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ALESSANDRO GASSMANN A FERMO IL 5 E 6 MARZO CON RIII RICCARDO III


Dopo il bel successo di La parola ai giurati (2008) Alessandro Gassmann torna martedì 5 e mercoledì 6 marzo sul palcoscenico del Teatro dell’Aquila – nell’ambito della stagione promossa dal Comune di Fermo e dall’AMAT – confrontandosi con uno degli eroi tragici tratteggiati dalla drammaturgia shakespeariana: Riccardo III. La nuova produzione del Teatro Stabile del Veneto, RIII Riccardo III, diretta dallo stesso Gassmann, con la Fondazione Teatro Stabile di Torino vede l’attore impegnato in una grande prova di teatro, come protagonista e regista, un intricato labirinto di relazioni che passano dal personale al politico. Alessandro Gassmann, dopo aver scelto di mettere in scena testi contemporanei, che gli sono valsi numerosi riconoscimenti, affronta una delle opere più brutali di Shakespeare, cavallo di battaglia non solo del padre Vittorio, ma anche di Carmelo Bene.

Riccardo III è uno dei testi shakespeariani che con maggior frequenza ha vissuto non solo una intensa vita teatrale, ma anche una serie di importanti trasposizioni cinematografi interpretate da artisti di fama internazionale. La ragione di questa predilezione nasce non solo dalle molteplici letture politiche del testo, ma soprattutto dalla straordinaria caratteristica del protagonista, interprete, ma sostanzialmente regista-manipolatore, di tutto ciò che lo circonda. Attore, stratega, affabulatore, genio della menzogna venduta come verità, approfittatore di chiunque gli possa servire per raggiungere i suoi fini, macchinatore talmente abile da far sembrare altruistiche anche le più abbiette ed egoistiche trame e da volgere a suo vantaggio persino le circostanze più sfavorevoli, Riccardo parla, comunica, dichiara. E la sua parola si fa azione immediata.


“La decisione di affrontare, per la prima volta anche da regista, un capolavoro di William Shakespeare – scrive Alessandro Gassmann nelle note allo spettacolo – non è disgiunta dal felice incontro artistico con Vitaliano Trevisan. Ho sempre avuto nei riguardi del Bardo, forse per l’incombenza di gigantesche ombre familiari, un certo distacco, un approccio timoroso; le messe in scena dei suoi capolavori, lo confesso, non sono mai riuscite a coinvolgermi del tutto, forse per la difficile sintonia con un linguaggio così complesso e articolato ma anche, in molte traduzioni, oscuro e arcaico. Un “ostacolo” che mi ha sempre impedito di immaginare una messa in scena in grado di restituire l’immensa componente poetica ed emozionale e allo stesso tempo di innervare di asprezza contemporanea il cuore pulsante ed immortale dell’opera shakespeariana attraverso il registro comunicativo a me più congeniale, ovvero quello della modernità e dell’immediatezza. La lettura di un adattamento di un testo “minore” di Goldoni curato da Trevisan, sorprendentemente moderno e originale ma al tempo stesso accurato e rispettoso dell’autore, ha fatto scattare in me l’idea che quel tipo di approccio potesse essere non solo possibile ma altrettanto efficace nei riguardi dell’opera di Shakespeare che da anni sognavo di rappresentare: Riccardo III. I primi incontri con Trevisan e i successivi scambi di opinione non hanno fatto altro che confermare questa prima impressione; ci siamo trovati concordi nell’idea di trasmettere i molteplici significati di questo capolavoro attraverso una struttura lessicale diretta e priva di filtri, che liberasse l’opera da ragnatele linguistiche e ne restituisse tutta la complessità, la forza, la bellezza e la sua straordinaria attualità. Il “nostro” Riccardo, col suo violento furore, la sua feroce brama di potere, la sua follia omicida, la sua “diversità” dovrà colpire al cuore, emozionare e coinvolgere il pubblico di oggi (mi auguro in gran parte formato da giovani), trasportandolo in un viaggio affascinante e tragico, attraverso le pieghe oscure dell’inconscio e nelle “deformità” congenite dell’animo umano.”


Completano il cast dello spettacolo gli attori Mauro Marino, Giacomo Rosselli, Manrico Gammarota, Emanuele Maria Basso, Sabrina Knaflitz, Marco Cavicchioli, Marta Richeldi e Sergio Meogrossi, con la partecipazione di

Paila Pavese. Le scene sono di Gianluca Amodio, i costumi di Mariano Tufano, le musiche originali di Pivio& Aldo De Scalzi e la videografia di Marco Schiavoni.


Per informazioni e biglietti: biglietteria del Teatro dell’Aquila tel. 0734 284295. Inizio spettacolo ore 21.

MARTEDÌ 5 E MERCOLEDÌ 6 MARZO AL TEATRO PERGOLESI DI JESI

FRANCO BRANCIAROLI INTERPRETA SERVO DI SCENA


Servo di scena, uno dei più celebri testi teatrali di Ronald Harwood nella traduzione di Masolino D’Amico, interpretato e diretto da un maestro della scena come Franco Branciaroli approda il 5 e 6 marzo al Teatro Pergolesi di Jesi come appuntamento della stagione realizzata dalla Fondazione Pergolesi Spontini con l’AMAT e l’Assessorato alla Cultura del Comune di Jesi, con il contributo della Banca Popolare di Ancona.


Servo di scena è uno dei più celebri testi teatrali di Ronald Harwood, che curò anche l’adattamento cinematografico dell’omonimo film di culto di Peter Yates, del 1983, interpretato da Albert Finney (premiato al Festival di Berlino) e da Tom Courtenay (cinque candidature agli Oscar).

Un appassionato omaggio al teatro e alla sua gente, nonché una perfetta ricostruzione d’epoca che fa da cornice agli ultimi successi di un grande attore, ormai al tramonto, che deve la sua sopravvivenza alle cure e alle attenzioni costanti del suo umile servo di scena. Scritta in un linguaggio affascinante, tipico dello stile della commedia inglese, l’opera – dalla quale fu tratta l’adattamento cinematografico dell’omonimo film di culto di Peter Yates – affronta con tono ironico le rocambolesche vicende di una precaria compagnia di provincia, che si dipanano tra camerini e palcoscenico, quale sublime metafora della vita del teatro di ogni tempo. Servo di scena racconta la storia di una di compagnia e del suo vecchio capocomico, un non meglio identificato “Sir”, attore shakespeariano un tempo osannato dalle folle e dalla critica. Colpito da malore proprio alla vigilia della Prima del Re Lear, Sir sembra sul punto di dare forfait: sarebbe la prima volta nella sua onorata, lunghissima carriera. Ma Norman, il suo fedele servo di scena, da perfetto inglese non concepisce che non si possa andare in scena. Magari morti, ma gli spettatori hanno pagato il biglietto e hanno perciò diritto allo spettacolo. Nella figura del servo Norman trapela la ragione profonda della sua forza: il teatro è invincibile perché non ha padroni, non cerca ricompense, è invincibile perché la ragione profonda della sua esistenza sta nella sua gratuità. Perciò sa pronunciare le parole più importanti e profonde con ironia e senza perdere il sorriso. Il servo di scena ne è la dimostrazione.


Lo spettacolo è prodotto da CTB Teatro Stabile di Brescia e Teatro de Gli Incamminati. Gli attori in scena, accanto a Branciaroli, sono Tommaso Cardarelli, Lisa Galantini, Melania Giglio, Daniele Griggio, Giorgio Lanza e Valentina Violo. Le scene e i costumi sono di Margherita Palli, le luci di Gigi Saccomandi.

regia Franco Branciaroli


Informazioni e biglietti: biglietteria del Teatro Pergolesi 0731 206888. Inizio spettacolo ore 21.




1 Marzo 2013 alle 17:39 | Scrivi all'autore | stampa stampa | |
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