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dall’OdG Marche

di | in: Cronaca e Attualità

Ordine dei Giornalisti delle Marche

Concorso per fotografi


Un premio per il giornalismo fotografico intitolato a Mario Pannunzio. Previsto un solo vincitore al quale andrà un trofeo. Domande entro il 30 ottobre.


Il Centro Studi e Ricerche sulla cultura visuale e sui linguaggi della comunicazione di Roma ha bandito la seconda edizione del Premio Mario Pannunzio per il giornalismo fotografico, da assegnare all’autore di una fotografia pubblicata sulla stampa periodica che risponda ai requisiti dell’autonomia contenutistica e narrativa rispetto al contesto della pagina. Non è richiesta quota di partecipazione. Il termine scade il 30 ottobre. Richieste bando: csr1g@libero.it


Il Premio Pannunzio è assegnato annualmente all’autore di una fotografia pubblicata nell’anno di riferimento (2011) sulla stampa periodica. L’immagine dovrà rispondere al requisito della autonomia contenutistica e narrativa rispetto al contesto della pagina. Sono ammesse immagini a colori o in bianco e nero, riprese e pubblicate in qualsiasi formato e con qualsiasi tecnica. Possono essere prese in considerazione, ai fini della partecipazione al Premio, immagini di cui sono autori giornalisti, fotoreporter professionisti e pubblicisti o autori che abbiano pubblicato occasionalmente.


Non è richiesta quota di partecipazione. I singoli autori possono candidarsi al Premio inviando una fotografia che sia stata pubblicata nella stampa periodica rispondente ai requisiti richiesti entro e il 30 ottobre 2011. Il termine di consegna è fissato al 10 novembre 2011. Costituisce requisito essenziale l’invio dell’intera pagina.


 


Il Centro Studi e i giurati monitoreranno le testate per segnalare a loro volta le immagini da ammettere alla votazione finale. Le fotografie presentate saranno accorpate per essere sottoposte a tutti i Giurati, i quali esprimeranno la loro preferenza. Sarà premiata la fotografia che avrà totalizzato il maggior numero di punti. In caso di parità di punteggio si terrà conto del voto doppio che può essere espresso dal Presidente della Giuria. Il giudizio della Giuria è inappellabile. Il “Premio Mario Pannunzio per il giornalismo fotografico” consiste in un Trofeo messo a disposizione dal Centro Studi e Ricerche sulla cultura visuale e sui linguaggi della comunicazione. Eventuali premi che dovessero essere messi a disposizione da terzi, andranno ad aggiungersi al Trofeo, prevedendo il presente bando un solo vincitore.



 


Verbali escort: giornalista arrestato


La presunta “talpa” è un pubblicista che lavorava come consulente informatico alla Procura di Bari. Sotto controllo cronisti di giudiziaria. Protestano Ordine e Sindacato


Nel settembre 2009 il Corriere della Sera pubblicò i verbali di interrogatorio, che erano stati secretati, di Giampaolo Tarantini che parlava delle escort da lui portate alle feste dell’estate 2008 nelle residenze private del Presidente Silvio Berlusconi. Con l’accusa di essere la talpa che aveva prelevato e consentito la pubblicazione dei verbali è finito agli arresti domiciliari, nella sua casa di Cavallino (Lecce), Andrea Morrone, collaboratore della redazione di Lecce del Corriere del Mezzogiorno: all’epoca era consulente informatico della Procura barese.


Morrone è accusato di accesso abusivo all’archivio informatico della Procura. L’inchiesta per fuga di notizie è affidata ai Pm Teresa Iodice e Giuseppe Dentamaro ed è coordinata dal Procuratore, Antonio Laudati: i Pm hanno chiesto e ottenuto un’ordinanza di custodia cautelare dal Gip del Tribunale di Bari Sergio Di Paola. Le indagini sono state fatte dalla squadra mobile e dalla Polizia postale: gli investigatori ritengono che il 4 agosto 2009, Morrone sia entrato nel sistema informatico della Procura da un pc dello stesso ufficio e abbia prelevato i file dei verbali, passandoli poi a un giornalista del Corriere della Sera.


Per farlo, avrebbe utilizzato la password che egli possedeva in quanto sistemista: Morrone all’epoca dei fatti era dipendente della ditta Consit, incaricata della sicurezza e dell’assistenza dei sistemi informatici degli uffici giudiziari baresi. L’emissione dell’ordinanza restrittiva è motivata dal Gip col pericolo di inquinamento probatorio e di reiterazione del reato. Gianpaolo Tarantini nei verbali parlava delle giovani donne e di alcune escort, tra cui Patrizia D’Addario, ingaggiate e portate a feste nelle residenze private di Berlusconi. Parlava comunque anche delle escort fornite all’allora vice Presidente della Regione Puglia Sandro Frisullo (Pd), che è stato arrestato vari mesi dopo per una questione di appalti in forniture sanitarie.


La talpa – si era sempre sottolineato in ambienti giudiziari – avrebbe potuto essere solo una persona che aveva accesso agli atti del fascicolo poiché, per evitare fughe di notizie, l’interrogatorio di Tarantini si era tenuto in una caserma della Guardia di finanza alla presenza di alcuni finanzieri e del Pm inquirente, Giuseppe Scelsi e dei difensori dell’indagato. Per cautela fu anche deciso di non far trascrivere alla stenotipista le dichiarazioni dell’imprenditore, che furono salvate direttamente in files su un computer da un militare.


I difensori dell’indagato, Nicola Quaranta e Nico D’Ascola, rinunciarono ad avere copia del verbale proprio per blindare ulteriormente l’audizione. Il testo dei verbali fu pubblicato il 9 settembre 2009. Morrone è accusato di accesso abusivo all’archivio informatico della Procura. (Ansa).


Giornalista sospeso dall’Ordine

 

L’Ordine dei giornalisti della Puglia ha disposto “l’immediata sospensione dall’albo di Andrea Morrone, giornalista pubblicista arrestato nell’ambito dell’inchiesta della Procura barese sulla fuga di notizie relative all’indagine sulle escort e le feste organizzate da Giampaolo Tarantini a casa del premier”. È quanto si legge in una nota della Presidente dell’Ordine, Paola Laforgia. “la sospensione in caso di arresto – si aggiunge nella nota – è prevista come misura obbligatoria ai sensi dell’art. 39 della legge 69/63. Dalle notizie sinora in nostro possesso il reato contestato a Morrone, la violazione del sistema informatico degli uffici giudiziari, non riguarderebbe la sua attività giornalistica, ma sarebbe stato commesso quando questi era consulente informatico della Procura” (Ansa)


Intercettati solo perché cronisti


Dalla lettura del provvedimento cautelare emesso nell’ambito dell’inchiesta sulla fuga di notizie nell’inchiesta Tarantini, emerge uno scenario preoccupante nel quale risulta che l’autorità giudiziaria ha sottoposto a intercettazioni diversi cronisti di giudiziaria di Bari con lo scopo di risalire agli autori del presunto reato”. È quanto affermano in una nota congiunta il Presidente dell’Ordine dei giornalisti della Puglia, Paola Laforgia, e il Presidente dell’Associazione della stampa della Puglia, Raffaele Lorusso.


Tale attività, che colpisce innanzitutto per la sistematicità e per le dimensioni, – si legge – mette in discussione un principio fondamentale per la libertà di stampa che è la tutela delle fonti e della loro segretezza. Giornalisti estranei al reato su cui si indagava hanno scoperto di essere stati intercettati come strumenti viventi di ricerca della prova, avendo come unica colpa quella di fare i cronisti”.


L’Ordine dei giornalisti e l’Assostampa di Puglia ribadiscono “la fiducia nella Magistratura e confidano in una rapida definizione della vicenda. Tuttavia – è detto nel comunicato – non possono non sottolineare che il diritto costituzionalmente garantito di informare i cittadini e di farlo liberamente, nel rispetto delle leggi e delle regole, non può essere sottoposto a controlli invasivi come quelli verificatisi in questa inchiesta”.


Scambi di opinione tra giornalisti – si conclude – non possono diventare materia di atti giudiziari, come avvenuto in questa occasione. Così come lo strumento della intercettazione non può non incontrare dei limiti tutte le volte in cui si confronta con diritti di livello costituzionale”. (Ansa).




30 Agosto 2011 alle 15:58 | Scrivi all'autore | stampa stampa | |

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