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Standard assistenziali: Mezzolani replica a Massi e Zega

di | in: Benessere e Salute

Almerino Mezzolani

 

ANCONA – In relazione a due interventi apparsi sulla stampa il 6 agosto a firma l’uno del consigliere Regionale Francesco Massi e l’altro del rappresentante dei familiari ospiti delle case di risposo e delle residenze protette Mario Zega, nei quali vengono contestati i contenuti della recente deliberazione della giunta regionale 1011 del 09/07/2013 inerente la determinazione degli standard assistenziali del sistema residenziale e semiresidenziale, l’assessore alla Salute Almerino Mezzolani precisa:

I contenuti dell’atto preso in considerazione sono stati prevalentemente ispirati al Documento sulle Prestazioni Residenziali e Semiresidenziali della Commissione nazionale per la definizione e l’aggiornamento dei livelli essenziali di assistenza istituita presso il Ministero della Salute ed approvato il 30/05/2007.

 

Le caratteristiche strutturali ed organizzative generali, quali l’articolazione in nuclei erogativi ed il loro dimensionamento a cui fanno riferimento i due interventi, non possono comunque derogare dai requisiti di autorizzazione ed accreditamento vigenti per legge. La dimensione del modulo in 20 posti letto nella DGR 1011/13 non è intesa come dimensione minima, ma come dimensione ottimale e non superabile, come previsto dalle vigenti disposizioni, le quali, peraltro, consentono gli accorpamenti di moduli nel medesimo presidio, fermo restando l’autonomia strutturale ed organizzativa dei moduli stessi su cui la Regione interverrà, nei prossimi mesi, in sede di rivisitazione degli attuali regolamenti attuativi delle indicazioni riportate nella normativa regionale in materia di autorizzazione e accreditamento.

 

Il riferimento fatto invece dal rappresentante dei familiari ospiti delle case di risposo e delle residenze protette alla nuova ripartizione degli oneri all’interno delle prestazioni sociosanitarie, diurne e residenziali, tra quota sanitaria e quota sociale (utente/comune), adottata anch’essa di recente dalla giunta regionale con ulteriore atto, richiama un obbligo, in carico alla Regione, di recepimento della normativa nazionale in materia di livelli essenziali di assistenza (Dpcm 29.11.2001) in assenza del quale la regione stessa sarebbe stata considerata inadempiente in ordine alla rendicontazione circa l’utilizzo dei fondi sanitari nazionali con pesanti penalizzazioni economiche.

 

Detto questo però è bene specificare che è stata nostra premura, in questi mesi, valutare l’eventuale impatto sul cittadino/utente di questa nuova ripartizione prevedendo la possibile sperimentazione, la cui quantificazione e i cui criteri di gestione verranno definiti con successivi atti, di un fondo regionale di solidarietà riservato alle persone con disabilità finalizzato al sostegno alla compartecipazione tenendo conto della normativa Isee sul calcolo del reddito per l’accesso a prestazioni agevolate”.

 




6 Agosto 2013 alle 14:51 | Scrivi all'autore | stampa stampa | |

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