Guida agli indennizzi e ai risarcimenti del sistema assicurativo in Italia
Nonostante l’aggiornamento delle tabelle sulle malattie professionali, il fenomeno
delle patologie da lavoro deve considerarsi fortemente sottostimato. Ogni anno
pervengono all’Inail circa 30 mila denunce, ma il numero potrebbe rivelarsi nettamente
superiore se si pervenisse ad un marcato miglioramento della qualità di sorveglianza
sanitaria nei luoghi di lavoro.
La sottostima è ancora più evidente per quanto riguarda le lavoratrici, sulle quali le
indagini epidemiologiche sono rare.
Ma le cause di questa scarsa attenzione sulle malattie professionali sono riconducibili
anche ad altre ragioni. Viviamo una crisi profonda che sta provocando dei cambiamenti
epocali nel modo di produrre delle aziende e di come queste ultime si pongono nei
confronti dei lavoratori e delle lavoratrici.
La disoccupazione e la precarietà rappresentano la principale minaccia al diritto di
ognuno di lavorare in ambienti sicuri per la salute. Effetti di un sistema impresa che,
dovendo fare i conti con la competitività internazionale dei mercati, impone ritmi
produttivi al di sopra dei livelli finora conosciuti.
Ciò richiama la necessità per il patronato e per il sindacato di rafforzare l’attenzione
sulla piaga delle malattie da lavoro che rischiano, in questo contesto, di essere vissute
come un prezzo obbligatorio da pagare per la modernizzazione.
Perciò, aiutare l’emersione delle patologie da lavoro, attraverso l’azione di tutela del
Patronato, non è solo un modo per far crescere una nuova consapevolezza dei diritti
tra i lavoratori e tra le lavoratrici, ma anche per stimolare interventi di prevenzione che
evitino di trasformare i luoghi di lavoro in “zone franche” dove si può affermare la
sospensione dei diritti, a scapito della salute.
Morena Piccinini,
Presidente dell’Inca
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