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Plutino featuring Petrella, quando il suono si spinge oltre orbita

di | in: Primo Piano

Plutino featuring Petrella

Per il terzo appuntamento di Tam tutta l’energia del trio di Bobby Previte


PLUTINO (USA/IT, Spacebone Records) 
BEPPE SCARDINO (sax baritono)
BOBBY PREVITE (batteria e percussioni)
FRANCESCO DIODATI (chitarra elettrica)
GIANLUCA PETRELLA (trombone ed effetti)



PORTO SAN GIORGIO, 2012-11-23 – Quando si legge la formazione si rimane subito un po’ perplessi. Il trio jazz Plutino, nuovo progetto di Bobby Previte, uno dei più apprezzati batteristi del new jazz contemporaneo, per il nuovo tour, sceglie come special guest il trombonista Gianluca Petrella. Il ché non lascerebbe spazio a incertezza alcuna se si considera l’eccezionale valore del giovane musicista italiano e se si ricorda che proprio per la Spacebone Records di Petrella, il trio ha pubblicato l’omonimo album di esordio. A impensierire è il fatto che lo strumento a fiato dal suono potente e strutturato vada ad aggiungersi al sax baritono di Beppe Scardino e alla chitarra di Francesco Diodati. Si potrebbe pensare cioè che tra una sessione ritmica prepotente e una coppia di fiati dal suono grave la chitarra possa essere assorbita completamente e offuscata e che, soprattutto, manchi un raccordo melodico di ampio spettro come quello offerto da un pianoforte. Ma ogni dubbio pare fugarsi quando si inizia ad ascoltarli. Venerdì sera il trio, accompagnato da Petrella, ha calcato il palco del Teatro Comunale di Porto San Giorgio per il terzo appuntamento della nuova stagione jazz organizzata da Tam Tutta un’altra musica.

Bobby Previte apre le braccia, raccoglie il pubblico e lo porta giù, negli abissi, tra sound rock e atmosfere cupe e pare dimostrare con estrema lucidità quanto etichettare generi ed ergere paletti di confine tra di essi sia assolutamente inappropriato.

Nessun ruolo strutturale che obbedisca alla convenzione. Mentre Previte ricorda al pubblico la sua capacità di essere un batterista eclettico e pre-potente, che mai cede a virtuosismi alla Hoerig eppure cavalca il suono cadenzandolo e componendolo come un vero e proprio strumento melodico può fare, il sax cuce assieme e fa da raccordo armonico. Stacca e riattacca, rompe la continuità della melodia e sembra moltiplicare le proprie voci suggerendo persino atmosfere ariose da didgeridoo.

Alla chitarra il ruolo di sporcare, cedendo a riff rock per poi accompagnare un percorso di variazioni su temi ritmici ripetuti. Non disdegna nemmeno atmosfere di sospensione che ricordano le incursioni elettroniche alla Ligeti.

Petrella c’è; il suo trombone rischierebbe di potenziare il greve, di essere strumento aggiunto ma sommato, il ché contribuirebbe a rendere il suono monolitico. Ma negli inserimenti, il suo timbro pare inconfondibile. Non cede mai al protagonismo sebbene si ritagli momenti suoi nei quali incupire il suono regalandogli una grana più doppia e rendere in potenza tutta l’energia che il combo sprigiona sul palco.

In complesso, Plutino featuring Petrella suona esplosivo, una tensione continua e crescente oltre orbita, una posizione comoda per guardare tutta la musica da una prospettiva angolare privilegiata in grado di assorbire e far proprio, post rock, free jazz, psichedelia, minimal e qualche spruzzata di elettronica. Non mancano momenti di riflessione ma a prevalere è la 220, energia pura che sin dalla prima traccia eseguita, Austerity, permea l’intera oretta di concerto, sino alla vigorosa chiusura finale.


Plutino featuring Gianluca Petrella




25 Novembre 2012 alle 15:20 | Scrivi all'autore | stampa stampa | |

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