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Swing

di | in: Cultura e Spettacoli

swing

SABATO 10 DICEMBRE dalle 18 alle 21 

Presso l’Ex Studio di Orrù – di fronte alla Scuola Media Sacconi

Via Leopardi, 50 (centro) – San Benedetto del Tronto 

SWING
A cura di Valentina Urriani

 
Il progetto Swing, che oggi è in mostra tra i calcinacci di quello che fu lo studio di un noto pittore, ricalca gli intenti e i desideri del genere musicale da cui prende il nome. Lo swing, come genere musicale, è fortemente caratterizzato dalla componente ritmica e dalla possibilità di essere eseguito sia da pochi elementi sia da big band. Mettete su un pezzo swing, un pezzo di Duke Ellington o di Billie Holiday, prenderete istintivamente a dondolare. Lo swing nasce da un’esigenza sperimentale. Ascoltate Tea for two suonata al piano da Art Tatum e vi renderete subito conto che lo swing è creativo e progettuale. Proverete un’emozione stimolante. Lo swing nasce alla fine degli anni Venti, nel pieno del proibizionismo. Tendete l’orecchio al suono del banjo e capirete il forte desiderio di novità dello swing. Sentite quanto ha da dire il sassofono, e quanto la sua voce rotonda e strepitante vi coinvolgerà. È chiara l’analogia con i progetti dei tre artisti che fanno gruppo in questo scenario in costruzione:
 
Larning how to milk a cow from my father, fa parte di una trilogia video di Nathaniel Katz. L’artista, che vive in Italia, è di origine Americano, Canadese e Israeliana. Il suo è un lavoro basato sui legami e sull’importanza delle proprie origini. Nel video, Nathaniel ha una conversazione Skype con suo padre in cui gli chiede di insegnargli a mungere una mucca. L’interazione tra i due è spontanea, vitale e complice. È durante la stessa conversazione che Nathaniel mette in pratica i consigli del padre e porta a termine la mungitura, lavoro che suo padre fa da sempre e che avrebbe voluto tramandare ai figli, ma che i tempi moderni hanno reso impossibile. Nathaniel ci trasmette come si possa apprezzare e dare nuovo valore creativo alle tradizioni dei mestieri e alla memoria familiare, inscindibili dalla distanza materiale.
 
Troviamo un affine legame con la manualità anche in Recycle Racing di Marco Bernacchia, lavoro che ci dimostra quanto si possa essere “globetrotter” con stile e in modalità ecosostenibile. Marco opera un assemblage di componenti di bici in disuso, creando nuovi modelli dal design unico e irripetibile. Il valore del riciclaggio e l’utilità dell’arte, si fondono in nove esemplari di neo-biciclette esibite in una parata che ha coinvolto vari comuni italiani; un progetto in divenire, documentato in un video e attraverso gli scatti under-costruction. Recycle Racing testimonia la possibilità di trovare soluzioni personali e capaci, all’interno di un mercato quotidiano fortemente denotato dal consumo e dallo sperpero di beni e di risorse.
 
Con Geodesic Improvisation, Giorgio Dursi attua un’operazione di scelta che, nel valore simbolico dell’ombrello, trova idea compiuta. L’azione –documentata da bozzetti progettuali, foto e prove di una performance- si svolge attraverso un movimento che unisce spontaneamente e ritmicamente quindici tetti individuali, fino alla costruzione di un unico tetto collettivo. In una piazza senza tempo, come quelle rappresentate da De Chirico, durante un giorno di pioggia, ognuno ripara se stesso sotto il proprio ombrello. Un performer richiama l’attenzione su di sé alzando un ombrello verso il cielo e fa da apripista ad altri passanti, che si aggregano più in basso e in prossimità di esso; prende forma così, un’unità abitativa geodetica senza eguali. Il progetto di Giorgio sottende la volontà aggregativa del singolo, alla ricerca di spazi in cui l’espressione dell’arte possa avere luogo.
 
Swing fa parte di For You, un progetto a cura dell’associazione culturale 7-8 chili, sponsorizzato dalla Regione Marche.
 
Ringraziamo Francesco Ciabattoni per la sua live session con sassofono; Dante Marcos Spurio e Camillo Perazzoli, rispettivamente per le foto e il video di Geodesic Improvisation; La Famiglia Mongibello per la gentile concessione dello spazio espositivo; 7-8 chili per la proficua e deliziosa collaborazione




9 Dicembre 2011 alle 23:12 | Scrivi all'autore | stampa stampa | |
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