Benvenuto e Buona Navigazione, sono le ore 03:27 di Gio 2 Mag 2024

Popsophia diventa una No-profit

di | in: Cultura e Spettacoli

Popsophia, un momento dell’incontro – Foto di Luigi Gasparroni

Discusso ieri il presente e il futuro del festival di Civitanova


CIVITANOVA, 2011-09-29 – Una realtà democratica orizzontale, una sfida culturale alta, anzi altissima in grado di rappresentare un caso unico e senza precedenti in Italia. È questo l’hic et nunc di Popsophia, che a meno di due mesi dalla chiusura torna a parlare e a ri-presentarsi forte della strada percorsa quest’estate. Popsophia, Presente e Futuro, il tema della conferenza-evento che ha avuto luogo ieri presso l’Hotel Miramare di Civitanova.

“Una lunga, lunghissima estate indiana che rende più facile, sebbene non ancora risolutivo, parlare di chi siamo oggi”. Questo l’esordio del direttore artistico Evio Hermas Ercoli che, in perfetto stile popsophico, spiega con un mythos l’essenza e la diffusione del genere Popsophia. L’aneddoto. Ad una grande festa, in conversazione ad un tavolo il professor Ercoli parla della Barbie come stilema di una letteratura sessista che massacra l’uomo-Ken solo in un mondo di donne sempre più aggressive. Di risposta a gran voce: questa è popsophia.

Cultura popolare e astrazione di pensiero, ormai la filosofia è uscita dalle accademie e, così facendo, si è dimostrato come tutte le perplessità ontologiche su questo progetto fossero infondate.

Ma Popsophia oggi non solo intende definirsi nella nascita di quello che a tutti gli effetti è un nuovo genere, un nuovo modo di ragionare sulla quotidianità ma, come spiega il Prof. Ercoli, intende lavorare sulla propria tutela. Non a caso lo scorso 20 di settembre Popsophia è stata legalmente riconosciuta come una No Profit. Uno statuto rigido che non permette una ripartizione tra i soci di utili o avanzi di gestione nonché fondi, riserve o capitale. Due le mission: favorire l’indagine filosofica del pop che a sua volta narra la filosofia, e diffondere la libertà di pensiero nella attribuzione filosofica e artistico-culturale. Ed è dunque qui che il progetto assume una dimensione orizzontale; nel calcare i contorni di ognuno di noi ci si rende conto di essere Popsophia.

Alla domanda implicita su quale sia il futuro di Popsophia, Ercoli ne dà un efficace sunto con la locuzione latina nomen omen: il destino è nel nome. Il tema dei temi e cioè quello che è in grado di unire i due grandi opposti, il pop e la filosofia, quotidianità e alta sapienza, nei due rami d’indagine scelti per la prossima edizione, fashion e fiction.

Ma è possibile che la sfida culturale lanciata alla Nazione possa partire da Civitanova? Ebbene si. “Popsophia – spiega Ercoli – ha reso tangibile e fisico il luogo in cui essa si incarna. Chi non crede che questa sfida possa essere lanciata da qui ha introiettato la leggenda ormai anni ’80 che la cultura si misuri esclusivamente attraverso il numero delle lauree.”

In una città di grandi contrasti qual è Civitanova, si delinea il laboratorio ideale di indagine e lettura della realtà. D’altronde precisa Ercoli “Senza il pubblico delle piazze non esiste Popsophia! Occorre dunque lasciare il porto tranquillo ed entrare in mare aperto, continuare la battaglia contro i conservatorismi mentali.” Popsophia diviene quindi una scelta di campo, una sfida che si espande pervadendo l’intero anno. Attività, incontri di avvicinamento, eventi, sviluppo di un pensiero critico applicato in ambito scolastico, contaminazioni di genere.

Così come in Matrix, non a caso citato nel video presentato per l’occasione da Popsophia Production, il bambino suggerisce a Neo di non cercare di piegare il cucchiaio che ha tra le mani ma di piegare se stesso, la sfida che raccoglie Popsophia è quella di non provare a cambiare il reale ma la percezione che ciascuno di noi ne ha. In altre parole, piegare, cambiare se stessi ed il modo di interpretare il mondo che ci circonda.

“Non ci possiamo fermare”, questo l’eco di Andrea Compagnucci che presenta in un sunto la sterminata rassegna stampa raccolta nelle settimane del festival e al contempo spiega il funzionamento semantico di Google che, usato come misuratore di popolarità e presenza sul web, indica la forza di Popsophia (ben 61.400 risultati in soli 4 weekend). In una società improntata sul mezzo internet, occorre dunque continuare per incrementarne l’importanza e il dominio nella rete.

Accanto al direttore artistico, il direttore dei teatri di Civitanova Alfredo Di Lupidio e il sindaco Massimo Mobili nonché, presenti in sala, i numerosi sponsor e media partner che, premiati con un attestato per l’indispensabile contributo, suggellano anche per il prossimo anno la loro fedeltà all’ambizioso progetto. Un’altra anticipazione? Anziché tre giorni a settimana, si lavora per portare il festival a quota quattro.




29 Settembre 2011 alle 16:01 | Scrivi all'autore | stampa stampa | |
Tags:

Ricerca personalizzata