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Serata di chiusura del Premio Internazionale Massimo Urbani

di | in: Cultura e Spettacoli

locandina Premio Massimo Urbani

ORA GLI OCCHI PUNTATI SU MUSICAMDO JAZZ FESTIVAL

 

 

 

“ Sul palco del teatro Marchetti c’è stato il primo incontro tra il bandoneista fermano Daniele Di Bonaventura e il percussionista camerte Paolo Vinaccia– afferma Daniele Massimi di Musicamdo – e a settembre forse di nuovo insieme al castello di Dracula in Transilvania”

 

 

 

 

 

Camerino (MC)- La chiusura del jazz contest Massimo Urbani è stata affidata a due marchigiani d’eccellenza a Daniele di Bonaventura, bandoneista e Paolo Vinaccia, batterista e percussionista. I due musicisti non si erano mai incontrati, ma ascoltandosi l’un l’altro dai dischi, erano già coscienti del potenziale di una performance insieme, che infatti ha confermato tutte le attese di Daniele Massimi e Musicamdo, che li ha voluti assolutamente unire a Camerino.

 

 

 

Dopo Macerata Jazz, dopo il Premio Internazionale Massimo Urbani ora Daniele Massimi, il presidente di Musicamdo sta lavorando agli appuntamenti jazz estivi. Il Musicamdo Jazz Festival dovrebbe toccare Macerata, Colbuccaro e Camerino e offrire degli emozionanti spettacoli sotto le stelle.

 

 

 

“Credo che la chiusura internazionale del Premio Massimo Urbani perché – precisa Daniele Massimi – Paolo Vinaccia è un compositore italiano, batterista jazz e percussionista nato a Camerino, che dal 1979 vive in Norvegia ed un musicista che suona ed ha suonato con artisti internazionali. Daniele di Bonaventura vive a Fermo ma ha suonato nei principali Festival Italiani ed Internazionali ed ha suonato, registrato e collaborato con: Enrico Rava, Paolo Fresu, Oliver Lake, David Murray, Miroslav Vitous, Peppe Servillo, David Riondino, Francesco Guccini, Sergio Cammariere, U.T. Ghandi, Luis Agudo, ecc. Sul palco del teatro Marchetti c’è stato il primo incontro tra il bandoneista fermano Daniele Di Bonaventura e il percussionista camerte Paolo Vinaccia e a settembre forse di nuovo insieme al castello di Dracula in Transilvania”

 

 

Sullo sfondo del palco, con effetti di luci e buio, scorrevano le immagini di Back in Camerino, mostrando la città universitaria e la sua popolazione sotto la neve. Una suggestiva presentazione di fotografie realizzate dal fotografo Paolo Verdarelli, che ha incorniciato l’interplay tra Vinaccia e Di Bonaventura, sposando linguaggio musicale e visivo, e dando vita ad un’ atmosfera unica, quasi sacra, molto emozionante per il numeroso pubblico. Un’ idea che ha esaltato la terra di origine di entrambi: le Marche. I brani eseguiti erano tratti in parte da temi musicale del repertorio folkloristico argentino, ma il dialogo tra i due musicisti e compositori ha spinto ben oltre la creatività di ognuno, aiutata anche dall’originale, personalissima strumentazione di Paolo Vinaccia: spazzole per il camino, la cintura di sonagli delle danzatrici del ventre orientali e anche due maialini in plastica. I musicisti sono riusciti a incantare il pubblico e l’esibizione si è conclusa con il saltarello, motivo tipico marchigiano che ha fatto rivivere le origini e le radici musicali di entrambi anche alla sala.

 

Un incontro riuscitissimo per entrambi i musicisti e compositori, in pieno accordo creativo :“Lo strumento è solo un mezzo per poter esprimersi e in questo caso ha espresso la sintonia che si è immediatamente creata tra di noi” dice di Bonaventura.

 

Vinaccia: “Ci siamo ascoltati reciprocamente, entrambi abbiamo un grande rispetto per il luogo in cui ci troviamo, per la musica, questo è la punto da cui partire per creare qualcosa di nuovo come quello che abbiamo suonato stasera”

 

Questo ultimo incontro musicale chiude il Premio Internazionale Massimo Urbani confermando l’idea che ogni anno lo anima: La musica è in continuo divenire, non ha fine ne limiti di espressione ed incontri originali ed impensabili come questo lo confermano.

 




12 Giugno 2013 alle 22:31 | Scrivi all'autore | stampa stampa | |

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