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Serata finale della 19ma edizione del Premio Libero Bizzarri

di | in: Primo Piano

Premio Bizzarri

SAN BENEDETTO DEL TRONTO, 2012-07-16 – Domenica 15 Luglio si èconclusa la diciannovesima edizione del Premio Libero Bizzarri pressola Palazzina Azzurra di San Benedetto del Tronto.

La serata si è aperta con“Cartolina da San Benedetto: Ttenella, la dove Bice la scrisse”,con immagini tratte da un servizio di TGR Rai Marche del giornalistadi Rai Tre Giuseppe Buscemi.

Il Premio “Italia Doc”è stato conferito a Stefano Liberti e Andrea Segre, autori deldocumentario “Mare Chiuso”; per motivi personali Andrea Segre nonha potuto ritirare il Premio, ma ha commentato via mail: “Vincereil Premio Bizzarri – Italia Doc è uno dei passaggi che più fannoonore nella carriera di un regista italiano… Libero Bizzarri faparte di quella generazione di registi che hanno nobilitato la storiadel cinema, anzi la storia d’Italia con lo sguardo, l’attenzionee l’ascolto sulla realtà, anzi sulle realtà e i lorocambiamenti.
Senza Bizzarri, Zavattini, De Seta, Mangini, Pasolinie molti altri la coscienza storica e la memoria civile di questoPaese sarebbe affidata solo alle narrazioni dall’alto odall’esterno: il loro cinema, il grande cinema documentarioitaliano ha invece restituito alla memoria del Paese lo sguardodall’interno e dal basso. I film di Pietro Marcello, AliceRohrwacher, Stefano Savona, Michelangelo Frammartino e molti altrivincono premi di altissimo rilievo in tutto il mondo e continuano anon avere spazi idonei di distribuzione cinematografica in Italia.

È un grande errore, che iFestival come il Bizzarri aiutano a denunciare, dando voce e spazio achi continua a credere e a far vivere una delle tradizioni piùimportanti della nostra cultura.”
Sono stati assegnati iseguenti Premi: il Premio “Bizzarri” per un cinemadell’Intercultura al regista Emanuele Crialese,

il Premio “Bizzarri”alla Solidarietà al Comitato Italiano per l’Unicef,

ad Andrea Vianello ilPremio “Per il Giornalismo Televisivo”,

al giornalista AntonelloCaporale il Premio “Alla Comunicazione”,

il Premio “Una Vita perla Musica” a Silvano D’Auria e al cinereporter Claudio Speranzail Premio “All’Informazione Etica e Civile”.

I Premi sono staticonsegnati dall’Assessore alla Cultura del Comune di San Benedettodel Tronto Margherita Sorge, dal Presidente della Provincia di AscoliPiceno Piero Celani e dal Presidente del Co.Re.Com Marche PietroColonnella.
Il Festival si e’ anche aperto al lavoro condottodalle imprese nel settore della comunicazione: nella fattispecie ilPaesaggio dell’Eccellenza ha mostrato le attività svolte da alcuniimprese marchigiane quali Guzzini e Clementoni, parte essenziale delMade in Italy.
E’ intervenuto anche, sulle attività della MacroRegione Adriatico-Ionica, Marco Bellardi – Consulente per laMacroregione Adriatico-Ionica. 
Durante la consegna deiPremi il pubblico ha avuto il piacere di assistere ad uno scambio diinterviste estemporanee da parte di Nuccio Fava al premiato ClaudioSperanza, di Grazia Mandrelli – giornalista del Resto del Carlinoad Andrea Vianello e di Enzo Bonaiuto – Quirinalista dell’Adnkronosad Antonello Caporale.

Le premiazioni sono stateintervallate da una lunga performance al pianoforte di SilvanoD’Auria.

La serata, ricca diemozioni e personaggi illustri, ha riconfermato il Bizzarri come ungioiello del nostro territorio, importante riconoscimento per idocumentaristi e apprezzatissimo dal pubblico.

Un evento, dunque, di cuila nostra città può essere fiera, come ha sottolineato anche l’Ing.Milazzo, main sponsor della rassegna, che dal palco ha definito ilBizzarri un importante contributo alla crescita culturale delterritorio poiché, ha proseguito, dove c’è cultura vi è unosviluppo che concorre a creare benessere anche economico.

La Presidente dellaFondazione Libero Bizzarri Maria Pia Silla ha dato appuntamento atutti per la seconda parte di MEDI(con)TERRANEO che si svolgerà anovembre, in attesima del ventennale del prossimo anno.

La serata condotta da LucaSestili si è conclusa con “cocktail party” a cura de “LaCanosa” Azienda Vitivinicola.

La 19ma edizione del Premio Bizzarri si e’ conclusa con l’assegnazione del premio al film Mare Chiuso di Andrea Segre e Stefano Liberti.

Nella motivazione la giuria, presieduta dal grande documentarista Luigi Di Gianni, ha sottolineato il rilievo drammatico e attuale delle migrazioni e insieme la qualita’ di una colonna sonora che contamina i suoni del mediterraneo.
Il preciso carattere antropologico nelle immagini del doc vincitore fa infatti del mediteraneo la metafora di uno spazio prima anelato e poi negato. Commettando il Premio Andrea Segre, regista consacrato e ormai  al centro  dell’ attenzione nazionale ed internazionale, ha sottolineato  gli aspetti  essenziali della manifestazione. Dice Segre: “… Vincere il Premio Bizzarri – Italia Doc è uno dei passaggi che più fanno onore nella carriera di un regista italiano…. Libero Bizzarri fa parte di quella generazione di registi che hanno nobilitato la storia del cinema, anzi la storia d’Italia con lo sguardo, l’attenzione e l’ascolto sulla realtà, anzi sulle realtà e i loro cambiamenti.  
Senza Bizzarri, Zavattini, De Seta, Mangini, Pasolini e molti altri la coscienza storica e la memoria civile di questo Paese sarebbe affidata solo alle narrazioni dall’alto o dall’esterno: il loro cinema, il grande cinema documentario italiano ha invece restituito alla memoria del Paese lo sguardo dall’interno e dal basso. I film di Pietro Marcello, Alice Rohrwacher, Stefano Savona, Michelangelo Frammartino e molti altri vincono premi di altissimo rilievo in tutto il mondo e continuano a non avere spazi idonei di distribuzione cinematografica in Italia.
 E’ un grande errore, che i Festival come il Bizzarri aiutano a denunciare, dando voce e spazio a chi continua a credere e a far vivere una delle tradizioni più importanti della nostra cultura.”

Come noto il Premio Bizzarri ha avuto il merito di segnalare alcuni degli autori piu importanti dell’ ultima generazione, bastino i nomi di  Pietro Marcello, Alessandro Piva….
La serata  ha anche visto l’ assegnazione di riconoscimenti al  regista Emanuele Crialese Per il cinema dell’ Intercultura, ad Andrea Vianello per il Giornalismo Televisivo, allo scrittore e giornalista Antonello Caporale per la Comunicazione Etica e Civile, al cinereporter Claudio Speranza per i suoi servizi dai fronti di guerra come inviato del tg1, al Comitato Unicef Italia per la Solidarieta’,  e al maestro Silvano D’ Auria Premio ” Una vita per la musica”. A consegnare i Premi il Presidente della Provincia di Ascoli Piceno Piero Celani, l’ Assessore alla cultura del Comune di San Benedtto del Tronto Margherita Sorge, il Presidente del Co.Re.Com Marche Pietro Colonnella.
Il Festival si e’ anche aperto al lavoro condotto dalle imprese nel settore della comunicazione: nella fattispecie il Paesaggio dell’Eccellenza ha mostrato le attivita’ svolte da alcuni imprese marchigiane quali Guzzini e Clementoni, parte essenziale del made in Italy.
E’ intervenuto anche, sulle attivita’ della Macro Regione Adriatico/Ionica Marco Bellardi,  referente dello Iai-Iniziativa Adriatico Ionica -per la Regione Marche. 
Tra i presenti ha dato un contibuto di vivacita’ e intelligenza Nuccio Fava.
Ha condotto la serata Luca Sestili.

Omaggio alla Grecia, culla d’ Europa

   La rappresentazione cinematografica ha, da sempre, baloccato con le strutture retoriche ed esteriori del Potere: tutte le Storie del cinema si sono confrontate con una idea orientata da questa o quella forma di dittatura, ove, per dittatura, si intende tutto ciò che concepisce Anti non come ‘contro’ ma, piuttosto, come ‘prima’. Le dittature, ivi compresa ogni forma censoria, si sono poste e si pongono come tutto quello che sta prima e reseca ogni forma di libera espressione in nome della sua legge.  Il fatto che al Libero Bizzarri si omaggi, tra l’altro, il cinema greco d’autore non pare un caso. Soprattutto il regista Theo Angelopoulos è di particolare rilevanza in questo caso: quello che, infatti, ci interessa evidenziare in queste righe è come le opere dell’artista ateniese riflettessero già l’ineluttabile crisi. Anche se il regista rimane convinto che la cultura greca resti al centro della formazione di tutta la futura civiltà europea non può fare a meno di notare come le derivazioni di questa stessa abbiano esasperato meccanismi di tipo capitalistico, di tipo consumistico.  Nelle sue opere, in particolare La Recita l’affresco storico diventa allegoria della condizione umana che si incarna nella figura dell’attore: la persona per eccellenza. È come se il regista ci volesse avvertire che i regimi totalitari, in quanto dittature sono, sempre, forme di spettacolo che intendono imporre la forma sul contenuto attraverso un apparato esteriore.  Deve risultare chiaro che l’identità culturale dell’Europa, almeno nel suo picco d’origine, deve moltissimo alla Storia greca – intesa nel senso ampio di ‘culla della civiltà’ (parafrasando Günther Grass) – e, in quanto madre, la Grecia oggi è sentita come una matrigna da disconoscere, soprattutto in quei luoghi ove le dottrine politiche e le logiche economiche del capitalismo si sono fatte strada. Poiché, se la Grecia è il modello della civiltà culturale europea, il capitalismo ne è il motore immobile. L’Europa è, ormai, considerata un’entità politica e, insieme, una realtà economica. Paradossalmente però dalla parola “economia” è scomparsa la volontà naturale rimanendo solo l’idea di un nomos – una legge – che si impone su tutto.  Con il suo omaggio alla Grecia il festival di San Benedetto vuole tornare alla radici del problema, anche perché sceglie l’incontro di musica e immagini per dimostrare come il suono sia un canale privilegiato traverso cui veicolare emozioni.  In questo quadro  risulta chiaro il titolo di questa edizione: Medi(con)terraneo è un comprendere insieme come non possa esistere un confine tra culture.  I confini, infatti sono solo geografici, ancora una volta politici, mentre la musica rappresenta quel con che unisce il Mediterraneo.  La musica è, allora, quell’arma che più di ogni altra squarcia il velo del Potere. La dimostrazione lampante si è vista nella serata di sabato 14, dove la musica ha dominato la serata divenendo un filo rosso che univa insieme generi e suggestioni.  La musica ha funzionato come detonatore di emozioni umanamente condivise, le immagini tratte, non solo da La Recita ma anche da Mai di Domenica di Jules Dassin e Zorba il greco di Michael Cacoyannis offrivano una idea molto chiara di qualcosa che, pur mantenendo una identità precisa sfocia in contaminazioni feconde.  La decisione di mostrare la Grecia attraverso la lente del suo cinema più classico a contatto con altre culture ha portato ad una conclusione perfetta poiché la musica ha ritrovato il suo ruolo unificatore esemplificato meravigliosamente dalla esibizione dal vivo del Maestro Sergio Capoferri, il quale ha unito la suggestione del Sirtaki con le sonorità della realtà locale. Esattamente come fece Theodorakis: si deve a lui infatti la creazione di questa danza nel 1964, ormai, però, acquisita come parte della cultura popolare greca.   




16 Luglio 2012 alle 14:15 | Scrivi all'autore | stampa stampa | |

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