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De SiatiAppunti

di | in: Cactus, Cronaca e Attualità, Oblò: Spunti, Appunti e Contrappunti

vigna di Emanuela De Siati

Bamboccioni, sfigati, generazione perduta.

(In Italia si vive molto bene. A meno che tu non sia operaio, studente, gay, malato, pensionato, disoccupato, autonomo, precario, ateo o educato).


Gioventù bruciata, scanzafatiche…continuo?Ma soprattutto: “Chi è a pronunciare queste offese?”. L’analisi non è difficile e risulta così: chi ha avuto un posto di lavoro indeterminato facilmente, chi insegnava a scuola con incarichi di ruolo avendo sostenuto solo il diploma, chi non ha mai fatto venti lavori diversi per mantenersi all’università, chi non ha mai pagato affitti esorbitanti al nord perché credeva (illuso..) che dopo avrebbe trovato più facilmente lavoro, chi (nel caso di questi ministri geni) conduce una vita troppo snob per poter capire cosa significa avere ancora tagli in una famiglia che vive con mille euro al mese. Ma i tecnici sono convinti di salvarci con la crisi, proprio mettendoci in crisi! É questa la loro soluzione: impoverirci ancora per arricchirci in futuro. Ma stanno tagliando i fondi a chi questa crisi non l’ha creata, nè causata. La stanno facendo vivere alla generazione ‘persa’ che non ha colpe e che dovrebbe essere la classe dirigente del futuro. Ma forse essendo sfigati, troppo sfigati, moriremo prima di loro e inventeranno delle pillole tipo viagra che li manterranno sempre in vita e il massimo contatto con la gioventù sarà con le future veline quindicenni.

In un vecchio telefilm ho sentito questa frase di uomo finito senza lavoro:” Credevo che questo fosse un paese dove un uomo potesse sbagliare e ricominciare da un’altra parte”. Ed è questo il punto. La libertà di sbagliare nella propria vita è sacrosanta. Di cambiare idea, progetti. É un atto di intelligenza e riflessione, superamento di se stessi ed evoluzione interiore. Ma non mi addentro a discorsi buddisti, non si addicono per niente alla società in cui sono ‘bloccata’. Perchè è questa la sensazione dell’italiano medio: essere bloccati. Certo, avendo i soldi si può fare tutto: viaggiare, uscire con gli amici, fare l’università dove si desidera, creare una famiglia con dei figli. Ma chi ha questa possibilità? Se l’America vanta le più prestigiose università (o le più pubblicizzate), direi che non è un vanto che esse siano private, costosissime e che il concetto di sanità pubblica sia assente.

É questo il modello a cui guardiamo?Ottimi e pochi diritti per pochi?Questo è solo differenziare gli esseri umani in caste e decidere chi deve soffrire e chi no, chi deve farci da servo e chi può essere padrone. Quanto ci sembra arretrato il sistema religioso indiano, povero, fatto di caste?Eppure, noi non andiamo di certo in una direzione tanto diversa. C’è chi passa la vita a lavare nel fiume la biancheria del proprio padrone e la stessa cosa avviene in Occidente: c’è chi passa una vita a lavorare senza poter ambire mai a qualcosa di meglio, nonostante i voti alti all’università, un’istruzione superiore, non si ottiene mai qualcosa di facile e molto dignitoso, solo perché si proviene da una famiglia normale.

Certo tutti quei figli di attori e cantanti che versano lacrime perché sono penalizzati (e rido mentre lo scrivo) dalla fama del padre, non saranno molto d’accordo con il mio discorso, ma a me non fanno alcuna pena e anzi mi fanno rabbia al pensiero che ci siano artisti bravissimi in giro eppure ancora anonimi, senza un soldo in tasca. Perché questo paese premia i fighi, chi si laurea in tempi record mantenuto dal papi, chi evade le tasse in grande stile e non è nemmeno in prigione; non gli sfigati del sud che si fingono ciechi per avere una pensione, ma i grandi sfigati aziendali del nord che in una volta sola evadono milioni e milioni di euro a scapito di un paese che sta crollando, economicamente e culturalmente (mi viene in mente l’orribilante spot di Formigoni in jeans!), la Santanché paladina dei ricchi per togliere ai poveri, una Robin Hood al contrario insomma e tutti coloro che distesi all’ombra dei loro quattrini vacillano sulle loro coscienze come nei loro yacht sul mare agitato. Insomma, la casta dei furbi con classe, che ce l’hanno con la mafia perché fa carneficine e uccide le persone, e chiede il pizzo a chi lavora onestamente e fa favori a chi accetta i soprusi del più forte. Giusto. Ipocrita come solo come un vero ladro sa fare. Quello che non è mosso dalla disperazione, dalla fame vera, ma dall’odore dei soldi, degli affari grossi. Quello che non si sporca le mani per uccidere, ma affama le persone di ogni continente per i suoi maledetti affari giusti. Il vero ladro è un rispettato lavoratore, uno che fatica sodo. Perché, per truffare bene, ma bene, bisogna lavorare tutto il giorno, solo come un vero uomo del nord, pratico, consapevole, concreto, è in grado di fare.


Spero che questa mia durissima provocazione venga presa come un motivo per approfondire la nostra storia, quella italiana e non come una motivazione all’odio.

Questo link spiega le cose: httpv://www.youtube.com/watch?v=JzHcYXoAKvY&feature=related 

Divismo


Quando vedo l’esaltazione di un artista mi vengono solo in mente gli operai che gli hanno montato il palco e quelli che sono morti.

Ci sono stati artisti, cantanti, che mi hanno ispirata e lo fanno ancora. Quando ascolto una canzone e il cuore trema, arriva l’emozione, dura il tempo che serve a farti sentire sopra il mondo, sopra tutto e sembra un sentimento inarrivabile, una voce non terrena, uno strumento non terreno, un libro scritto da un angelo, un dipinto di un genio folle, solitario, unico.

Il divismo è stato negli anni ’50 una manipolazione estetica che sfornava personaggi davanti alla cui presenza saremmo svenuti, come le ragazze dai reggiseni aerei ai concerti dei Beatles.

Mi chiedo se questa emozione, se questa carica folle, sana come un’emozione unica, non scaturisca semplicemente e unicamente da ognuno di noi ogni qualvolta noi la ascoltiamo. Ognuno di noi cioè, ascolta e vede le cose unicamente, in modo irriproponibile. L’esperienza è unica come le impronte digitali, come la coscienza, tanti sono gli individui nel mondo.

Non tutti sanno fare le stesse cose, certo, non tutti. E allo stesso tempo ognuno sa fare qualcosa di personale e unico. Gli artisti sono quegli individui che sentono e vedono il mondo nella maniera più speciale. Ed è giusto considerarli come qualcosa di prezioso. E ppure, ogni volta che vedo un palco con quei pochi cantanti che riescono ad avere fama, non posso non pensare a tanti ragazzi che cantano altrettanto bene e che per tante ragioni non riescono a farcela. Uno di quei ragazzi magari studiava e montava un palco e ci ha lasciato la pelle. Quel palco dove i lustrini continueranno a brillare e le note a essere evocate, desiderate sempre con la stessa intensità. Quel palco/palcoscenico di presenze e assenze, uomini che vivono a livelli differenti, padroni e servi, individui speciali e individui normali, differenze. Ma io conosco persone ‘normali’ che su un palco sarebbero unici e magari lavorano in un bar a servire tutte le sere e canticchiare dentro di sè, tra un tavolo e l’altro, desiderando e sbuffando.

Quanto mondi interiori ci perdiamo? Quanti artisti non conosciamo, specialmente in questo momento così spoglio culturalmente? Quanti scrittori, quanti musicisti, registi? Io non odio i nomi famosi, ma non riesco a dare come morti tanti altri nomi, tante facce, tante vite, tante coscienze, milioni, non ascoltate, sfruttate, passate al silenziatore di vite troppo faticose, vite normali, in cui si lavora, in cui si deve sbarcare il lunario per forza, in cui si è imparato a rinunciare ai sogni e a smettere di desiderare di essere se stessi. Penso a quelle vite e mi metterei a cantare per loro stasera, invece che all’amore, agli stupidi tradimenti, alle lacrime. Regalerei un’emozione a tutte queste persone a cui non è permesso sognare e che con incredibile generosità sostengono i nostri divi, li mantengono in vita, in una vita privileggiata e unica, come un sogno, solo perché al proprio hanno dovuto rinunciare ormai da tempo.

da

http://emanueladesiati.blogspot.it/

http://manuzde.blogspot.it/




31 Agosto 2012 alle 17:21 | Scrivi all'autore | stampa stampa | |

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