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Piano Casa: la Giunta Comunale adotta un procedimento a salvaguardia del patrimonio edilizio rurale del territorio




La Giunta Comunale ha deliberato in merito all’applicazione dell’articolo 2 della legge regionale sul Piano Casa che, ricordiamo, ha come oggetto Interventi della Regione per il riavvio delle attività edilizie al fine di fronteggiare la crisi economica, difendere l’occupazione, migliorare la sicurezza degli edifici e promuovere tecniche di edilizia sostenibile”.


L’articolo in questione stabilisce che è consentita la demolizione e la ricostruzione degli edifici residenziali, che necessitano di essere rinnovati e adeguati sotto il profilo della qualità architettonica con eventuale ampliamento della volumetria esistente “con esclusione di quelli ubicati in zona agricola e presenti nella cartografia IGM 1892/1895”.


Nel corso dell’istruttoria di alcune pratiche edilizie presentate in Comune ed aventi per oggetto proprio interventi di demolizione e ricostruzione ai sensi del suddetto articolo 2 si sono evidenziate problematiche derivanti dall’individuazione certa degli edifici nella cartografia IGM 1892/1895. Tale vecchia cartografia è stata redatta in scala 1.50.000. Sovrapponendola alle planimetrie catastali e del Piano Regolatore vigente, redatte invece in scala 1.2000, non è facile stabilire con precisione se gli edifici presenti nella stessa siano i medesimi oggetto delle richieste di permesso di costruire in base alla legge sul Piano Casa.


In ordine a tale problematica, segnalata alla Regione, la Giunta Comunale ha precisato le modalità di applicazione del suddetto art. 2 al fine di assumere un indirizzo certo e univoco nella trattazione delle pratiche edilizie in questione.


Pertanto all’atto della presentazione dell’istanza di permesso di costruire per la demolizione e ricostruzione degli edifici interessati, il progettista dovrà allegare al progetto un elaborato tecnico-grafico di sovrapposizione tra l’attuale cartografia catastale e la carta IGM 1892/1895, da cui si evidenzi la coincidenza o meno dell’ubicazione catastale attuale dell’edificio rispetto all’ubicazione IGM 1892/1895. Qualora non via sia coincidenza si potrà procedere con gli interventi di demolizione e ricostruzione con eventuale ampliamento; in caso contrario, se le due rappresentazioni grafiche si sovrappongono in tutto o in parte e se esistono fondati motivi per ritenere che l’attuale edificio non sia quello rappresentato nella carta IGM 1892/1895, il tecnico progettista dovrà fornire una perizia giurata da cui si evinca chiaramente, anche attraverso studi e ricerche d’archivio e sondaggi condotti con i metodi dello scavo archeologico, che l’edificio attualmente presente e rappresentato nella mappa catastale ha subito nel tempo variazioni di ubicazione tali da far ritenere che esso non sia più o non sia mai stato quello rappresentato nella carta IGM 1892/1895. In ogni caso le ricostruzioni previste dall’art. 2 della L. R. 22/2009, dovranno avvenire nel rispetto del tipo edilizio e delle caratteristiche edilizie storiche.


“Si tratta di una precisazione normativa necessaria e importante” ha dichiarato l’Assessore all’Urbanistica, Paolo Rossi “con la quale abbiamo inteso salvaguardare il più possibile il patrimonio edilizio rurale del nostro territorio. Il fatto di chiedere una perizia tecnico storica giurata nei casi dubbi va proprio nella direzione di garantire che l’edificio in questione sia o meno effettivamente contemplato nelle vecchie cartografie. Nel qual caso la legge sul Piano Casa risulta inapplicabile.”


Approvato all’unanimità il Piano di riorganizzazione della rete scolastica comunale




Approvato ieri all’unanimità in Consiglio Comunale il piano di riorganizzazione della rete scolastica del Comune di Fermo come previsto dalla normativa nazionale che impone un accorpamento delle scuole secondarie di primo grado, primarie e dell’infanzia in istituti comprensivi.


Saranno tre gli istituti scolastici comprensivi e precisamente l’ISC “Da Vinci” composto dalle Scuole primarie “Molini”, “Ponte Ete”, “S. Claudio”, “Salvano”, “Monaldi”, dalle Scuole dell’Infanzia “Molini”, “Ponte Ete”, “S. Claudio”, “Torre di Palme”, “Salvano” e “Montone”, e dalla Scuola Secondaria di Primo Grado “Da Vinci”, per un totale di 1.288 alunni; l’ISC “Betti”, composto da Primarie “S. Andrea”, “Mancini”, “Sapienza”, dalle Scuole dell’Infanzia “S. Andrea”, “Villa Vitali”, “Sapienza” e dalla Scuola Secondaria di Primo Grado “Betti”, per un totale di 1.039 alunni; l’ISC “Capodarco Fracassetti”, composto da primarie “Cavour”, “Tirassegno”, “Salvadori”, “Lido di Fermo”, “Capodarco”, Scuole dell’Infanzia “S. Giuliano”, “Capodarco”, “Lido”, “S. Marco”, “S. Salvatore” e dalle Scuole Secondarie di Primo Grado “Capodarco”, “Fracassetti”, per un totale di 1.385 alunni.


Nel piano di riorganizzazione il Comune di Fermo ha inteso inoltre mantenere l’indirizzo musicale presso gli istituti “Betti”, “Fracassetti” e “Capodarco” impegnandosi a sostenere la richiesta di attivazione di un nuovo indirizzo musicale anche per la scuola “Da Vinci” in modo da dotare tutti e tre i nuovi costituendi Istituti Scolastici Comprensivi dell’insegnamento di discipline musicali.


“L’adozione di questo Piano” ha dichiarato l’Assessore Calcinaro con delega alle Politiche Educative e Scolastiche “è avvenuta seguendo un iter quanto più possibile aperto, con passaggi nella III Commissione consiliare, incontri con i dirigenti scolastici e con le forze sindacali, proprio per cercare la più ampia condivisione nelle scelte non certo facili, perché non dettate da esigenze di riforma della scuola ma imposte dalla legge finanziaria. Il consenso anche da parte dell’opposizione ed il voto unanime sul lavoro promosso dall’Amministrazione Comunale e sulla metodologia adottata” ha concluso Calcinaro “non possono che farci piacere. Questo è e vuol essere il nostro modus operandi.”


Incontro con i sindacati per costruire politiche condivise d’intervento




Nei giorni scorsi la Giunta Comunale ha ricevuto una delegazione dei sindacati di CGIL, CISL e UIL. L’incontro si è incentrato sulla necessità di un coinvolgimento ampio, richiesto dalle sigle confederali, per quanto riguarda le scelte strategiche dell’amministrazione comunale soprattutto in tema di anziani, donne, giovani. Ma si è parlato anche di tariffe dei servizi, a cominciare dai trasporti, e di come contribuire ad avviare nuove attività per i giovani, ad esempio nel centro storico di Fermo.


“Una discussione ampia e positiva” ha dichiarato la Brambatti “in cui abbiamo rimarcato la massima apertura alle sollecitazioni che provengono dal mondo sindacale, in particolare per l’adozione di progetti culturali e sociali rivolti alle persone svantaggiate. Disabili, ma anche anziani e donne” ha proseguito il Sindaco “sono la cartina di tornasole per misurare il livello di sensibilità sociale di una collettività. E Fermo, su questo punto come su altri, dovrà costituire un esempio.”


Un argomento stringente è stato quello dell’assistenza domiciliare per anziani e malati così come la necessità di avviare un confronto costruttivo sulle politiche fiscali in modo da attivare ulteriori strumenti di lotta contro l’evasione dei tributi comunali e recuperare risorse.


“Sono stati tanti gli argomenti affrontati” ha concluso il primo cittadino “in un’ottica di condivisione ampia sulle scelte strategiche per la città. Un primo incontro cui dovranno seguirne altri per realizzare un dialogo proficuo e costruttivo.”


La delegazione sindacale era costituita da Maurizio Di Cosmo, segretario della Camera del Lavoro di Fermo, Guglielmo Malaspina, segretario provinciale SPI CGIL, Alfonso Cifani, segretario provinciale CISL, Giuseppe Pacetti, segretario provinciale UIL. 




15 Novembre 2011 alle 23:31 | Scrivi all'autore | stampa stampa | |
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