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Tirreno – Adriatico: cara Rai, per piacere niente Tv

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Tirreno Adriatico 2012 © www.ilmascalzone.it

[ Basterà una radiocronaca, per questa Tirreno-Adriatico: siamo proprio brutti, senza palme]

 

Oltre che a San Benedetto del Tronto, forse solo alla Milano-Sanremo e in qualche tappa marina del Giro d’Italia si potevano vedere i corridori quasi giocare con le palme: dribblarle all’ultimo istante, affiancarle, sfiorarle, tuffarcisi rischiosamente, schizzarne fuori come proiettili, quasi cercarle, annusarle intensamente in velocità, inebriarsene come di una droga pulita, e alla fine vincere. Uno spettacolo nello spettacolo. Ne andavamo giustamente fieri, specie alle prime edizioni della corsa, quando ingenui credevamo che questo sport popolare fosse anche pulito…

Le riprese televisive di San Benedetto venivano addirittura minuziosamente contabilizzate nei tempi, consapevoli che più si stava in onda, più lungo era il collegamento, più questa vetrina sportiva poteva tornare turisticamente vantaggiosa. E le palme erano importanti come la classifica finale, nella telecronaca venivano nominate più volte, come se corressero anche loro…

Nella cronometro sul lungomare, poi, l’elicottero pareva moltiplicarle nel riprenderle d’infilata o in primissimo piano, traguardando e inseguendo i corridori lanciati a sessanta all’ora. San Benedetto era le palme e il porto, che pure lui faceva la sua bella figura visto dall’alto pieno di pescherecci.

 

Oggi però le palme, decimate dal punteruolo rosso, o sono morte e sono solo fusti senza rami, o sono state del tutto segate. Il lungomare (e non solo), comunque lo si guardi, appare nudo, magro, sofferente, arido, orfano. Banale e desolato, insomma. Ma il peggio è che ora si vede tutto il resto di San Benedetto: senza le monumentali palme che l’abbellivano e coprivano, che davano ritmo, colore, gusto, la città è ora una signora sciatta e sporca cui si sia cancellato il vistoso trucco. Niente più, adesso, nasconde l’orribile edilizia che la caratterizza, l’architettura cafona e prepotente, il troppo e male costruito e il poco verde residuo. Dall’alto, impietosamente, si vedrà lo stato orripilante delle strade, il disordine, le buche, lo sporco, le toppe d’asfalto come neri cerotti. Specie le ultime frettolose di questi giorni (costate 80.000 euro a perdere, e come le altre non dureranno niente). Senza le palme si vedranno le oscene facciate delle case, i muri impiastricciati furiosamente da scritte incomprensibili e volgari, e pure gli sgangherati tabettoni della pubblicità elettorale con tutti quegli scorticati faccioni stonati e suonati. In televisione si vedrà lo scarso e annoiato pubblico, questa corsa chi la ama più…


Per questo, cara RAI, non portare le telecamere. Basta un radiocronista, come ai vecchi tempi. E magari facci uno sconto.



Sbt, 28. 2. 2013                  PGC




2 Marzo 2013 alle 14:23 | Scrivi all'autore | stampa stampa | |

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