Marco De Marinis, “Il teatro dell’Altro” @ Teatri Invisibili
di Redazione | in: Cultura e Spettacoli17° Incontro Nazionale
dei Teatri Invisibili
“Il teatro dell’Altro”
presentazione
“IL TEATRO DELL’ALTRO.
Interculturalismo e transculturalismo nella scena contemporanea”
Presentato il libro
di Marco De Marinis
Grottammare, 27 settembre 2011 – Sabato 24 settembre, presso il Teatro dell’Arancio di Grottammare (AP), è stato presentato il libro “Il Teatro dell’Altro. Interculturalismo e transculturalismo nella scena contemporanea” di Marco De Marinis (La Casa Usher, 2011). Sono intervenuti l’autore Marco De Marinis, Pierfrancesco Giannangeli e Sonia Antinori (drammaturga, traduttrice, tra le promotrici di “Piattaforma delle Marche”).
“Credo molto al lavoro fatto sul territorio,” ha spiegato De Marinis al pubblico presente. “Il fatto di avere 70-80 spettatori, praticamente ogni sera, in un territorio come il nostro, è un risultato eccezionale. Gli spettatori dei Teatri Invisibili si sono dimostrati attenti, partecipi, motivati. E questo è il frutto di un lavoro tenace e capillare, portato avanti negli anni. Il teatro è questo: lo sforzo di presentare sempre lavori di qualità.”
“Il teatro dell’Altro” esamina due fondamentali questioni: Identità e Alterità, così come sono state analizzate dai maestri del Teatro Contemporaneo, cioè dai protagonisti della riforma teatrale nel XX secolo. Tre, in particolare, sono le esperienze teorico-pratiche che fungono da guida.
La prima, anche in ordine cronologico, è quella di Antonin Artaud e del suo viaggio in Messico, esempio precoce ed estremo di “osservazione partecipante”. Deluso dal teatro e dalla cultura occidentali, Artaud parte per il Messico in cerca di una cultura organica e del vero teatro, inteso come azione efficace, capace di trasformare in profondità l’essere umano. La partecipazione ai riti del peyotl presso i Tarahumara lascia sul visionario francese un segno indelebile, e il tentativo ininterrotto di renderne conto attraverso la scrittura costituisce uno degli sforzi grandiosi della sua ultima stagione creativa.
La seconda esperienza è quella dell’antropologia teatrale di Eugenio Barba e dell’ISTA, l’International School of Theatre Anthropology. Varata alla fine degli anni Settanta dal fondatore e regista dell’Odin Teatret, l’antropologia teatrale si offre da allora come indispensabile campo d’indagine e preziosa prospettiva scientifica. Un approccio che da vita ad un’ampia pluralità di tecniche extra-quotidiane, riguardanti i modi in cui l’attore mette in forma il corpo, costruendo così la propria presenza scenica.
Il terzo esempio è quello di Jerzy Grotowski, che in qualche modo funge da filo rosso, legando i diversi capitoli del volume. Tutta la ricerca di Grotowski, dall’inizio alla fine, dall’arte come presentazione all’arte come veicolo, rappresenta uno straordinario tentativo di fare del teatro uno strumento particolarmente idoneo a esplorare e a esperire direttamente le varie forme e dimensioni dell’alterità.
Marco De Marinis è professore ordinario di Discipline teatrali presso l’Università di Bologna, per la quale riveste anche l’incarico di responsabile scientifico del Centro teatrale La Soffitta. È direttore della rivista “Culture Teatrali”, da lui fondata nel 1999. Molti suoi libri e articoli sono tradotti in varie lingue. Fa parte dell’equipé scientifica permanente dell’ISTA, l’International School of Theatre Anthropology fondata e diretta da Eugenio Barba.