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Popsophia al giro di boa

di | in: Cultura e Spettacoli

Popsophia

POPSOPHIA: GLI EVENTI SPECIALI E LE RASSEGNE DEL III WEEK END
CIVITANOVA MARCHE – 29/07/2011 –  E’ la fiction la protagonista del terzo week end di Popsophia. Giro di boa per il festival che, con alle spalle un bilancio di grande soddisfazione, entra nel cuore della pop filosofia con un programma affascinante. Sarà infatti la fiction (intesa sia come finzione che come genere televisivo) ad essere analizzata e decostruita attraverso il pensiero. Lo faremo da questa sera (sabato) con Aldo Busi che già elettrizzato per la presenza a Civitanova intratterrà su Realtà e Reality, dopo l’esperienza all’isola dei famosi. Sabato al Chiostro per la filosofia arrivano Michele di Francesco e Simone Regazzoni. Domenica in musica e storia con Vincenzo Mollica, esperto musicale e narratore che illustrerà le canzoni che ci hanno cambiato la vita intervistato da Leo Turrini. E poi ancora filosofia con le scatenate ragazze di Manhattan protagoniste del libro La filosofia di Sex and the City di Carola Barbero. Sarà invece un viaggio nella storia e nell’archeologia l’incontro di Pop crime La meravigliosa storia del falso Artemidoro con Luciano Canfora e Silio Bozzi.
Domenica scuole elementari di Via Tacito e istituto grafico pubblicitario protagonisti con la mostra-presentazione degli elaborati grafici degli allievi creati appositamente per Popsophia sul tema della spirale e del cromatismo. L’incontro dal titolo “Il Colore” si terrà domenica alle 18.30 nella cappella laterale di San Francesco alla presenza di Sandro Paniccia, titolare Ica spa, main sponsor della manifestazione. 



Sabato 30 luglio

La nostra mente e il nostro corpo sono più complessi di quello che sembrano. Dall’intelligenza artificiale alla neurobiologia, Popsophia continua il gioco delle contaminazioni tra fiction, scienza e filosofia. Michele Di Francesco, esperto di filosofia cognitiva e della mente e preside della Facoltà di Filosofia dell’Università San Raffaele, presenterà una tesi originale e vicina a tanta filmografia di fantascienza, da Blade Runner in poi, ovvero ‘Siamo tutti cyborg?’
Dimentichiamo i pregiudizi accademici: la fiction seriale americana è un’opera d’arte contemporanea. Nell’epoca della serialità televisiva, la filosofia ha il diritto e il dovere di confrontarsi con i prodotti più alti della cultura pop: da Lost a Mad Men, dai Soprano a Csi. Simone Regazzoni, che ha scritto per il festival di Civitanova un inedito Manifesto per la pop filosofia, ci spiegherà perché oggi la fiction è un campo d’azione imprescindibile per il pensiero.
“La matematica non serve a niente” chissà quante volte alle prese con calcoli ed equazioni sarà capitato di pronunciare o pensare queste parole. Giorgio Bolondi dell’Università di Bologna parte proprio da questo assunto paradossale per dimostrare invece quanto siamo coinvolti con i numeri nella vita quotidiana.
Pop filosofia sabato anche all’ex pescheria per il Caffè letterario con un autore locale: Monia Andreani e Lucia Tancredi presentano “Twilight, la filosofia della vulnerabilità”.
Per gli spettacoli musicali al teatro musica elettronica, piano e visual con Synusonde dei fratelli Bragaglia, per Pop sound gli Annie Hall e Federico Bracalente a Madonna Bella per la classica.
Domenica 31 luglio
Il pomeriggio si apre con Pop crime e con Luciano Canfora: per Popsophia lo studioso presenta una dissertazione sul papiro di Artemidoro. Co relatore dell’incontro sarà Silio Bozzi, illustre criminologo e vice questore aggiunto della Polizia di Stato, specializzato in polizia scientifica, consulente di autori noir come Camilleri e Lucarelli e autore di trasmissioni televisive dedicate al mistero e al giallo.
In piazza arriva alle 21.30 Vincenzo Mollica che intervistato da Leo Turrini svelerà il dietro le quinte delle canzoni italiane, i misteri, gli autori, gli aneddoti di una storia musicale che è la storia collettiva della nazione e della cultura.
Che cos’è un’isola? Che cosa significa sopravvivere? Esiste il mondo esterno o è una mera illusione? Che cos’è la verità? Che cosa significa con-vivere? Qual è il rapporto tra fiction e real life? A Popsophia le fondamentali domande filosofiche saranno raccontante dalle immagini di un capolavoro contemporaneo, la serie tv di J. J. Abrams Lost. Simone Regazzoni, l’autore di un’ormai imprescindibile lostpedia per filosofi, cercherà di spiegarci che cos’è un philosophical drama e perché non possiamo più farne a meno. A seguire le atmosfere più spensierate dell’ upper side di New York: secondo l’autrice di La filosofia di Sex and the city, la serie tv mostra l’altra faccia del femminismo che oggi ha i tratti di Carrie, Miranda, Samantha, Charlotte. A Popsophia possiamo chiederci senza pudori accademici: le incessanti domande di Carrie, che aprono e chiudono ogni puntata, sono poi così lontane dal modo di fare filosofia di Socrate? Oppure: siamo sicuri che da come ci vestiamo, da come ci muoviamo, da come parliamo e gesticoliamo non si veda chi siamo e che cosa pensiamo?
Recital musicale per Pop sound con Bar Mocambo, omaggio a Paolo Conte: Ecco il nuovo territorio di esplorazione dei Wando e i Ruggero Urlando, sbocco naturale del gruppo che, dopo aver omaggiato a lungo il genio e la sregolatezza di Fred Buscaglione e la fantasia di Renato Carosone, ora si cimenta con le canzoni di Paolo Conte, l’autore italiano che più di tutti, nell’era contemporanea, ha saputo mescolare con sapienza scale jazz, tradizione italiana e sonorità esotiche.
Amleto Caterbetti, la vera anima della storia di Wando e i Ruggero Urlando, con i nuovi musici della Piccola Orchestra Italiana, reinterpreta con la sua voce e il suo stile , ma con grande rispetto delle raffinate idee musicali del maestro, le più significative composizioni dell’avvocato di Asti.

Che cos’è finzione nell’architettura? Che cosa mai si può “Imparare da Las Vegas”? Forse a giocare d’azzardo, frequentare prostitute o gigolò, a bere, mangiare e fumare smodatamente? Ci rispondono Manuel Orazi e Pippo Ciorra al caffè letterario con la riedizione di Imparare da Las Vegas libro uscito nel 1972 che dimostra oggi più che mai la sua straordinaria attualità. E se invece per assurdo vivessimo “Senza architettura”, a quali conseguenze andremo incontro?Lo spiega Pippo Ciorra, docente di architettura.




29 Luglio 2011 alle 17:14 | Scrivi all'autore | stampa stampa | |
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