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La crisi è finita!

di | in: Cronaca e Attualità, Noi che... Quelli che..., Oblò: Spunti, Appunti e Contrappunti

Ho sentito dire l´altra mattina al bar che ..- La crisi è finita – e con queste parole da prima notizia del tg 4, 5,  ma pure 6, dopo brioche e cappuccino diventati un optional invece che un´abitudine, sono andata a cercare lavoro, una via crucis fatta di agenzie interinali, centri dell´ impiego, migliaia di annunci su internet, posta elettronica che controllo ad ogni ora, migliaia di compilazioni on line del curriculum e dati da inserire, occhi rossi davanti al pc, cervello in pappola dopo ore di navigazione in alto mare con conseguente mal di internet.

Mi aggiro per questa città vibrante di bus, studenti in fila all´ Unicredit per immatricolarsi a cifre da capogiro, migliaia di borse firmate, migliaia di visi, di corse, di bancomat, di ore che volano alla ricerca di un momento in cui finalmente ci sentiremo sulla terra ferma, in cui avremo per le mani qualcosa di sicuro, in cui niente ci metterà ansia. Ma per adesso si continua a correre. Corrono gli extracomunitari, corrono gli studenti meridionali, corre chi non ha la fortuna di avere un conto apprezzabile in banca.

Alcuni stanno fermi e tutti gli altri corrono, tra agenzie del lavoro e lezioni all´università, tra bus e controllori sempre più padani e case condivise in sei, alcuni sorridono e tutti gli altri hanno l´ansia per non riuscire ad essere abbastanza veloci in questa città rossa, in questa città sempre meno vivibile.

Le agenzie del lavoro continuano a informare le persone che il lavoro non c´è, ma ci dicono che la crisi è passata. Ho visto vecchietti rubare alla Coop e vedo gente accalcarsi a una certa ora del pomeriggio su un cassonetto vicino casa mia, ma la crisi è passata. Forse loro non se ne sono accorti e tutto sta’ nell´informarli, cambierebbero stile di vita. Tutto sta’ nel sorridere e nell´essere positivi, sorridere, sorridere sempre fino a far scomparire quel piccolo odio che cova dentro le persone la cui dignità è manipolata, offesa. E´ un buon consiglio quello di guardare con positività e speranza al futuro, specialmente quando questo futuro è sempre degli stessi, dei pochi eletti. E´ un buon consiglio per tacere ancora, per accettare il divario come cosa naturale senza difendersi, senza polemizzare sul fatto, sul punto, che gli uomini sono tutti uguali, e che tutti hanno diritto agli stessi diritti, agli stessi studi, allo stesso pane, alla stessa serenità.

Esistono delle frasi cult che girano come fantasmi e fuoriescono dalla bocca di persone possedute (dal maligno!) forse non per sempre, forse unicamente nel momento in cui riescono a dire certe idiozie: “Il lavoro c´è, sei tu che non lo trovi”, o ancora “L´Italia è un paese civile”. Le dicano queste frasi plasticose e inumane a chi il lavoro l´ha perso o non lo trova, lo dicano a tutti quegli immigrati lontani da casa che trovano ostilità negli sguardi di questa Italia padana, lo dicano a chi mantiene una famiglia con più di mille euro, perché a queste frasi io opporrei le voci, la stanchezza, di chi questa vita se la suda, se la tira con i denti, andando a letto la sera sempre un po´ incazzato nel non capire come possano esserci persone che oltre a non sapere cosa significa lottare per vivere si prendono la briga di sentenziare e divulgare queste frasi positive dall´alto del loro stile di vita, senza umanità verso i propri fratelli (mi sembra già di vederli in fila,  la domenica verso la comunione), senza il coraggio di guardare il mondo con i propri occhi e a mio avviso senza alcuna intelligenza. Per fortuna non sono queste persone a cambiare il mondo, per fortuna non saranno loro a migliorarlo, vivono la loro quotidianità facendosela bastare, spendono i loro soldi in aperitivi e sorrisi perfetti. Questo paese li appoggia, questo paese li ama e io non posso non provare l´irrefrenabile voglia di fuggire verso un sogno, verso un paese più civile, come accadde tanto tempo fa, come già sta’ accadendo tra i giovani, per smettere di essere vittima di questa banalissima follia.




24 Novembre 2009 alle 2:37 | Scrivi all'autore | stampa stampa | |

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