L’adriatico addosso a Grottammare
di Redazione | in: Cultura e Spettacolidomenica 11 agosto ore 18.30
Parcheggio sotto le mura di Via Azzolino Grottammare
(Vecchio incasato)
Ingresso libero
L’ADRIATICO ADDOSSO
Spettacolo itinerante verso Piazza Peretti
testi di Giacomo Leopardi, Gilberto Carboni,Pericle Fazzini,Giuseppe Ungaretti
con Beatrice Bellabarba, Chiara Bellabarba, Sandro Carincola, Maria Vittoria Chessa, Piergiorgio Cinì, Riccardo Massacci, Patrizia Mazza, Andrea Mondozzi, Adriana Paoletti, Olga Piergallini, Roberta Sperantini, Leonardo Urriani, Valentina Vagnoni
regia di Piergiorgio Cinì
Il Vecchio Incasato e i suoi musei si trasformeranno in un affascinante palcoscenico per ospitare uno spettacolo itinerante del Laboratorio Teatrale Re Nudo, concepito come un omaggio a Pericle Fazzini e Giacomo Pomili (detto Il Tarpato), due grandi artisti e figli illustri di Grottammare.
sabato 17 agosto ore 21.30
Giardino del Castello Grottammare
(Vecchio incasato)
(in caso di maltempo, Teatro dell’Arancio)
Ingresso libero
lettura scenica del “RINOCERONTE” di Eugène Ionesco
a cura di Pierfrancesco Giannangeli
con Piergiorgio Cinì, Riccardo Massacci, Andrea Mondozzi, Roberta Sperantini
effetti luciferini Massimo Massacci
Nelle intenzioni originarie di Eugène Ionesco, Il Rinoceronte si proponeva di descrivere il processo di nazificazione di un paese e, nello stesso tempo, lo smarrimento di chi, allergico per natura al contagio, assisteva alla metamorfosi mentale della collettività. L’autore attribuiva grandi responsabilità a quegli intellettuali ideologi e semintellettuali alla moda che, fra le due guerre mondiali, “inventarono” il nazismo, dandogli grande diffusione. Essi erano veri rinoceronti. Più ancora che la massa, questa gente aveva mentalità di massa. Non pensavano: recitavano slogan “intellettuali”. Il Rinoceronte è un’opera contro tutti gli isterismi collettivi e le epidemie che si celano sotto il manto della ragione e delle idee; contro il fanatismo che sfigura la gente e la disumanizza; contro la “rinocerontite” che distrugge l’amicizia, l’amore, la morale umanistica e le istituzioni democratiche, in una parola l’opposto della civilizzazione; contro quegli “intellettuali ideologi” che, adottando lo spirito del gregge, mettono la loro ragione smarrita al servizio delle loro pulsioni; contro la tolleranza dell’intollerabile, che porta inevitabilmente alla soppressione della libertà collettiva.