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Livorno

Il Comune in delegazione per ricordare le vittime del “Moby Prince”


Grande manifestazione a Livorno nel ventesimo anniversario della tragedia

Domenica 10 aprile la città di Livorno si è fermata per ricordare le 140 vittime dell’incendio della motonave “Moby Prince”, avvenuto poco al largo del porto di Livorno nel 1991 e le cui esatte cause non sono mai state chiarite.


Tra le vittime ci fu anche un sambenedettese, Sergio Rosetti, membro del personale di bordo e, come tutte le municipalità che hanno avuto tra i loro concittadini delle vittime del rogo, l’Amministrazione comunale di San Benedetto non ha voluto mancare neppure quest’anno alla rievocazione.


Guidata dal consigliere comunale Andrea Marinucci, accompagnato dal gonfalone municipale e da due agenti di Polizia Municipale, la delegazione era composta anche dai familiari di Sergio Rosetti, la moglie Maria Concetta e i figli Nicola e Debora.


Grande emozione nell’ascoltare in Municipio la rievocazione della tragedia da parte delle autorità civili e del presidente dell’associazione “140” che raccoglie appunto i familiari delle 140 vittime, a cui per l’occasione si sono uniti i parenti di coloro che hanno perso la vita in un’altra grande sciagura che ha colpito la Toscana, l’incendio del carico di GPL trasportato da un convoglio in transito a Viareggio. Tutti a gran voce hanno chiesto che le indagini non si arrendano dinanzi ai “muri di gomma” eretti anche in questa circostanza, come tante altre in Italia, e soprattutto che non si approvi la legge sulla prescrizione breve che sarebbe un colpo mortale, è stato detto, all’accertamento delle responsabilità.


Quindi ha preso le mosse il lungo corteo che si è concluso al porto dove sono stati letti tutti i nomi delle persone morte nel rogo mentre 140 rose venivano gettate nello specchio d’acqua che accolse la carcassa fumante del “Moby Prince”.

Assistenza domiciliare indiretta per i disabili


Per beneficiare del contributo regionale occorre richiedere entro il 10 maggio lo stato di particolare gravità

L’Ambito Territoriale Sociale n. 21 ha pubblicato un avviso per informare che è possibile richiedere assistenza domiciliare indiretta per i disabili in situazioni di particolare gravità. Assistenza, quindi, che potrà essere fornita da un familiare, convivente o meno col disabile, o da un operatore esterno individuato dal disabile stesso o dalla famiglia.

Per avere il contributo è però necessario che sia riconosciuta la propria disabilità da parte dell’apposita Commissione sanitaria provinciale (Asur 13 Ascoli Piceno) facendo domanda entro il prossimo 10 maggio. Una volta in possesso dell’attestazione di particolare gravità, il disabile o la sua famiglia potrà contattare i servizi sociali del Comune di residenza e richiedere l’ammissione al contributo regionale. Sarà iI singolo Comune, insieme alla competente Unità Multidisciplinare per l’età adulta (UMEA) a valutare la domanda e attribuire un punteggio in base al quale verrà stabilito un monte ore massimo settimanale da ammettere al contributo.

Coloro che sono stati già riconosciuti in situazione di particolare gravità negli anni precedenti non devono rifare domanda di visita. Si ricorda inoltre che il limite di età per essere ammessi al contributo è di 65 anni e che sono escluse le disabilità conseguenti a patologie connesse a processi di invecchiamento o a malattie degenerative come la demenza o l’Alzheimer.

I modelli di domanda sono disposizione presso il Comune di San Benedetto, scaricabili dal sito del Comune e da quello dell’Ambito sociale oppure presso il Servizio di Medicina Legale dell’ASUR n. 13 di Ascoli Piceno o presso le Unità Multidisciplinari (Umee – Umea) dell’Asur n. 12 di San Benedetto del Tronto.


Mobili Ikea al cediser “L’arcobaleno”: ora l’arredo è completo


L’arredo al cediser “L’arcobaleno” di San Benedetto è stato completato, grazie ad una seconda donazione da parte del punto vendita Ikea di Ancona, dopo quella effettuata nel giugno 2009. Nella mattinata di oggi, venerdì 15 aprile, si è svolta una piccola festa nei locali del centro, con la partecipazione dei trentuno utenti, i loro familiari, il personale della struttura e del settore “Servizi alla persona” del Comune, il sindaco Giovanni Gaspari e l’assessore alle Politiche della città solidale Loredana Emili.


Il “centro diurno socio-educativo riabilitativo” L’arcobaleno, in via Machiavelli 2, era già stato interessato da lavori a cura del Comune per 46.500 euro, sempre nel primo semestre 2009.


Alla cerimonia di inaugurazione degli spazi arredati in questi giorni erano presenti Gunnel Norman, direttrice Ikea di Ancona, Tiziana Babuin responsabile marketing, e Davide Niemeijer, coordinatore Attività ambientali e sociali. Il sindaco Gaspari e l’assessore Emili hanno rivolto un breve saluto ai presenti, e ricevuto alcuni lavori realizzati dai ragazzi del centro. Molto soddisfatto, naturalmente, il direttore Raimondo Belleggia, che coordina la struttura, e può ora contare su locali tutti arredati e funzionali.


Gli utenti del centro Arcobaleno sono persone in situazione di disabilità grave che hanno assolto l’obbligo scolastico, e l’obiettivo è quello di svilupparne l’autonomia personale e promuoverne l’integrazione sociale. Le attività principali dei Cediser sono la formazione pre-lavorativa (laboratorio di ceramica, laboratorio di tessitura), le attività individuali (laboratorio di informatica, laboratorio multimediale, interventi di igiene posturale, assistenza alla persona), le attività di gruppo (globalità dei linguaggi, laboratorio ludico-ricreativo, laboratorio espressivo), le attività sportive (nuoto, palestra), le attività socializzanti (mercatino settimanale, soggiorno estivo, uscite sul territorio e laboratori in esterno).


Il centro è gestito da un'”associazione temporanea di cooperative sociali” (Koinema e COOSS Marche) ed è inserito nel progetto regionale “Autismo nelle Marche”, nell’ambito del quale ospita 3 ragazzi con diagnosi di autismo.




15 Aprile 2011 alle 17:20 | Scrivi all'autore | stampa stampa | |
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