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Piceno Consind e dintorni

di | in: Cronaca e Attualità, Oblò: Spunti, Appunti e Contrappunti

Paolo D’Erasmo

Parlando del presente e del futuro di Piceno Consind, a farla da padrona è stata più spesso la polemica anzichè la riflessione, la demagogia piuttosto che l’analisi seria e severa su stato di fatto e, soprattutto, sull’utilità e necessità di strumenti a sostegno dell’economia locale, si tratti di insediamenti o di logistica piuttosto che di servizi.

Nelle pieghe dei tanti discorsi non è emerso a sufficienza che il territorio non voleva il commissariamento dell’Ente, o almeno non lo volevano i sindaci di parecchi “piccoli” comuni: un fulmine a ciel sereno, di fronte alla decisione della Regione Marche, che ha sottratto alla politica del territorio ed al confronto locale un percorso nel quale individuare le parti e le responsabilità di ciascuno proprio per rilanciare sia adeguamenti ed ammodernamenti che situazioni gestionali e, soprattutto, per intercettare i cambiamenti imposti da quanto sta avvenendo in campo economico produttivo a livello mondiale e quindi locale.

I Sindaci ogni giorno affrontano problemi, tanti e crescenti problemi, e non si tirano indietro per definizione nel ruolo e nella responsabilità connessa.

Ecco perché, constatando che il periodo di commissariamento dei Presidenti della Provincia Rossi e Celani peraltro non ha risolto alcuno dei problemi ma forse li ha aggravati (crediti esigibili non riscossi, uscite incontrollate – come dicono alcuni – che non sono state arginate), ritengo debba procedersi alla convocazione dell’Assemblea Generale per dare mandato ad un Consiglio d’Amministrazione che, nell’arco temporale di sei – otto mesi, effettui la ricognizione delle condizioni reali di ristabilimento dell’equilibrio finanziario dell’Ente ed operi per creare le condizioni di rilancio o meglio per riconfigurare livelli di intervento e servizi a sostegno dell’attrattività delle aree per nuovi insediamenti produttivi; perché inoltre si eroghino servizi reali a sostegno della nostra economia che non può sopportare oltre i tentennamenti di una politica che rifugge dalle sue responsabilità o che semplicemente alzi le mani in una sfida che coinvolge lavoratori, imprese, famiglie, aziende ed il futuro delle nostre comunità. 


IL SINDACO

Paolo D’Erasmo




30 Gennaio 2011 alle 0:23 | Scrivi all'autore | stampa stampa | |

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