Benvenuto e Buona Navigazione, sono le ore 08:14 di Sab 27 Apr 2024

Malattie professionali in aumento nella Regione Marche

di | in: In...form@zione In...sicurezz@

Malattie professionali

ASCOLI PICENO – In occasione del Primo Maggio il Presidente della Repubblica Napolitano ha ricordato le vittime del lavoro con la deposizione di una corona al Monumento a loro dedicato davanti alla sede dell’Inail. Sono passati alcuni giorni, abbiamo voluto effettuare una riflessione sull’andamento delle malattie professionali, ovvero su accadimenti che non fanno notizia rispetto agli infortuni poiché meno eclatanti. Invece queste patologie stanno assumendo una valenza sempre maggiore con molte vittime. Sono tante e troppe le persone, anche a distanza di anni, muoiono a causa della loro attività lavorativa svolta “nel rischio” quasi mai conosciuto. Secondo le statistiche INAIL dal 2009 al 2011 le malattie professionali sono passate da circa 35.000 a 42.347 con un incremento del 16%. Emergono nuove patologie legate alle modifiche tecnico-organizzative e produttive ed all’utilizzo di nuovi prodotti e materiali. Sempre di più i lavoratori sono esposti ad agenti chimici con danni all’apparato gastro-intestinale, respiratorio, alla vescica, ai reni, alla pelle. Proprio a fronte di questo incremento il nostro Dipartimento rivendica da tempo che i medici di famiglia indichino nell’anamnesi l’esistenza dell’ipotetica concausa da lavoro poiché senza di questa non è possibile il riconoscimento della denuncia di malattia professionale. Per il riconoscimento della malattia professionale sono importanti informazioni sul tipo di lavoro, sulla modalità di esecuzione, sull’ambiente in cui si svolge l’attività, sull’esposizione a eventuali sostanze chimiche, etc. Tra le nuove patologie si evidenziano gli effetti delle cd malattie correlate: uso dell’alcol e stupefacenti, lo stress da lavoro correlato, i danni gli arti, le malattie muscolo scheletriche derivanti dagli sforzi muscolari per la movimentazione manuale dei carichi (con effetti alle ginocchia e alla colonna vertebrale). Nel campo dei tumori dopo quelli ormai noti (amianto, collanti, bitumi, polveri sottili) sono in arrivo nuovi rischi: effetto-radon, tumori polmonari, gas inodori, gli effetti dei radioattivi, i fumi da idrocarburi policiclici aromatici. Anche l’utilizzo delle cd nuove tecnologie aprono nuovi scenari di rischio come quello degli addetti ai video terminali (postura, fatica astenopia e fatica mentale). Così come la presenza di nano particelle e di micro sostanze per i polmoni, che vanno subito in circolo provocando, secondo gli esperti, danni alle arterie (arteriosclerosi ma anche ischemie).

 I dati degli incrementi delle malattie professionali nell’anno 2011 per regione – Anno 2O11

Lombardia +2.2%, Trentino Alto Adige +0.6%, Friuli -0.2%, Veneto +8.2%, Valle D’Aosta +16.7%, Piemonte +3.0%, Liguria -2.2%, Emilia Romagna +11.0%, Toscana +21.9%, Lazio+3.0%, Umbria +7.6%, Marche+32,6%, Abruzzo +64.8%, Molise -11.5%, Campania +16.7%, Basilicata +26.4%, Puglia +12.9%, Calabria +39.9%, Sardegna +45.7%, Sicilia ND

 La graduatoria delle tecnopatie denunciate nel 2010

 Affezione dei dischi Intervertebrali  Tendiniti; Ipoacusia da Rumore; Asbestosi- Amianto; Silicosi; Pleura ai Polmoni e alla Pleura. Più di 2000 casi all’anno denunciati: di cui il 50% per tumori alla pleura ai polmoni; 300 denunce all’anno per tumori alla vescica,

Tre le cause principali:

1.       Possibile emersione delle malattie perdute a causa dell’ampia latenza ossa, tessuto muscolare, tessuto connettivo);

 2.       Nelle nuove tabelle delle malattie professionali inserite anche le muscolo scheletriche causate da sovraccarico biomeccanico: in Italia sono diventate tra la prima causa di malattie professionale e tra le prime tra quelle denunciate all’INAIL (discopatie, testa del femore, testa dell’omero);

3.       Negli ultimi anni abbiamo avuto denunce plurime (più malattie denunciate contemporaneamente da un lavoratore).

 Nello specifico nella Regione Marche il fenomeno delle malattie professionali è in continua espansione. Nel 2009 è stata registrata una crescita del 21% con oltre 2.021 casi mentre nel 2010 l’incremento è stato del 32.6% con 2680 casi. La nostra è una delle regioni che ha avuto uno degli incrementi più alti nel Paese (22.2%).

L’incremento deriva da una serie di fattori e non solo dagli ambienti di lavoro sempre più complessi.

Tra gli aspetti da tener conto:

·         L’emersione di malattie nascoste e ignorate emerse grazie al ruolo di CGIL CISL UIL, dei Rappresentanti dei Lavoratori alla Sicurezza (RLS), dei patronati del sindacato e dei medici di famiglia;

·         L’azione dell’INAIL e le nuove tabelle con patologie nuove: malattie osteo articolari e muscolo tendinee (70% delle tecnopatie denunciate).

L’area regionale dove si registrano le maggiori denuncie è quella di Ascoli, Fermo e Macerata caratterizzata da piccole, medie e micro imprese del settore manifatturiero dove forte è la presenza dei lavoratori.

 Dati malattie denunciate: in v.a.

                                   2009                 2010 (anno)

Ascoli Piceno               550                  527

Fermo                          nd                    234       nel 2009 il dato è in quello di AP

Marche                         2021                 2680     +32.6%

Italia                             34.646              42.347  +22.2%

Il settore agricolo marchigiano registra nel 2010 452 casi (+86%). Le provincie di Ascoli Piceno (98 casi) e Fermo (40) hanno avuto un’impennata del 116%. Il 70% delle denunce riguarda gli aspetti osteo articolari e muscolo tendineo, seguite da ipoacusie.

Nel settore industria e servizi marchigiano nel 2010 l’incremento sono stato del 25.2% (16.7 il dato nazionale). Anche in questo caso il maggior incremento si è registrato nelle provincie di Ascoli Piceno e Fermo con un aumento del 37% e le medesime patologie del settore agricolo. Nella Regione scendono invece le ipoacusie, del 14%, mentre elevate, sono ancora le malattie professionali legate all’asbesto (amianto + 110% con cinque casi mortali).

Al 31 dicembre 2010 nelle Marche risultano indennizzate, nel settore industria e servizi, 550 casi (AP 71, FM 56), non indennizzate 902 (AP 216, FM 91) per un totale di pratiche definite pari a 1452 (AP 287 FM 147).

I settori maggiormente coinvolti: le costruzioni (331 casi), cuoio e calzature (250), e i metalli 106).

Complessivamente l’industria marchigiana registra nel 2010 1355 casi, i servizi 773 le non determinate sono 267 per un totale generale di 2198 casi.

Al 30 aprile 2011 risultano denunciate e definite nella regione 2123 casi di malattie professionali con particolare rilevanza nelle attività di: pelli e cuoio (245 casi), metalli (102), meccanica (92), costruzioni (327), commercio al dettaglio (107), trasporti (67), servizi alle imprese (53), sanità (49), Pubblica Amministrazione (35).

 Che dicono i dati

Che aumentano le malattie, che occorre più Prevenzione completando i decreti attuativi del D.lgs n.81/2008, che è importante il ruolo patronati, così come i comportamenti sul lavoro e le azioni d’informazione e formazione dei lavoratori, così come la tutela e il ruolo dei medici di base.

Crediamo altresì che di fronte a questi dati sia necessario informare e rimettere al centro, con forza, la questione della salute e della dignità del lavoro e delle persone.

È evidente che la crisi socio-occupazionale pone grandi interrogativi sugli aspetti delle tutele.

La competitività “sta aggredendo” le condizioni di lavoro: si aumentano orari e i turni, diminuiscono le pause, si immette più flessibilità e più precarietà. Questi aspetti vanno e debbono essere contrastati

Per Cgil, Cisl, UIL di Ascoli Piceno gli infortuni, le conseguenze e le malattie professionali sono un problema “serio” sul quale non intendono abdicare.

 I dati sono di fonte INAIL su ns. elaborazione

 DIPARTIMENTO SICUREZZA SUL LAVORO CGIL CISL UIL ASCOLI PICENO li, 22/05/2012




23 Maggio 2012 alle 21:58 | Scrivi all'autore | stampa stampa | |

Ricerca personalizzata