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Il CIIP precisa

di | in: Cronaca e Attualità

Riceviamo da CIIP e pubblichiamo integralmente

 

Si invia di seguito la rettifica inviata al Sole 24 Ore in merito all’articolo pubblicato a pag. 13 del 19/01/2011 nella sezione Centro-Nord.

Poiché le informazioni e le dichiarazioni in esso contenute e riportate da alcune testate giornalistiche locali impongono importanti precisazioni da parte di questa Azienda, Gestore del Servizio Idrico Integrato nell’ATO 5 – Marche Sud, si chiede cortesemente di voler pubblicare integralmente il presente comunicato stampa.


In merito alle affermazioni riportate il 19 c.m. su Il Sole 24 ore e il giorno seguente su Il Resto del Calino anche in pagina nazionale e su il Corriere Adriatico in cronaca locale,  in cui il Presidente di Confindustria di Ascoli Piceno Bruno Bucciarelli sostiene che l’AATO 5 – Marche Sud ed il Gestore CIIP spa, che mi onoro di rappresentare, sono a complicare un quadro industriale già fortemente compromesso  come quello della provincia di Ascoli Piceno con l’applicazione di tariffe idriche per utenze industriali al doppio se non al triplo di quelle  praticate nel vicino Abruzzo, ritengo sia utile fare alcune considerazioni.

Sia detto senza offesa, i toni quasi drammatici dei titoli non fanno onore alla verità dei fatti addotti a sostegno delle tesi della Confindustria ascolana.

Pertanto prima ancora che rispondere in merito alla situazione ascolana è opportuno rilevare che si fa riferimento a situazioni di fatto tra loro “incomparabili”. Innanzitutto perché la  situazione della gestione del servizio idrico integrato del pescarese è fortemente compromessa come apprendiamo da una allarmata relazione del Commissario Unico Straordinario  (http://www.atoabruzzo.it/joomla/albo-pubblicazioni/doc_download/25-presentazione-analisi-degli-scostamenti-e-revisione-piano-dambito-20082009),  avente a tema proprio  “LA REVISIONE TARIFFARIA NELL’AMBITO TERRITORIALE OTTIMALE PESCARESE”.

Nella relazione si denunciano a chiare note una serie di gravi criticità che portano a concludere il Commissario che:

«Il Piano d’Ambito è un documento VINCOLANTE sia per il gestore unico che per i Comuni ?< 1.000 abitanti o che non aderiscono alla gestione unica.

La disapplicazione della tariffa tenuta immotivatamente più bassa di quella calcolata nel PdA mette a rischio la sostenibilità della gestione ed espone i Comuni aderenti e non alla gestione unica a dover ripianare i debiti ed a recuperare le inefficienze/perdite del servizio dovute ai mancati investimenti.

Una tariffa non rispondente alle reali esigenze del sistema comporta la mancanza di sufficienti risorse per gli investimenti per rimborsare i mutui accesi dai Comuni e dall’Ente d’Ambito e di conseguenza l’aumento delle perdite della SpA pubblica che gestisce il SII.»


Quanto al Gestore, il Commissario afferma:« presenta una bassa redditività (scarsa capacità di produrre utili) che ha generato negli anni perdite di esercizio ed il mancato rispetto della programmazione prevista nel PdA al fine del contenimento della spesa.»

Tutto questo, francamente, non ci pare il quadro ottimale da portare a confronto per criticare le tariffe del servizio idrico integrato (SII) stabilite dall’AATO n.5 – Marche sud.


I confronti sono sempre difficili da fare in questo settore, soprattutto se non articolati sui reali fattori che determinano la tariffa del SII che, come è noto, è si fortemente influenzata dai costi di gestione, tesi ad  assicurare la qualità dell’acqua e del servizio offerto ai cittadini,  ma anche e soprattutto dagli investimenti che si debbono realizzare nel territorio servito.


Ciò posto, sarebbe comunque interessante rilevare e confrontare, sulla falsa riga di quanto asserito dalla Confindustria ascolana,  la nostra situazione con quella di altre ATO in campo nazionale in cui Società gestori del SII vedono la partecipazione del privato. Tale confronto appare tanto più importante data la propensione de Il Sole 24 ore a mettere in rilievo quasi quotidianamente le inefficienze del pubblico nel settore idrico,  conclamando, di conseguenza, la sospirata liberalizzazione del settore che nei fatti è più semplicemente la sua privatizzazione.   A titolo meramente esemplificativo, allora, sarebbe interessante rilevare la situazione della confinante regione laziale dove ad esempio il Gestore dell’Ambito Territoriale Ottimale n.4 – Lazio Meridionale, è  partecipato al 49% da una società del gruppo Veolia Environnement che, detto per inciso,  è il primo operatore al mondo nei servizi per l’acqua.


Tariffe €/m3 anno 2011

ATO:

Lazio Meridionale

Marche – sud

Per consumi:

>= 56 mc.

>= 90 mc.

Attività commerciale

4,50

2,68

Attività artigianale

3,91

2,68

Attività industriale

5,07

2,68


Come è facile osservare la situazione è esattamente inversa a quella lamentata.


Comunque anche  per rasserenare il clima,  torno a ribadire ciò che sin dall’inizio del mio mandato (luglio 2010) ho scritto a tutte le componenti economiche delle Province di Ascoli Piceno e Fermo e cioè che la CIIP spa, che deve realizzare in 25 anni (2008-2032) oltre 350 milioni di investimenti, vuole contribuire a fare da volano all’economia locale.  A questo scopo è in atto una Variante di Piano  allo studio dell’AATO n. 5 Marche sud che, come mi ha assicurato il Presidente Stracci, sarà approvata dall’Assemblea dei Comuni i primi del mese di febbraio,  che ci consentirà di adempiere a tale missione, in coerenza con un  piano industriale bancabile.


La CIIP spa, anche grazie ad una rilevante ristrutturazione interna, ritiene  di essere in grado di onorare tale compito e ribadisce la propria apertura per  individuare,  insieme al Presidente dell’AATO 5 Marche sud  Stracci ed alle realtà imprenditoriali, utili strategie per la ripresa economica dei nostri territori.




Il Presidente CIIP S.p.A.

f.to Giacinto Alati




20 Gennaio 2011 alle 20:01 | Scrivi all'autore | stampa stampa | |

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