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Fosso Collettore_prelievo

“Controllo qualità” per le acqua del fosso collettore

 

Dopo un anno di lavoro, ecco i risultati del monitoraggio condotto dalla Polizia Municipale per verificare la qualità delle acque e soprattutto individuare eventuali criticità

 

Sono stati presentati questa mattina, mercoledì 27 marzo, in conferenza stampa i risultati del monitoraggio delle acque del Fosso Collettore.

 

Erano presenti l’assessore all’ambiente Paolo Canducci, il consigliere Andrea Marinucci, il presidente della Riserva Naturale Sentina Sandro Rocchetti, il capitano Giuseppe Brutti e gli agenti Gianluca Massicci e Stefano Castelli della Polizia Municipale, Gianluca Lelii e Laura Pepe chimico e biologa della ditta C.I.A. Lab. S.r.l.

 

Il monitoraggio, come quello effettuato negli anni passati per il torrente Albula, fa parte di un progetto pluriennale che vedela Polizia Municipale controllare tutti i corsi d’acqua che attraversanola città. L’iniziativa, concordata con l’Assessorato alle Politiche Ambientali e con la Riserva Naturale Regionale Sentina, è nata dalla necessità di effettuare un’indagine conoscitiva della qualità delle acque del Fosso, acquisendo informazioni relative allo stato dei luoghi ed alla conoscenza dei fattori che determinano criticità.

 

L’attività è stata condotta dal Servizio Tutela Urbanistica ed Ambientale della Polizia Municipale, guidato dal cap. Giuseppe Brutti e composto dagli agenti Gianluca Massicci e Stefano Castelli con il supporto tecnico della ditta C.I.A. Lab. S.r.l. e, in particolare, dei chimici Agostino Poli, Gianluca Lelii e della biologa Laura Pepe.

 

DA DOVE ARRIVANO LE ACQUE DEL FOSSO

Il Fosso Collettore inizia presso il limite territoriale ovest della zona sud della città (via Volterra), scorre parallelamente alla Salaria (via Torino), attraversa la Statale 16 (via Piave) e sfocia in mare presso il limite nord della Riserva della Sentina.

 

Le acque del Fosso provengono da una rete drenante superficiale esistente nei pressi della zona meno urbanizzata (limite ovest del territorio comunale) che lo alimenta in maniera discontinua, dalle acque di scolo provenienti dalla zona collinare a nord della valle del Tronto e da immissioni di varia natura rilevate soprattutto nei tratti maggiormente antropizzati.

 

Durante il periodo estivo il fosso riceve, mediante un canale di via Molveno, le acque del servizio irriguo erogate dal Consorzio Bonifica Aso – Tenna – Tronto le quali, captate dal fiume Tronto, sono distribuite nelle zone agricole della vallata (è per tale motivo che il Fosso è conosciuto anche con il nome di fosso consortile).

 

IL MONITORAGGIO

I campionamenti sono iniziati il 31 gennaio 2012: i prelievi delle acque sono stati differenziati durante tutto l’arco dell’anno ed effettuati in condizioni climatiche ottimali, ovvero in assenza di precipitazioni atmosferiche. Il personale impegnato nel progetto ha ripercorso l’intero alveo del fosso, dalla foce al punto di origine estendendo il controllo anche ai suoi affluenti e derivazioni.

 

Nel complesso, sono stati censiti e georeferenziati 72 punti di immissione di acque in alveo che hanno portato al monitoraggio di 1250 parametri. Monitorati durante l’anno i punti di campionamento più significativi tra cui:

– la foce (anche in considerazione dell’esistenza di un divieto di balneazione permanente nel tratto di mare antistante) (foto 2);

– la foce del canale scolmatore situata tra la scuola media “Cappella” ed il rilevato ferroviario (foto 1);

– il tratto del fosso subito a monte della foce dello scolmatore, punto importante perché fornisce le caratteristiche del fosso dopo che esso ha attraversato la zona maggiormente antropizzata e prima che entri nella Riserva naturale della Sentina e che riceva le acque dell’affluente principale;

– il punto di scarico delle acque dei canali di adduzione delle acque irrigue fornite dal Consorzio Bonifica Aso-Tenna-Tronto, situato in un canale affluente del fosso collettore che si trova nei pressi del lato est di via Molveno.

Altri punti monitorati sono costituiti da alcune sorgenti di inquinamento da acque reflue che di fatto non hanno però influenzato significativamente la classificazione delle acque.

 

LE CRITICITA’ AFFRONTATE

Durante le attività di monitoraggio sono emerse e sono state affrontate alcune criticità tra le quali la questione dell’irrigazione di alcuni orti esistenti nei pressi di via Terracini. Si è constatato che tali orti, coltivati prevalentemente da anziani e pensionati della zona, erano irrigati mediante l’utilizzo delle acque attinte impropriamente dall’alveo del fosso.

 

In alcune circostanze e in alcuni periodi si è riscontrata la presenza di salmonella nelle acque campionate ed è stato quindi emesso a scopo precauzionale un provvedimento del Sindaco finalizzato a ribadire il divieto di captazione delle acque dal fosso collettore e del loro utilizzo a qualsiasi scopo. A seguito di successivi riscontri analitici, l’emergenza è risultata superata.

 

Resta invece ancora attuale per gli orti di via Terracini il problema dell’inutilizzabilità dei canali del Consorzio bonifica in quanto ancora danneggiati così come il permanere di criticità dovute all’immissione, a monte del fosso, di scarichi di acque di dubbia qualità e contemporaneamente alla captazione, a valle dell’alveo, delle medesime acque a scopo irriguo.

 

Nel corso del monitoraggio sono stati inoltre rilevati in diversi punti ostruzioni del corso del fosso costituite da elementi di varia natura. Preoccupa, in particolare, la situazione nel tratto al di sotto della statale 16 per la presenza di materiali che restringono la sezione dell’alveo con conseguente pericolo di straripamento in caso di forti piogge.

 

CONCLUSIONI

Al di là di queste pur innegabili criticità emerge il dato confortante che, nonostante il fosso collettore attraversi zone molto antropizzate, alcune delle quali a vocazione prevalentemente produttiva, non è emersa la presenza di sostanze pericolose quali solventi e metalli, di solito legata alle attività industriali.

 

L’attività della Polizia Municipale proseguirà quest’anno con il monitoraggio del torrente Ragnola.

 

Si rinnova l’invito alla cittadinanza a segnalare immissioni sospette nei corsi d’acqua di liquidi o sostanze potenzialmente capaci di comprometternela qualità. Lesegnalazioni possono essere inoltrate all’Ufficio Relazioni con il Pubblico (tel. 0735794555/405, e mail urp@comunesbt.it ), anche utilizzando l’apposito modulo disponibile nella home page del sito istituzionale ww.comunesbt.it 

  Alcuni momenti dei controlli effettuati sul fosso collettore in zona Sentina La conferenza stampa di presentazione dei risultati del monitoraggio

 

 

Raccolta differenziata, a marzo raggiunto il 62%

 

Ad un anno dall’avvio del servizio del “porta a porta spinto” i risultati sono soddisfacenti, ma si può fare di più

 

Ad un anno dall’avvio del servizio di “porta a porta spinto” dei rifiuti non riciclabili, prosegue a grandi passi il processo di graduale estensione a tutta la città del servizio che, prima di tutto, è lo strumento principale per adempiere ad un obbligo di legge, oltre che un gesto di civiltà.

 

In dodici mesi, la percentuale di rifiuti che San Benedetto avvia al riciclo è cresciuto del 37,7%, passando dal 45% al 62% del totale grazie all’impegno di tantissimi cittadini che, superati i piccoli disagi iniziali, riescono a conferire correttamente separando i materiali da avviare a riciclo con la raccolta differenziata da quelli, in quantità sempre più ridotte da mettere nel sacco “nero”, da portare in discarica.

 

Il servizio di “porta a porta spinto”, coinvolge oramai buona parte delle zone cittadine: Agraria, Sentina, Mare, Porto d’Ascoli centro, Salaria – SS. Annunziata, Fosso dei Galli, Ragnola, Marina di Sotto, in questo periodo si sta avviando nelle zone di Ponterotto, Paese Alto, Zona del Leoni, San Filippo Neri, sia sopra che sotto il tracciato ferroviario, via Trento – Volta e Stamira, Europa. Lì (tranne le zone di cui si dirà oltre) i cassonetti bianchi sono o stanno per essere eliminati e restano in strada solo i bidoncini per l’umido (color marrone) e quelli per pannolini e pannoloni (colore verde). Affinché il servizio sia esteso a tutto il territorio comunale, mancano ancora le aree a monte della Statale 16 (zona di via Damiani e Sicilia e piazza Kolbe, zona vie S. Lucia e Lauri) oltre alla zona ad alta densità abitativa imperniata su viale De Gasperi che, una volta a regime, dovrebbero fornire un ulteriore, decisiva spinta verso il raggiungimento, se non il superamento, di quell’obiettivo del 65% di rifiuti avviati a riciclo previsto dalla legge.

 

Ci sono poi situazioni particolari legate alla particolare conformazione urbanistica o composizione demografica per cui sono state adottate soluzioni specifiche: nel centro città è attivo il ritiro dei rifiuti indifferenziati con il metodo delle “Gabbianelle” (i piccoli furgoni che stazionano in punti e orari predefiniti per il ritiro dei sacchi “neri”), mentre nel quartiere Europa (via Maffei e Mille) e nella zona di via Trento – Volta e Stamira, zone queste ad elevato tasso turistico della città, la frazione che non può essere riciclata può essere conferita, tutti i giorni, in cassonetti di piccole dimensioni che hanno sostituito i grandi cassonetti bianchi.

 

“In alcune zone – dichiara il sindaco Giovanni Gaspari – permangono ancora delle situazioni critiche. I principali problemi sono dovuti con tutta probabilità alla difficoltà dei cittadini di abituarsi alla novità oppure al disinteresse di alcuni. E questo nonostante le tante azioni di sensibilizzazione e comunicazione che l’Ente e Picenambiente hanno svolto e continuano a svolgere: mi riferisco agli articoli sul Bollettino Ufficiale Municipale, ai comunicati apparsi sulla stampa, alle assemblee pubbliche organizzate in collaborazione con i comitati di quartiere, alle informazioni di dettaglio presenti in una pagina dedicata del sito istituzionale www.comunesbt.it , agli opuscoli consegnati a domicilio in coincidenza con l’avvio del servizio nelle varie zone. Per far sì che nella città regni il decoro e la pulizia – prosegue Gaspari – attingeremo di nuovo alla graduatoria stilata lo scorso anno per attivare nuovi eco facilitatori, persone adeguatamente formate che saranno tra la gente per spiegare come funziona il servizio e dissuadere chi, nonostante tutto, si ostina a non rispettare le regole”.

 

“Bentornato Piedibus!

PiediBus

PiediBus

Certo – conclude l’assessore all’ambiente Paolo Canducci – è importante anche il passaparola, strumento formidabile che le persone più responsabili possono utilizzare per contagiare positivamente quanti sono ancora restii nel compiere un gesto di civiltà. In ogni caso, è opportuno ricordare che il Comune mette in campo anchela Polizia Municipalee le Guardie Ecologiche Volontarie con il compito di sanzionare coloro che non rispettano le regole”.
Un’iniziativa in cui l’ISC Centro crede molto è senza dubbio quella del Piedibus. Così il 21 marzo, in una mattinata di sole, gli alunni della scuola primaria A. Marchegiani hanno voluto salutare l’arrivo della primavera facendo una bella passeggiata per recarsi a scuola. In tal modo ha ripreso” vita ”un progetto che, lo scorso anno scolastico, ha permesso a numerosi bambini e ai loro genitori di lasciare a casa l’auto ed andare a scuola a piedi. Questo è infatti il terzo anno consecutivo che vede la scuola primaria A. Marchegiani coinvolta in questa importante iniziativa con un percorso che permette agli alunni di raggiungere la scuola, camminando per le strade del quartiere. La sicurezza è garantita dalla presenza di genitori e volontari che accompagnano i piccoli pedoni lungo tutto il tragitto. Il principio è lo stesso dello scuolabus: un adulto che guida, un gruppo di bambini che segue ed un altro adulto che chiude la fila. La differenza consiste nel fatto che il vero “motore” di questo autobus umano sono i “piedi” dei bambini e degli accompagnatori che hanno aderito all’iniziativa. L’ISC Centro investe molto nel progetto del Piedibus perché con esso intende dare un piccolo, ma significativo contributo alla mobilità sostenibile. Infatti, oltre a favorire l’esercizio fisico quotidiano dei piccoli alunni e del sano movimento mattutino, il Piedibus rappresenta un vantaggio per l’intera comunità: promuovere l’andare a scuola a piedi è il modo migliore per rendere la nostra città più vivibile e meno inquinata. E quando si tratta di schierarsi dalla parte della difesa e della salvaguardia dell’ambiente, l’ISC Centro non si tira mai indietro. Allora non ci resta che dire “ Bentornato Piedibus!

 

 

Ottemperanza ordine AGCOM

 

Per violazione art. 9 della legge 28/2000




27 Marzo 2013 alle 16:16 | Scrivi all'autore | stampa stampa | |
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