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S-travolgiamo i luoghi della cultura: i giovani c’entrano!

di | in: Cultura e Spettacoli

S-travolgiamo i luoghi della cultura

PROSEGUONO LE INIZIATIAVE ALL’UNICAM

 

Camerino, 22 aprile 2013 – Domani martedì 23 Aprile la Compagnia Simona Bucci di Firenze porterà in scena “Aretusa: Canto delle acque nelle Metamorfosi” di Enzo Catani e Fabio Pallotta, regia di Roberto Lori e Diego Dezi. Lo spettacolo si terrà presso il Teatro F. Marchetti di Camerino alle ore 21.15.

La rappresentazione teatrale è realizzata in collaborazione con la Scuola di Scienze Ambientali dell’Università di Camerino, il Dipartimento di Scienze della Formazione, dei Beni Culturali e del Turismo dell’Università di Macerata e la Regione Siciliana con l’Assessorato e il Dipartimento dei Beni Culturali e dell’Identità Siciliana e con il Parco Archeologico di Morgantina.

 

Lo spettacolo è uno dei numerosi eventi organizzati nell’ambito del progetto “S-travolgiamo i luoghi della cultura: i giovani c’entrano!”, promosso dalla Regione Marche e nato dalla collaborazione tra il Polo Museale UNICAM e 14 partner del nostro territorio, tra cui il Comune di Camerino.

L’umido calore che si sprigiona dall’intimo abbraccio di un atomo di ossigeno e due di idrogeno scatena la vita e, con essa, il racconto mitico che, dagli albori dei tempi, gli umani narrano per spiegare l’origine delle cose. Ed è singolare la storia di Aretusa; la Ninfa d’acqua limpida che dal Peloponneso attraversa le profondità della terra e riaffiora senza smarrirsi, intatta e cristallina, a rifornire di vitale linfa ellenica gli abitanti della più grande città greca d’Occidente: Siracusa.

In Aretusa: Canto delle acque nelle Metamorfosila Natura costituisce il tema principale del dramma, mentre la mitologia fornisce il pretesto narrativo e la materia per la rappresentazione teatrale. Con il racconto del mito e della metamorfosi di Aretusa si intrecciano le vicende di altre divinità dell’Olimpo, di semidei e di eroi locali, ambientate in Grecia ed in Sicilia. Aretusa, liquida e carnale, sarà inseguita da Alfeo, fiume possente dell’Elide, il quale non esita ad attraversare intonso il mare pur di raggiungere l’Amata. La sotterranea corrente di Alfeo alimenterà così la bella fonte perenne di Ortigia, felice di offrirsi alla vita terrena, in una continua metamorfosi che genera il ciclo vitale dell’acqua.

L’armonia musicale ed i versi poetici fra i movimenti coreografici offrono l’eterno messaggio: ”idrosfera canta, canta nelle metamorfosi”; il Mare è lì, da sempre, ad invadere il Mondo, ad imporre la Vita.

 

In occasione del cinquantenario della Frana del Vajont (1963-2013), poi, l’Associazione Italiana di Geologia Applicata ed Ambientale (AIGA) ed il Consiglio Nazionale dei Geologi (CNG), in collaborazione con docenti dell’Università di Bologna (Monica Ghirotti) e dell’Università degli Studi del Sannio (Francesco Maria Guadagno), hanno organizzato una mostra itinerante dal titolo “La Storia del Vajont: la conoscenza della frana attraverso le foto di Edoardo Semenza”, che toccherà circa 30 Atenei e centri di ricerca nazionali.

La tappa presso l’Università di Camerino si terrà da lunedì 22 a giovedì 25 Aprile. La mostra sarà ospitata presso il Polo Museale in Piazza dei Costanti e resterà aperta al pubblico dalle ore 10,00 alle 13,00 e dalle 16,00 alle 19,00.

Martedì 23 aprile alle ore 16,00, presso la Sala San Sebastiano del Polo Museale, avrà luogo la presentazione della mostra da parte del Prof. Francesco M. Guadagno (Prof. Ordinario di Geologia Applicata dell’Università degli Studi del Sannio e Presidente dell’AIGA). Nell’ambito della cerimonia di presentazione verranno trattate anche tematiche inerenti la previsione e prevenzione dei fenomeni franosi.

Il coordinatore di sede per l’AIGA è il Dott. Domenico Aringoli, geologo della Scuola di Scienze Ambientali.

 

Maggiori informazioni sono disponibile nel sito www.stravolgiamo.com .




22 Aprile 2013 alle 16:15 | Scrivi all'autore | stampa stampa | |

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