismo, dottrina che garantiva, ai “docili”, un pezzo di pane ed un tetto sotto cui ripararsi.

Non volendo predicare falsi moralismi “retrò”, il comunismo aveva i suoi lati positivi, tra i quali il più importante era, in occidente, di ricompattare i paesi NATO nei loro valori liberisti. 

L’Islam radicale ha preso il posto del comunismo nel nostro immaginario collettivo: il nostro nuovo nemico è il “non–bianco”.

Da ciò un nuovo maccartismo, un nuovo Vietnam e nuove, innocenti vittime sacrificali (gli  immigrati).

Forse se ci vedessimo di più allo specchio saremmo più tolleranti con i diversi.

Giuseppe Angellotti




26 Ottobre 2010 alle 17:55 | Scrivi all'autore | stampa stampa | |

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