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1mo convegno sull’Orientamento delle Università marchigiane

di | in: Cronaca e Attualità

Orientamento

A Urbino per fare il punto su nuovi modelli e prospettive

Venerdì 12 aprile 2013 alle ore 9 (Aula Rossa – Palazzo Battiferri)

 

URBINO – Orientare alla scelta universitaria è un compito difficile ma necessario, tanto più oggi, in un periodo di forte crisi economica, quando cresce l’incertezza dei giovani sul proprio futuro lavorativo.

L’Università degli Studi di Urbino Carlo Bo ne discute, venerdì 12 aprile alle ore 9, in un convegno “Per un dialogo sull’orientamento”, primo incontro delle università marchigiane (Ancona, Camerino, Macerata, Urbino) sull’ attività di orientamento, per discutere di nuovi modelli e competenze.

L’evento (Aula rossa – Palazzo Battiferri in via Saffi, 42) rientra tra le attività di orientamento promosse dall’Ateneo urbinate per facilitare la scelta del percorso di studi e approfondire le opportunità offerte dai corsi di laurea.

Docenti ed esperti si confronteranno su un convegno che sarà strutturato su tre tavole rotonde: l’orientamento in ingresso; i servizi di supporto in itinere; l’orientamento in uscita.

I lavori del convegno saranno aperti dal rettore Stefano Pivato e verranno conclusi da Marco Luchetti, assessore regionale alla Formazione professionale e Orientamento e da Salvatore Soresi dell’Università di Padova/Società Italiana di Orientamento.

 

«Le attività di orientamento agli studi universitari rappresentano una funzione di grande rilevanza per ogni Ateneo, non tanto in ordine all’interesse, pur legittimo, di attrarre studenti, quanto rispetto all’interesse di chi deve scegliere il proprio percorso formativo in vista della realizzazione di sé e del successivo inserimento lavorativo». Spiega il prof. Glauco Ceccarelli, delegato del Rettore per l’Orientamento che continua: «L’importanza dell’orientamento, peraltro riconosciuta a livello ministeriale e regionale, diventa ancora maggiore se si considerano le trasformazioni degli ultimi anni. Da un lato, quelle interne all’orientamento stesso, in termini di concezioni e di prassi, come risultato della ricerca scientifica nel settore, di carattere principalmente applicativo. Dall’altro le trasformazioni esterne, ovvero riferite ai contesti formativi e occupazionali, via via sempre più complessi e “fluidi”, alle quali si aggiungono, da alcuni anni, condizioni di difficoltà nel reperimento di opportunità lavorative. Ecco quindi che per l’orientamento si profilano nuovi e più impegnativi compiti».




5 Aprile 2013 alle 17:03 | Scrivi all'autore | stampa stampa | |

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