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A San Pietroburgo mille anni di arte italiana parlano marchigiano

di | in: Cultura e Spettacoli

Peterhof_St_Petersburg_Russia

Ogni anno la città di San Pietroburgo, a fine estate, celebra una festa tradizionale che si chiama “Festa delle Fontane”. L’evento si svolge al “Petergof”, che è il palazzo reale ove ebbe la residenza estiva lo zar Pietro il Grande, uno stupendo complesso di edifici sul golfo di Finlandia (sito dell’UNESCO e patrimonio dell’umanità) edificato nel XVIII secolo. Sono cinque stabili (di cui il più importante è il “Gran Palazzo” ovverosia la reggia vera e propria con la sala del trono) e tre parchi (superiore, inferiore e quello di Alessandra, la zarina).

All’interno dei parchi sono situate cinque grandi fontane di cui una è la “Grande cascata”.

La prima espansione del complesso si deve al grande architetto Francesco Bartolomeo Rastrelli (nato a Firenze nel 1700 e morto a San Pietroburgo nel 1771), autore della maggior parte del monumentali edifici sampietroburghesi. In onore del grande artista, nato italiano e naturalizzato russo, quest’anno viene organizzata la grande festa popolare (che solitamente aggrega oltre centomila persone) nei giorni 16 e 17 settembre. Il secondo giorno si concluderà con un Gran Gala dedicato all’arte italiana il cui titolo è “Mille anni di arte italiana, da Wiligelmo ad Arnaldo Pomodoro”, curata dal critico d’arte Armando Ginesi, Console onorario della Federazione Russa nelle Marche, al quale si è rivolta, nel mese di marzo scorso, la direzione del “Petergof”, nella persona della direttrice la storica dell’arte Elena Kalnizkaya, per chiedergli la progettazione dell’evento.

Esso consisterà, come già detto, in un momento clou della manifestazione, della durata di 40 minuti, nel corso dei quali saranno proiettate, ad altissima definizione (e qui è stata indispensabile la collaborazione prestata dagli Studi fotografici Alinari di Firenze), sull’intera facciata della reggia, altrettante opere scelte dal professor Ginesi come compendio di un millennio di grandissima arte italiana, tra pittura e scultura, che va dal Romanico ad oggi. Il tutto sottolineato da brani musicali delle varie epoche, da tableaux vivants sulle scalinate del Gran Palazzo e da fuochi d’artificio. Mentre, tutt’intorno, le fontane emettono festosamente acqua illuminata a colori.

La cosa curiosa è che questo straordinario omaggio all’arte italiana finisce per parlare…marchigiano. Infatti marchigiani sono il curatore Armando Ginesi e tre dei trentotto artisti prescelti (Raffaello Sanzio di Urbino in rappresentanza del Rinascimento; Gino Bonichi, detto Scipione, di Macerata, per la prima metà del Novecento; Arnaldo Pomodoro del Montefeltro, per la seconda metà del XX secolo). Ma marchigiani sono anche gli altri soggetti che hanno collaborato, da parte italiana, a vario titolo: la iGuzzini Illuminazione di Recanati; l’Aerdorica, società di gestione dell’aeroporto “Raffaello Sanzio” di Falconara-Ancona; la U.L.S. (Universal Logistic System), una holding russa di trasporti internazionali la cui sede italiana è a Civitanova Marche; l’a.a.m.r. (Associazione amici delle Marche) di Jesi; Renato Barchiesi, coordinatore tecnico.

Da parte russa i sostenitori dell’importante evento sono la società elettrica del Governatorato LENSVET, la INZ-SPEZSTROY, la GAZPROM, la BASF, la Banca centrale SBERBANK, il canale televisivo federale VESTI e quelli radiofonici di ELDORADO.

L’iniziativa rappresenta un indubbio riconoscimento al valore dell’arte e della cultura italiana in generale, nonché un attestato di stima verso Le Marche i cui legami con la Russia (culturali e commerciali) sono intensi. Basti pensare che la piccola regione è la quarta in Italia nell’interscambio con il gigante euroasiatico.




15 Settembre 2011 alle 23:03 | Scrivi all'autore | stampa stampa | |

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