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dalla Regione Marche

di | in: Cronaca e Attualità, dalla Regione Marche

Gianluca Carrabs

06 nov 2012 00:00:00:000
DALL’ ANALISI SULL’ATTIVITÀ DEL 2011 L’ASSAM SI CONFERMA ENTE VIRTUOSO.

Bilancio più che positivo per l’attività dell’ASSAM, l’Agenzia regionale Servizi Settore Agroalimentare delle Marche. Lo ha confermato, dati alla mano, l’amministratore unico dell’ente, Gianluca Carrabs, nel corso dell’audizione annuale alla II Commissione dell’Assemblea Legislativa. “Abbiamo dimostrato – ha detto Carrabs – l’efficacia e la virtuosità di questo ente che offre un servizio diretto alle imprese agricole e ai cittadini. Una virtuosità crescente, con un utile di gestione nel 2011 di € 28.426,00, rispetto ai € 5.906.636,00 di entrate: si registra così, un considerevole incremento del 30% rispetto l’anno precedente con un trend in aumento anche per il 2012”. Dei contributi di cui beneficia l’ASSAM, solo € 1.595.000,00 provengono dalla Regione Marche, i restanti derivano invece, per la cifra di € 800.000,00, da ricavi diretti della vendita di beni e servizi e, per € 3.500.000,00, da fondi derivanti dall’aggiudicazione di bandi europei, statali e regionali. L’ASSAM svolge le sue mansioni attraverso specifici nuclei operativi che durante l’anno 2011 hanno conseguito significative performance, a cominciare dal Servizio agrometereologico che attraverso il sito web Agrometeo Marche ha registrato oltre 100.000 visite e che ha redatto e inviato 42 notiziari per ogni Centro agrometeo locale provinciale, a loro volta divulgati a 3600 aziende. Il Centro operativo dell’Autorità di Controllo e Tracciabilità ha invece implementato 18 filiere agroalimentari per altrettanti prodotti con il Si.Tra. – Sistema di Tracciabilità, coinvolgendo 1451 soggetti; l’APC – Autorità Pubblica di Controllo – ha eseguito 281 ispezioni per la Certificazione dei Marchi DOP, IGP, QM e altre certificazioni volontarie, seguendo le linee guida di undici disciplinari e coinvolgendo 1754 aziende; il Servizio fitosanitario ha emanato oltre mille provvedimenti d’autorizzazione, iscrizione, revoca, misure fitosanitarie, certificati import export, oltre 1200 diagnosi di laboratorio su 1107 campioni di materiali vegetali, e ha compiuto 7000 indagini su elementi vegetali per la lotta al Punteruolo Rosso delle palme, anche in convenzione con sei Comuni, e controllato 175 vivai; il Centro operativo “Qualità delle Produzioni” ha fornito oltre 250mila determinazioni su 50mila campioni relativi a 350 parametri analizzabili di 25 matrici; il Centro operativo di monitoraggio, collaudo e trasferimento dell’innovazione ha recuperato e conservato oltre 300 varietà e biotipi di sei specie frutticole autoctone in tre campi di conservazione, ha realizzato liste d’orientamento varietale per 180 varietà di cereali appartenenti a sette specie su 19 campi parcellari, monitorato la qualità degli stessi, ha conservato 80 accessioni di germoplasma viticolo autoctono e 15 vitigni in selezione e caratterizzazione, ha presentato 350 oli monovarietali alla 9a Rassegna nazionale di settore e realizzato un corso e concorso di potatura per 60 partecipanti. Infine, il Centro operativo di Tutela e Valorizzazione del Territorio ha prodotto e concesso 220.000 piante di cui 16.400 tartufigene. “L’auspicio – conclude Carrabs – è ora quello di superare definitivamente la disparità di trattamento dei lavoratori tra dipendenti regionali e dipendenti ASSAM sulla base dell’apposita proposta di legge di riordino dell’ente”.

Secondo appuntamento con “ L’ora di Cinema”

Daniele Vicari, La nave dolce Daniele Vicari, La nave dolce


SECONDO APPUNTAMENTO DI “L’ORA DI CINEMA” , GLI INCONTRI ORGANIZZATI DAFONDAZIONE MARCHE CINEMA-MARCHE FILM COMMISSION SBARCA AD ANCONA “LA NAVE DOLCE “.


ANCONA – Il secondo appuntamento con “ L’ora di Cinema” , la serie di incontri organizzati dalla Fondazione MCM- Marche Film Commission rivolti ai professionisti marchigiani del settore, vedrà protagonista giovedì 8 novembre al Ridotto del Teatro delle Muse il regista Daniele Vicari con il suo “La nave dolce”. Sarà presente anche Silvio Maselli, tra gli ideatori del docufilm, Direttore di Apulia Film Commission che ha prodotto, tra gli altri, l’opera di Vicari. Maselli , presidente anche del Coordinamento delle Film Commission italiane, approfondirà le vicende produttive del film in relazione ai motivi di interesse territoriale. L’incontro, che vedrà anche la presenza del direttore della Fondazione Marche Cinema, Stefania Benatti, sarà condotto da Anna Olivucci , responsabile di Marche Film Commission e vicepresidente del Coordinamento delle Film Commission italiane. Un’altra occasione interessante dunque di conoscere da vicino la realtà cinematografica, nel pomeriggio dalle 18, dopo il successo dell’anteprima nazionale di “Il Rosso e il Blu”presentata dallo stesso regista Piero Piccioni a fine settembre.





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Il film di Vicari, presentato fuori concorso con successo di pubblico e critica all’ultimo Festival di Venezia, dove ha vinto il Premio Pasinetti, uscirà ad Ancona in concomitanza con le altre sale italiane e il regista ha scelto di incontrare in prima nazionale proprio il pubblico anconetano al Cinema Azzurro, che collabora con la Fondazione MCM in questa serie di incontri d’autore e dove sarà proiettata la pellicola dalle ore 20:00 L’8 agosto di 21 anni fa la Vlora, una nave albanese proveniente da Durazzo e carica di ventimila persone, arrivava al porto di Bari. A chi la vedeva avvicinarsi appariva come un indescrivibile “formicaio brulicante, un groviglio indistinto di corpi aggrappati gli uni agli altri”. Il film nasce dall’emozione di quelle immagini rimaste per sempre nell’iconografia ufficiale della memoria collettiva e nella storia oggettiva del nostro Paese come “l’innesco di una rivoluzione socioculturale di proporzioni allora inimmaginabili”(ricordiamo che ì 300.000 stranieri presenti in Italia nel ’91 sono saliti oggi a quasi 4.5 milioni). Ma nasce anche da una bella e virtuosa collaborazione con la Film Commission della regione direttamente investita dalla tragicità dello sbarco: una Puglia sgomenta e partecipe, interessata alla propria storia ed identità e capace di entrare direttamente nell’ideazione e nella produzione del film. Ancona e il suo porto, come qualcuno ricorderà , videro nella stessa estate episodi simili e accolsero sia i profughi croati che fuggivano dalla guerra della ex Jugoslavia sia gli albanesi provenienti appunto da Bari. L’incontro potrà dunque essere anche uno spunto di riflessione sull’integrazione socio culturale a distanza di vent’anni della comunità straniera più numerosa delle Marche. Al nuovo appuntamento de “L’ora di Cinema” hanno collaborato anche il Comune di Ancona (socio Fondatore della Fondazione MCM) e Teatro delle Muse. Gli incontri con autori e personalità dello spettacolo si susseguiranno nel corso dell’anno con l’obiettivo di affrontare alcune delle più importanti tematiche inerenti la produzione cinematografica in Italia, dal ruolo di sostegno apportato dalle risorse regionali all’impegnativo lavoro svolto dalle Film Commission per promuovere professionalità ed economia del territorio.

 

 

Rivalutazione sistematica dell’opera musicale di Giuseppe Peranda

 

un momento della presentazione un momento della presentazione

 

PRESENTATO IL PROGETTO SUL MUSICISTA MARCO GIUSEPPE PERANDA

(MACERATA, 1626 – DRESDA, 1675)

 

ANCONA – Alcune istituzioni della regione Marche, tra pubblico e privato, stanno muovendo i primi passi per poter in futuro (e si parla del 2013) dare inizio ad un progetto di rivalutazione sistematica dell’opera musicale di Giuseppe Peranda, da poche settimane riconosciuto, grazie al rinvenimento del suo atto di battesimo, maceratese a tutti gli effetti.

 

Il progetto è stato presentato questa mattina, nella sede regionale, in una conferenza stampa

 

concentrata sui dettagli di queste recentissime scoperte, che contribuiscono ad una maggiore definizione di importanti aspetti della storia della musica della nostra regione.

 

Presenti, Pietro Marcolini, assessore alla Cultura della Regione, Irene Manzi, assessore alla Cultura e vice-sindaco del Comune di Macerata, Marco Mencoboni, musicista e direttore artistico del Cantar Lontano Festival, Luigi Ricci, vicepresidente della Società Civile Sferisterio Eredi dei 100 Consorti. Nel corso della conferenza sono stati mostrati e descritti i documenti recentemente ritrovati sul grande compositore.

 




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Lo scrupoloso lavoro di ricerca è stato attivato da Marco Mencoboni nelle scorse settimane presso l’Archivio della Cattedrale di Macerata ed ha consentito al Prof. Paolo Paoloni di individuare finalmente con certezza l’atto di battesimo di Giuseppe Peranda, battezzato dunque a Macerata in Cattedrale il 4 aprile del 1626.


Di questo artista, ora certamente maceratese, figlio di Alessandro Peranda e Francesca Ciaramora, quinto di 12 figli, rimangono attualmente 66 composizioni tra cui diverse opere.


Bernhard dovette ritornare da Dresda a Roma per portare con sé il famoso mobilitatore degli affetti, il maestro di cappella Gioseffo Peranda”: a Johannes Mattheson si deve questa bella descrizione di Giuseppe Peranda, cantante e compositore morto a 49 anni a Dresda nel 1675, dopo aver ricoperto per anni la carica di Primo Maestro di Cappella della città. Lo stesso Christoph Bernhard descrive come luxurians lo stile compositivo del giovane italiano e il musicologo Wolfgang Printz, nel 1677 parla della sua Meravigliosa efficacia dell’espressione dei sentimenti.


Un musicista dunque molto importante, se dopo 40 anni dalla sua morte Johann Sebastian Bach copierà di suo pugno alcune sue composizioni per eseguirle diverse volte a Weimar tra il 1715 e il 1718.


Definito nel 1694 da Agostino Rossi Giuseppe Peranda da Macerata nel suo volume Notitie


historiche di Mont’ Alboddo, Peranda è stato tuttavia fino ad oggi considerato romano dalla moderna musicologia, poiché agli anni trascorsi a Roma forse alla scuola di Bonifacio Graziani e Giacomo Carissimi, si dovevano le prime evidenze delle sue grandi doti di musicista.


I bombardamenti su Dresda hanno con ogni probabilità cancellato per sempre gran parte


delle sue musiche e delle sue testimonianze ma molte delle sue composizioni furono per fortuna ricopiate a fine ‘600 da musicisti di passaggio a Dresda; grazie a questo certosino lavoro di copiatura molte sono giunte fino a noi conservate in diversi archivi in Europa. A Mosca si conserva addirittura una copia del suo “Cantamus Domino a 3 voci” copiato a metà ‘800.


E’ di poche settimane fa, grazie alle ricerche di Ricardo Simian e Marco Mencoboni, il ritrovamento a Kromeríž, un piccolo villaggio della Repubblica Ceca, di un’imponente messa a 6 voci con coro e orchestra che risulta essere in più parti la messa ricopiata ed eseguita a Weimar da Johann Sebastian Bach, il cui autografo è oggi conservato nel fondo Mendelssohn a Berlino.




6 Novembre 2012 alle 18:33 | Scrivi all'autore | stampa stampa | |

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