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Danilo Dolci, “io non so cominciare” a Macerata

di | in: Cultura e Spettacoli

Casa di terra

La rassegna Macerata Ospitale 2011 Giovedì 15 settembre presenta “io non so cominciare” il nuovo progetto scenico del Teatro Rebis, un percorso che si muove – in maniera libera, lirica, personale – attraverso la figura “scordata” di Danilo Dolci.

Dopo la prima prova aperta dello scorso maggio al Teatro Lauro Rossi e il primo studio, a luglio, alle Orestiadi di Ghibellina, in Sicilia, la ricerca, finora incentrata soprattutto sulla composizione strutturale delle immagini, si sposta sul dettaglio, sul singolo attore e sul rapporto con la presenza scenica che deve abitare.

Nel lavoro complessivo sono previste tre figure, tratte in maniera analogica dal pensiero e dal vissuto di Dolci: una Zecca, un’Antigone e un Bartleby.

Dice il regista, Andrea Fazzini: “Ad ogni attore ho chiesto di pensare e di realizzare insieme a me, uno studio intorno alla memoria del proprio personaggio di riferimento, che non deve essere inteso come ruolo da interpretare, ma come chiave d’accesso per avvicinarsi, in maniera indipendente, intima alla sfera emozionale dentro la quale muoversi in scena. Questo approccio al fine di realizzare una sorta di mappatura per azioni ed immagini della biografia dei personaggi che non sia virtuale, nutrita di auto-suggestione, ma piuttosto profondamente teatrale, immaginifica ma allo stesso tempo nutrita dalle scene concretamente realizzate”. Questo primo studio individuale, intitolato “Studio per Antigone: nella casa del padre” riguarda Meri Bracalente, l’attrice che riflette appunto sulla figura di Antigone, si svolgerà emblematicamente nelle case di terra del borgo di Villa Ficana e vedrà la collaborazione di Frediano Brandetti e Vincenzo Con salvi.

E sarà Ficana, il quartiere di Macerata costituito da case di terra palcoscenico ideale per ospitare io non so cominciare studio per Antigone nella casa del padre spettacolo allestito dal Teatro Rebis.

L’evento appare particolarmente significativo poiché, dopo un lungo periodo di abbandono, anche

in questo modo, attraverso la fruizione “emotiva”, l’architettura in terra viene rivalutata e nobilitata.

L’architetto Anna Paola Conti, che ha curato i progetti di restauro di alcune delle case di terra sta da anni approfondendo lo studio tipologico della tecnologia del crudo che prevede la costruzione di edifici utilizzando solo la semplice terra non cotta messa in opera attraverso svariate tecniche e ci spiega come nel caso di Ficana ne sono state usate diverse ma la più diffusa è senz’altro il massone cioè la costruzione di muri attraverso la semplice sovrapposizione di blocchi di terra amalgamata con paglia) è tra le più antiche mai usate dall’uomo; la sua diffusione nel modo è stata in tutte le epoche, ed è tuttora, grandissima a tutte le latitudini ma spesso viene dimenticata o volutamente celata poiché associata a condizioni di miseria o

arretratezza e ne vengono ignorati pregi e funzionalità.

La terra cruda può rappresentare oggi una risorsa da più punti di vista, quello storico

culturale: Ficana rappresenta una testimonianza del modo di vivere del XIX secolo e per la sua

unicità è sottoposta a vincolo da parte della Soprintendenza; quello turistico: gli atterrati sono una

tipicità locale attraverso cui si può valorizzare il territorio e contribuire ad attrarre visitatori; quello

della sostenibilità ambientale: le case di terra tradizionali sono oggetti da studiare e comprendere

per riproporre – aggiornata e resa coerente con le esigenze del vivere contemporaneo – una

tecnologia sostenibile.

Appare quindi particolarmente significativo che oggi, dopo il restauro voluto dal’Amministrazione

Comunale e dopo aver ospitato le sperimentazioni artistiche dell’Accademia di Belle Arti, Ficana

sia stata scelta per ospitare uno spettacolo teatrale, contribuendo con i suoi spazi e le suggestioni,

che la materia di cui è composta sa trasmettere, a suscitare emozioni.

Giovedì 15 nel piazzale antistante la casa di terra di Villa Ficana l’architetto Conti farà un intervento sulle case di terra del mondo e sulle caratteristiche di quelle del nostro territorio.




14 Settembre 2011 alle 19:09 | Scrivi all'autore | stampa stampa | |

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