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Olivier Dahan, “La vie en rose” all’Auditorium per “Immagine donna”

di | in: Sociale

immagine donna

SAN BENEDETTO DEL TRONTO – “La vie en rose” di Olivier Dahan, mercoledì 4 aprile alle ore 21.15 all’Auditorium Comunale, è il prossimo incontro della Rassegna “Immagine donna” proposta dalla Fondazione “Libero Bizzarri” con il Comitato “SE NON ORA QUANDO” di San Benedetto del Tronto, unitamente all’Assessore alle Politiche Sociali e alla Cultura Margherita Sorge, alla Consigliera alle Pari Opportunità Palma Del Zompo

Interverrà: Gioia Di Cristofaro Longo – Ordinaria di Antropologia Culturale Sapienza/Università di Roma

La Rassegna, che apre una finestra sull’universo femminile e racconta le donne, le loro difficoltà, ma anche il loro coraggio e la loro forza d’animo, propone la grande Edith Gassion, affettuosamente detta “Piaf – Passerotto”.

Il film è un ritratto che, oltre a esaltare lo straordinario talento artistico della Piaf, si addentra nel cuore della sua complessa umanità È un omaggio che rifiuta il didascalismo e una ricostruzione strettamente biografica: ogni frammento di vita sembra giustificarsi grazie a quello precedente, le molteplici facce della diva emergono con una soave naturalezza rendendo facile e scorrevole la visione del film. 

La pellicola, ambientata in Francia e a Praga, ripercorre i drammi e le gioie di una delle leggende della canzone francese e internazionale. Nata nei sobborghi parigini, Edith diventa famosissima fin da giovane. La sua voce, caratterizzata da mille sfumature, era in grado di passare da toni aspri a toni dolcissimi. Ma infinite sono state le sfortune e i fatti negativi che hanno attraversato la donna: incidenti stradali, coma epatici, interventi chirurgici, alcool, droghe, tentativi di suicidio. 

Ma quando Edith comincia a cantare, sul palco non c’è più alcun segno di quel fragile essere umano segnato dalla tragedia e dagli eccessi. Quello che il pubblico è in grado di vedere è una magnifica creatura che canta le infinite sfumature dell’amore, che inneggia alla vita grazie ad una voce che contiene il pianto e il riso, la rabbia e il dolore ma anche l’orgoglio e la rivalsa.

Due anni prima di morire, piegata da una terribile forma di artrosi che la costringe per la maggior parte del tempo sulla sedia a rotelle, quasi cieca, fortemente stempiata e pallida, aveva tenuto il suo ultimo, trionfale concerto, “Je ne regrette rien” era stato il pezzo con il quale aveva salutato il pubblico in delirio all’Olympia di Parigi: non rimpiango nulla, farei tutto nuovamente, ricomincio da zero. Era il manifesto delle sua vita, più che una canzone.


La programmazione prevede Mercoledì 11 Aprile un ulteriore incontro, saranno proiettati due documentari:

“Lavoravo a strada” (Italia, 2008, 24’) di Alessandra Marolla

La storia di quattro ragazze di provenienza diversa (Ucraina, Moldavia, Romania, Nigeria) che all’arrivo in Italia hanno avuto un destino comune: la prostituzione in strada. La promessa di una vita diversa lontano da fame e miseria. L’inganno. Il marciapiede. Poi la riconquista di una libertà dal sapore della rinascita, che non cancella tuttavia le cicatrici di un’esperienza che le aveva rese schiave. 


“NERA – not the promised land” (Italia 2007, 30’) di Andrea Deaglio

La storia di una ragazza nigeriana arrivata in Italia, costretta a vendersi in strada e a pagare i suoi sfruttatori. Riuscirà a riscattarsi? Negli anni novanta era “protagonista” sui viali di città, ora è soppiantata dalle donne dell’est. Per questo si sposta nelle province e si svende per pochi euro ad altri immigrati. La prostituta nigeriana, in continua migrazione e alla ricerca di identità e riscatto, si racconta.

Interverranno i Responsabili dell’Associazione On The Road


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2 Aprile 2012 alle 17:02 | Scrivi all'autore | stampa stampa | |

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