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Martin Wind: “Turn Out The Stars”, omaggio a Bill Evans

di | in: Cultura e Spettacoli

Bill Evans

“Turn Out The Stars”, omaggio a Bill Evans dal quartetto di Martin Wind

accompagnato dall’Orchestra Filarmonica Marchigiana

5 – 6 – 7 Maggio rispettivamente a Jesi, Macerata, Pesaro


Il nuovo progetto di Marche Jazz Network, la rete del jazz riconosciuta dalla Regione Marche, è come sempre un’esclusiva assoluta e completamente originale. Nel trentennale della scomparsa di Bill Evans, il progetto “Turn Out the Stars” vede insieme uno straordinario quartetto jazz (presente Joe LaBarbera, che ne fu l’ultimo batterista), l’Orchestra Filarmonica Marchigiana e il direttore della nostra Colours Jazz Orchestra. Si tratta di una rilettura, che nel jazz non è mai duplicazione, del disco “Bill Evans with the Symphony Orchestra”, registrato nel 1965 e che occupa un posto speciale nella vasta discografia del pianista.

L’evento si svolgerà in tre serrate consecutive, con inizio alle ore 21:00, al teatro Pergolesi di Jesi il 5, al teatro Lauro Rossi di Macerata il 6, al Teatro Rossini di Pesaro il 7 Maggio, con la collaborazione delle direzioni dei teatri e dei Comuni interessati. Per le prevendite ci si può rivolgere alle biglietterie delle singole sedi teatrali (Jesi 0731/206888, Macerata 0733/233508, Pesaro 0721/387621); informazioni generali sul sito www.anconajazz.com .


Un nuovo progetto originale di Marche Jazz Network:

Martin Wind

“Turn Out The Stars”, omaggio a Bill Evans dal quartetto di Martin Wind


accompagnato dall’Orchestra Filarmonica Marchigiana

 

5 – 6 – 7 Maggio rispettivamente a Jesi, Macerata, Pesaro

A trent’anni dalla scomparsa, Bill Evans resta figura fondamentale nel jazz, ispiratore di pianisti di generazioni coeve e successive. Influenzato da Bud Powell, George Shearing e Lennie Tristano, Evans dà vita ad un’estetica fortemente jazzistica, ma radicata in una dimensione cameristica: la profondità del tocco, il “voicing” delle frasi e il fascino limpido delle improvvisazioni si esaltano nel trio.

 

 

 

Questa formula, per la prima volta, è sganciata dalla logica del solista con accompagnatori, ponendo i musicisti su un piano paritario in cui l’empatia, la disciplina e l’interplay diventano elementi primari. Nelle composizioni è bilanciato il linguaggio del jazz con la passione per la musica classica europea, in particolare Debussy e Ravel.

Se le situazioni preferite appaiono il trio, innanzitutto, e poi il duo o quartetto, Bill Evans ha talvolta richiesto l’apporto di un’orchestra sinfonica per i suoi lavori, riportati anche su dischi memorabili.

E’ quindi originale questo sforzo progettuale del contrabbassista Martin Wind (nella foto), tra i più apprezzati e richiesti nella scena del jazz contemporaneo. Leader di un quartetto splendido, in cui convivono eccellenti musicisti di provata esperienza, Wind riveste di sofisticate luci orchestrali i brani più famosi di Evans, come “Turn Out The Stars”, “Time Remembered” e “Blue In Green”, che il pianista compose insieme con Miles Davis per l’epocale album “Kind Of Blue” (1959). Si esaltano qui sequenze solistiche dei componenti il gruppo: il polistrumentista Scott Robinson, straordinario anche dal punto di vista spettacolare; il pianista Bill Cunliffe, tra i più sensibili e raffinati di oggi; il batterista Joe La Barbera, che fu addirittura l’ultimo partner di Evans.

Il programma si estenderà anche a brani di altri autori ispirati dal pianista, tra cui “Memories of Scotty”, composto dal pianista Don Friedman in memoria del grande Scott La Faro, primo contrabbassista del trio, e “Goodbye Mr. Evans”, scritto dal sassofonista Phil Woods subito dopo la sua scomparsa. Si concluderà con composizioni originali di Martin Wind, come ad esempio “The Dream”, delizioso e impressionistico tema a tempo di valzer che si trasforma in leggera e solare bossa-nova: qui il caldo sax tenore di Robinson non può che ricordare il leggendario incontro tra Bill Evans e il sassofonista Stan Getz.

A sostenere il progetto è chiamata l’Orchestra Filarmonica Marchigiana, che ha già felicemente collaborato per l’omaggio a Chet Baker con Paolo Fresu e Giulio Libano, e per il “Concerto Latino” con Javier Girotto e Paolo Silvestri. A dirigere, il Maestro Massimo Morganti, trombonista e leader della altrettanto marchigiana “Colors Jazz Orchestra”.

Si fondono quindi tutte le caratteristiche del lavoro culturale di Marche Jazz Network, la rete del jazz delle Marche fondata da “Fano Jazz”, “Ancona Jazz”, TAM”, cui si è aggiunta “Musicamdo”. Sin dalla sua nascita nel 2007 MJN ha colto in momenti indimenticabili e originali le connessioni del linguaggio afro-americano con altre esperienze musicali. I concerti saranno replicati in tre giornate consecutive: il 5 maggio la prima al “Pergolesi” di Jesi, che offre anche lo spazio nei giorni precedenti per le prove; il 6 al “Lauro Rossi” di Macerata; il 7 al “Rossini” di Pesaro. Ai tre teatri ci si può rivolgere per prenotazioni e informazioni, oltre che sul sito www.anconajazz.com .

Un appuntamento irrinunciabile per gli appassionati di grande musica, che travalica qualsiasi barriera stilistica per entrare di diritto tra gli eventi musicali più importanti del 2011.


Turn Out The Stars”, omaggio a Bill Evans dal quartetto di Martin Wind

accompagnato dall’Orchestra Filarmonica Marchigiana

5 – 6 – 7 Maggio rispettivamente a Jesi, Macerata, Pesaro


L’importanza di Bill Evans nell’evoluzione del pianismo jazz contemporaneo è fondamentale. A distanza di oltre trent’anni dalla morte, avvenuta nel 1980 a cinquantuno anni, il suo stile è ancora un polo di riferimento assoluto per moltissimi pianisti, anche contemporanei. Più che stile, si può parlare di estetica evansiana, in cui lo swing – evidente nei retaggi di Bud Powell e Horace Silver – si confonde con un misurato e intimistico senso della melodia, spesso appoggiato su tempi dispari, e su un tocco ricercato, di estrema raffinatezza, in cui la qualità dello strumento assume una rilevanza decisiva. Partendo da una carriera che lo vede protagonista accanto a musicisti straordinari, quali Miles Davis (il capolavoro “Kind Of Blue”), George Russell, Cannonball Adderley, Tony Bennett, e tanti altri, Bill sviluppa e innova la formula del trio elevando contrabbasso e batteria su un piano paritario con il pianoforte, slegandoli da una rigida funzione ritmica. La sua musica diventa più tenue e delicata, recepisce echi della musica classica europea (Debussy, Chopin), ma il “voicing” resta sempre unico e riconoscibile, così come la sua adattabilità al linguaggio jazzistico più sanguigno. Alcune sue composizioni cominciano ad entrare nei songbook di jazzisti di tutto il mondo, e diventano ben presto dei classici della musica del ‘900.

Nella sua vasta discografia, per la maggior parte imperniata sul trio (in cui hanno girato partner formidabili come i bassisti Scott La Faro, Monte Budwig, Chuck Israels, Eddie Gomez e i batteristi Paul Motian, Jack DeJohnette, Shelly Manne, Larry Bunker, Marty Morrell), spicca per qualità e ricercatezza “Bill Evans with the Symphony Orchestra”, registrato nel 1965 con arrangiamenti di Claus Ogerman. A quel disco, a quelle atmosfere, saranno dedicati tre concerti consecutivi, il 5 , 6 , 7 maggio rispettivamente a Jesi, Macerata e Pesaro. Il quartetto di Martin Wind e l’Orchestra Filarmonica Marchigiana renderanno un tributo soprattutto ad un indimenticabile poeta della tastiera, un musicista che ha saputo emozionare e commuovere e che ha sempre anteposto il cuore a qualsiasi formalismo tecnico.

L’evento rientra nei progetti originali di Marche Jazz Network, che tanto successo di pubblico e critica hanno riscosso negli ultimi anni. Per informazioni e prenotazioni, ci si può rivolere ai teatri delle tre città (“Pergolesi”, “Lauro Rossi” e “Rossini”) o sul sito www.anconajazz.com .




5 Maggio 2011 alle 1:45 | Scrivi all'autore | stampa stampa | |

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