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Nota consiglieri PD

di | in: Cronaca e Attualità, dalla Città

Partito Democratico

Riceviamo e pubblichiamo una nota a firma dei consiglieri Benigni, Evangelisti e Pasqualini sui lavori del ponte ferroviaro del Tronto


SAN BENEDETTO DEL TRONTO, 2012-11-14 – Leggiamo sulla stampa che i lavori per una delle opere indispensabili per la messa in sicurezza del fiume Tronto, ovvero la realizzazione del ponte ferroviario, potrebbero subire uno stop.


Siamo fortemente preoccupati e allarmati per la notizia ma ancor più per il motivo per il quale i lavori hanno difficoltà a proseguire: la Provincia ha interrotto i pagamenti alla ditta incaricata della realizzazione dell’opera.


Ci preme ricordare al presidente Celani che tutti gli Enti coinvolti in questo fondamentale progetto, le Regioni Marche e Abruzzo e l’Autorità di Bacino, così come Ferrovie dello Stato, hanno fatto la loro parte affinché l’opera potesse essere avviata. Ora spetta alla Provincia permettere che la stessa giunga a compimento: pagare la ditta per evitare che i lavori si blocchino e far sì che il posizionamento del monolite sotto la ferrovia si concluda entro i primi di dicembre, termine ultimo imposto da RFI affinché i lavori non subiscano un ritardo di sei mesi.


Chiediamo altresì che la Provincia faccia chiarezza anche sui lavori di ripristino dell’argine nord della foce del Fiume, rotto a seguito di una violenta mareggiata nel 2009, lavori di competenza del Genio civile che oggi stentano a partire.


Ci appelliamo anche al vicepresidente Pasqualino Piunti, che conosce molto bene la questione e dunque sa benissimo che, insieme alla realizzazione del ponte stradale (fatto) e il sottopasso di zona San Giovanni (in fase di avvio), il rifacimento del ponte ferroviario sul Tronto costituisce un fondamentale tassello del progetto di messa in sicurezza del territorio di Porto d’Ascoli, uno dei problemi più sentiti dai cittadini che hanno vissuto sulla loro pelle la tremenda esperienza dell’alluvione del ‘92.


Se il vicepresidente Piunti si attivasse per sbloccare la questione, non solo farebbe il suo dovere di amministratore pubblico ma si meriterebbe pienamente i “miseri” (così lui li definisce) 2000 euro mensili che percepisce per questo incarico (peraltro non verificabili, visto che la sezione del sito internet della Provincia dedicata a “Trasparenza Valutazione e Merito” manca proprio di questo dato che per legge va pubblicato). Se facesse quanto è nelle sue possibilità, non avrebbe bisogno di giustificare il suo ruolo chiedendo di rimanere sul quella poltrona anche a titolo di volontariato.


Se poi avesse mantenuto il ruolo di consigliere provinciale che gli fu attribuito dagli elettori, avrebbe ottenuto tre fondamentali risultati: mantenere il diritto di rappresentanza dei cittadini, conservare la titolarità del potere di indirizzo e controllo sull’operato dell’Amministrazione provinciale, svolgere la sua funzione a titolo pressoché gratuito (visto l’esiguo importo che la legge riconosce ai consiglieri comunali e provinciali). Certo, avrebbe dovuto rinunciare a 2000 euro mensili: ma se, come dice, sono una “miseria”, non ne avrebbe sofferto troppo.


I consiglieri del PD

Claudio Benigni

Silvano Evangelisti

Gianluca Pasqualini




14 Novembre 2012 alle 18:42 | Scrivi all'autore | stampa stampa | |

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