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D’AnnaAppunti: lettera aperta a Paolo Clini

di | in: Cronaca e Attualità, Oblò: Spunti, Appunti e Contrappunti

Giancarlo D’Anna

FANO – Caro Paolo ho letto con molta attenzione la tua nota,alcuni punti ,e appunti che tu fai, sono condivisibili. La vicenda del Centro Vitruviano va sicuramente sanata i suoi obiettivi seriamente rilanciati . Sentiamo parlare di Vitruvio da sempre, ci siamo cresciuti ,ce ne vantiamo quando parliamo della nostra città , è sicuramente un valore aggiunto di alta qualità un Centro studi che coinvolga studiosi da una parte e si concretizzi, dall’altra ,con quel museo della classicità che viene proposto. Ma permettimi la battaglia di restituzione del Lisippo non è una battaglia di propaganda. Non lo è, almeno, per chi ci ha sempre creduto, si è adoperato, ha denunciato, ha messo faccia e dedicato tempo a questa battaglia. Poi come sempre più spesso avviene c’è chi, spendendo l’ultima parola crede di seppellire il lavoro che altri hanno svolto. La città però è attenta e conosce, ha imparato a conoscere, riconoscere e valutare situazioni e persone.

E’ vero, la vicenda irrisolta del Teatro Romano non è un bel biglietto da visita per una città che vanta la storia e le origini che ha. E’ una vicenda fin troppo lunga che si trascina da un’amministrazione all’altra. Ben inteso non è facile chiudere questo capitolo ma i risultati ad oggi non sono assolutamente soddisfacenti.

Approfittiamo dunque della vicenda Lisippo per mettere in rete le varie situazioni sospese per creare e sviluppare un progetto culturale di spessore che necessariamente deve inserirsi in una proposta turistica seriamente concorrenziale con altre realtà. Non è solo o esclusivamente una questione di risorse economiche, che pur hanno la loro importanza. E’ una questione di capacità di evidenziare, comprendere e valorizzare quel patrimonio che abbiamo la fortuna di possedere o di vederci restituito. Lasciami concludere con alcune parole pubblicate a suo tempo dal Los Angeles Times relative alla vicenda Lisippo-Getty: “quella della restituzione delle opere d’arte alle Nazioni di provenienza è una battaglia morale, una Fondazione non può esporre capolavori acquistati in modo illecito.”Combattiamola dunque questa battaglia morale.

Concordo con te, “meritiamoci” il patrimonio che abbiamo ma non rassegnamoci se ci sono problemi irrisolti ,indipendentemente dalle cause o responsabilità. Su questa e altre importanti vicende facciamo “comunità” tiriamo fuori idee, grinta, orgoglio, l’operatività. Ce n’è bisogno.

Giancarlo D’Anna




6 Maggio 2012 alle 23:36 | Scrivi all'autore | stampa stampa | |

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