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The Walkmen “Haeven”

di | in: Primo Piano, Recensioni

“Haeven” (Fat Possum, 2012)


Etichetta: Fat Possum
Brani: We Can’t Be Beat / Love Is Luck / Heartbreaker / The Witch / Southern Heart / Line By Line / Song For Leigh / Nightingales / Jeery Jr.’s Tune / The Love You Love / Haeven / No One Ever Sleeps / Dreamboat
Produttore: Phil Ek


Se parliamo con qualche settimana di ritardo del nuovo album dei Walkmen non è perché nel frattempo gli abbiamo preferito altro nelle nostre priorità di ascolti, ma perché “Haeven”, come tutti i dischi di cambiamento, merita un’attenzione particolare. Dopo le prove maiuscole di “You & Me” e “Lisbon” (quest’ultimo, per chi scrive, uno dei lavori più affascinanti del 2010), Hamilton Leithauser e soci hanno deciso di cedere ad una morbidezza che fino ad oggi avevano sempre sfiorato con ritrosia. Al timone della svolta c’è Phil Ek, produttore che negli ultimi anni ha lanciato le carriere di Fleet Foxes e Band Of Horses. E We Can’t Be Beat, in apertura, è talmente forgiata nell’arpeggio di chitarra acustica e nello stratificarsi di cori che pare rubata proprio al repertorio delle volpi di Seattle. Le chitarre sferraglianti di Paul Maroon continuano a sostenere alcuni degli episodi più robusti (Heartbreaker, Nightingales, la strepitosa The Love You Love) mentre è il lamento di Leithauser a trainare Southern Heart e No One Ever Sleeps, due ballate oniriche che spiazzeranno non poco i fan di lunga data. L’aroma sixties e la ventata East Coast sono sempre dietro l’angolo, così come i colori seppia, in primo piano però ci sono stavolta i sentimenti: nuovo, in questo senso, il taglio dato ad una ballata come Song For Leigh, che il singer dedica alla figlia nata poco più di un anno fa. Che poi la storia del ribelle che trova uno spiraglio di pace dopo la paternità è storia vecchia come il rock.




3 Ottobre 2012 alle 17:17 | Scrivi all'autore | stampa stampa | |

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