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Amanda Petrusich “Pink Moon”

di | in: Recensioni

“Pink Moon” (Tracks, No Reply – pag. 160; euro 12)

Nick Drake non è unico. Molti altri, prima e dopo di lui, hanno imbracciato una chitarra acustica e cantato a mezza voce parole disperate per comunicare situazioni impossibili. E’ difficile capire cosa renda i suoi dischi tanto evocativi, tanto ridicolmente spettrali da far sì che la musica resti sospesa a lungo in aria dopo che la puntina è stata sollevata; è difficile capire cosa spinga a passarli segretamente di mano in mano, a infilarli in una busta, a nasconderli sotto un cuscino, a lasciarli sul comodino con l’inevitabile post-it sulla copertina. Come ha fatto Nick Drake a diventare il santo protettore della gioventù disillusa? Perché le sue canzoni sono così intense? Forse per le accordature aperte, per il canto tetro e vuoto? Per la curiosa e inusuale struttura? Per lo strusciare dei giovani polpastrelli sulle corde, per la produzione spartana, per la leggerezza inalterata delle melodie? O perché ci ricordano che la vera bellezza può – nonostante ostacoli inimmaginabili – emergere dall’oscurità?


“Pink Moon” è un disco chiave del cantautorato lieve, capolavoro di quella stella fugace del firmamento rock che fu Nick Drake. “Pink Moon” di Drake è la summa poetica, l’immagine indelebile che vede frammisti debolezza e poesia, amore e immaginazione, solitudine e bellezza. Il libro di Amanda Petrusich, giornalista musicale per diverse testate tra cui il New York Times, è capace di narrare la storia privata e artistica di Drake a partire dalla sua tragica fine. Come tutti i libri della collana Tracks è un compendio utilissimo all’ascolto di uno degli album più importanti degli anni Settanta. “Pink Moon”, uscito per la Island nel 1972,  ottenne il successo che meritava solo dopo la morte dell’autore, arrivata, in circostanze misteriose, quando aveva solo 26 anni.
Arricchiscono il libro interviste mai apparse in Italia e il racconto di fatti ad oggi inediti. A completare l’opera una preziosa galleria di testimonianze di artisti come Dunkan Sheik, Lou Barlow, Christopher O’Riley.




6 Aprile 2011 alle 22:12 | Scrivi all'autore | stampa stampa | |

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