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La Gola del Furlo ed Emilio Salgari

di | in: Primo Piano

Jolanda

LA GOLA DEL FURLO,  RISERVA DI CINEMA

 

Si sono appena concluse le riprese del medio metraggio “Un’altra notte”, libera interpretazione del romanzo di Emilio Salgari Jolanda, la figlia del Corsaro nero.

Con il supporto di Marche Film Commission e Provincia di Pesaro-Urbino-Riserva della Gola del Furlo. “Il Cinema veicolo di valorizzazione di un paradiso protetto”


ANCONA – La riserva naturale della Gola del Furlo ed Emilio Salgari. Ci si potrebbe domandare quale legame possa mai unire questo luogo affascinante e suggestivo delle Marche ad uno scrittore veneto  che viaggiò “ virtualmente” per scrivere romanzi d’avventura.  E invece è un senso dell’esotico, dell’inusuale, della scoperta, che può intrecciare due mondi apparentemente così diversi,  ma di più se uno diventa l’ambientazione dell’altro, cioè un progetto di produzione cinematografica dedicato proprio ai temi  salgariani reinterpretati nell’attualità.

Si tratta di “Un’altra notte”, un medio metraggio prodotto dalla casa di produzione Quarto Film- di Giovanni Maderna ,con il sostegno di Rai Cinema e Rai Tre-Fuori Orario, che fa parte di un ciclo di quattro episodi  sulle tematiche di Salgari, girati in diverse regioni italiane. Il film, liberamente tratto dal romanzo Jolanda, la figlia del Corsaro nero, le cui riprese si sono appena concluse, è diretto dal regista pesarese Mauro Santini e supportato dalla Riserva Statale della Gola del Furlo- Provincia di Pesaro-Urbino con la collaborazione di Marche Film Commission Fondazione Marche Cinema Multimedia.

Un treno che passa su un ponte sopra il mare nei pressi della foce di un fiume. Una ragazza giovanissima al riparo degli arbusti di una scarpata si sveglia e inizia a risalire il fiume scoprendo vegetazione, animali, baracche…Inizia così il film che “rilegge”  le avventure di Jolanda, dal naufragio all’incontro con Morgan, di cui si innamora.  

“Siamo una produzione autenticamente indipendente – ha spiegato il regista – una minitroupe che gira con metodi “naturalistici”, quasi un docufilm e una rilettura in chiave contemporanea delle avventure di Jolanda e Morgan, i protagonisti del romanzo che però, invece che a Maracaibo, si aggirano sul corso del Metauro , fino alla Marmitta dei Giganti  piuttosto che alla Galleria Etrusca o sulla diga, tra  lupi e aquile reali che qui nidificano.  Insomma un modo di girare e di concepire un’idea filmica un po’ “corsaro” , fuori  dagli schemi classici del fare film attualmente,  anticonformista ma anche ispirata al cinema del realismo  – gli attori non sono professionisti ma persone comuni – per raccontare scelte di vita percepite ormai come diverse dalla norma. “ Il regista ha raccontato anche di appostamenti notturni con “video trappole “ ai lupi che ancora vivono sul Furlo,  seguendo l’esperienza di un ricercatore che nel film recita appunto il ruolo di Morgan e che da anni si dedica all’osservazione e alla ricerca delle tracce di questi animali.

“E’ un film in cui l’essere umano dialoga innanzitutto con la natura, solo sullo sfondo, lontano, esiste il paesaggio artificiale creato dall’uomo: aree urbanizzate, fabbriche, una diga… – prosegue il regista-  e quindi il magnifico contesto della Gola del Furlo con la potenza visiva e simbolica delle sue rocce a strapiombo, del suo fiume che scorre verso il mare ma che può essere percorso al contrario fino a perdersi verso luoghi impervi e selvaggi, è lo scenario ideale per questo racconto rarefatto ma concreto, sensoriale ma quasi di sogno.”

“Quella che ci è stata proposta – sottolinea Maurizio Bartoli, responsabile della Riserva gestita dalla Provincia di Pesaro e Urbino – è una particolare e bellissima esperienza, in linea con la volontà del nostro ente di valorizzare al massimo questo paradiso protetto di 3.600 ettari di boschi, prati, fauna selvatica e luoghi archeologici di primaria importanza. Come evidenzia spesso il nostro presidente Ricci, la Riserva del Furlo è uno dei luoghi felici di questa provincia, meta di un turismo consapevole, attento all’ambiente e alla qualità della vita. E il cinema può rappresentare un’ottima promozione e uno strumento importante per far conoscere questo patrimonio naturale”.




3 Aprile 2012 alle 15:41 | Scrivi all'autore | stampa stampa | |

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