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Popsophia: Barbara Alberti, il Diavolo veste Prada

di | in: Cultura e Spettacoli, Primo Piano

Barbara Alberti

Ieri sera a Civitanova Alta una Piazza della Libertà stracolma accoglie la scrittrice emblema di pungente eleganza


CIVITANOVA – È una Barbara Alberti che non si risparmia e si concede ad una piazza infreddolita ma straripante ed emotivamente infiammata. Dalle donne alla Tav passando per il tema amoroso senza dimenticare look e fashion. Davanti al pubblico e all’atmosfera live, la sempre elegante scrittrice smette la maschera dura da volto televisivo e si fa affabile sebbene pungente come le si confà. Della tv che filtra la vita moderna ne parla come “una figuraccia scolastica elevata all’ennesima potenza” riferendosi alla natura mnemonica del piccolo schermo e al servilismo che vi opera. “Io sono molto grata alla tv perchè solo li mi vogliono, ma non è il mio mezzo, non posso controllarla”. Al contrario è alla pura comunicazione radiofonica che rivolge il suo più profondo amore. L’essenza del messaggio e la possibilità di rimediare ad inesattezze si fa ben più semplice con un mezzo di sola voce in cui l’impatto estetico è ridotto al nulla. E nell’estetica risiede buona parte del suo rimuginare; “Non ho niente contro l’esibizionismo estetico, ma solo se c’è qualcosa da dire”.

Immediato il rimando a Platinette, quell’unicum artistico in cui essere ed apparire sono pezzi di uno stesso puzzle. Al doppio, alla dualità fa appello anche quando esce dalla biforcazione del sé ed approda all’altro. Nell’amore tra due innamorati riconosce una sorta di associazione a delinquere in cui vengono a mancare tutti i calcoli. Quegli stessi calcoli che invece sono oggi il pane quotidiano del vivere sociale. È una Alberti critica quella che si apre al pubblico e confessa il proprio spavento per la situazione in Val di Susa, lamentando al contempo la condizione di disagio che vive il popolo di Trenitalia. “Quando una popolazione si rivolta per difendere il proprio territorio e gli si manda l’esercito utilizzato in Aspromonte contro la mafia allora ho una paura che mi si piglia!”

I suoi cavalli di battaglia non mancano: il fashion, l’eleganza che non è conformismo alle mode di massa ma espressione del sé, l’abito come anima, la necessità di ridere per essere liberi. E il tema della libertà la conduce sulla sempre calda questione femminile. “Cambiate età ogni giorno, siate nonne a 15 anni, fidanzate a 80 ma non siate mai quello che gli altri vogliono”. È contro l’imposizione del modello estetico che l’Alberti si batte; una ridicolizzazione della vecchiaia che spinge verso il mattatoio della chirurgia estetica.

È attraverso l’esercizio della libertà che si è meno vigliacchi e più contenti e anche la moda ha bisogno di un atto di coraggio. L’appello: fate quello che vi rende felici.




25 Luglio 2011 alle 15:32 | Scrivi all'autore | stampa stampa | |

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