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Taglio del Palo, che la Festa Bella abbia inizio

di | in: Primo Piano

Spelonga, Festa Bella_taglio del Palo

L’edizione 2013 della rievocazione storica, che ricorda la vittoria delle truppe cristiane contro gli ottomani a Lepanto nel 1571, ha preso il via la scorsa domenica 4 agosto con il tradizionale taglio del Palo.

SPELONGA DI ARQUATA DEL TRONTO – Un albero cade e una festa inizia: domenica 4 agosto, presso il bosco del Farneto, località Monti della Laga, è avvenuto il tradizionale “taglio del Palo” rappresentante l’inizio dei festeggiamenti, che si protrarranno per tutto il mese di agosto, della “Festa Bella” di Spelonga.

 
La rievocazione, che si svolge a cadenza triennale coinvolgendo attivamente tutto il suggestivo borgo montano, ricorda le gesta dei 150 spelongani che parteciparono alla battaglia di Lepanto, tornando vincitori e con il baluardo della bandiera turca strappata ai nemici durante i combattimenti, ancora custodita presso la
chiesa di Sant’Agata di Spelonga.


L’albero destinato a “stendardo dei festeggiamenti”, è stato scelto fra i più belli e robusti del bosco, un abete rosso lungo circa 30 metri che rappresenterà, per tutta la durata della manifestazione, l’albero maestro della nave, con la quale è stata combattuta, nel 1571,
 la più importante battaglia della storia della marineria a remi, in cui scontrarono potenze navali cattoliche e turche, ed è quella che viene anche definita l’ultima crociata.

Il prossimo step della rievocazione storica prevede per i giorni 9-10-11 agosto il tradizionale trasporto del tronco dal bosco al paese, che culminerà con l’arrivo nella piazza di Spelonga. Ad attendere l’arrivo e animare la serata ci sarà la tribute band di Fabrizio De Andre, gli “Amico Fragile”. (http://www.amicofragile.com/)

 

 

Per il programma completo delle manifestazioni potete consultare il sito www.spelonga.it

Riceviamo in redazione e pubblichiamo

LA FESTA ALL’ALBERO

*“Festa Bella” a Spelonga e taglio tradizionale dell’albero (!!)

 

 

      Non è un refuso, è che la festa all’albero gliel’hanno fatta veramente, il 4 agosto, a Spelonga di Arquata del Tronto: per ricordare gli spelongani che in epoca recentissima (1571…) battagliarono a Lepanto [dove contro quella brava gente della Lega Santa quel diavolone di Müezzinzdade Alì Pascià ci lasciò il turbante e, ciò che più conta, la testa che ci stava sotto) segano un abete rosso lungo circa 30 metri scelto fra i più belli e robusti del bosco” (!) destinato a “stendardo dei festeggiamenti”.

Succede ogni tre anni: http://www.ilmascalzone.it/2013/08/taglio-del-palo-che-la-festa-bella-abbia-inizio/

 

      Come non rallegrarsene? C’è chi si prende cura dell’ambiente e del comune benessere liberandoci dall’ingombrante presenza di alberi cresciutelli: circa 30 metri ‘sto gigante, pensa un po’, a guardare in su ti sloghi una vertebra cervicale.

      Eh sì, alberi carissimi, è ora che abbassiate la cresta, chi credete di essere: solo perché “tra i più belli e robusti del bosco”, magari anche un po’ secolari, pensate di poter occupare impunemente il bosco e di essere intoccabili? No, carini, c’è chi vi sistema a dovere, e quale occasione migliore di una “Festa Bella” per farvi la festa? E con tanto di padrini e patrocinatori, orgogliosi di contribuire all’equilibrio ambientale: che come sanno anche i pupi passa per l’indispensabile taglio di alberi, nei boschi, in città, ovunque si voglia (oltre che per l’altrettanto indispensabile caccia che ci libera da tanti animalacci fastidiosi). E sono padrini paccuti: c’è la Provincia di Ascoli Piceno, c’è laRegione, il Comune di Arquata, financo il Parco Nazionale del Gran Sasso e Monti della Laga. Potete scommetterci che c’è la benedizione di Verdi, Forestale, Segambiente, e di chissà quanti personaggioni ancora. 

      Inutile che cerchiate di piantar casini, insieme magari a qualche esagitato ambientalista: qua hanno tutto in regola e tutto autorizzato, altro che, siete voi che ingombrate i boschi, sporcate le città, fate troppa ombra, e poi vi lamentate se vi segano. Questi sì che sanno come spazzar via in un amen tutto ‘sto verde superfluo: sega e accetta, e vai col liscio. Le istituzioni applaudono, la stampa riporta fedele e giubila.

       Ve lo dico io: questi hanno preso lezioni a San Benedetto, dal premiato Club della Sega e Motosega i cui membri – tutta l’Amministrazione comunale, Verdi in testa, soci onorari i Comitati di quartiere – vanno alla grande, segano come matti specialmente in città e danno lezioni a tutti, qua intorno, a Grottammare, a Cupra, ecc. E come imparano bene, gli allievi, superano perfino i maestri. Contro gli alberi tolleranza zero. Alberi avvisati…

      Non ringraziatemi. Dovere.

 

*La manifestazione si svolge durante tutto il mese di agosto; all’inizio dell’estate un gruppo di esperti boscaioli spelongani si reca nel Bosco del Farneto, sui Monti della Laga per scegliere e poi tagliare un grosso albero, della lunghezza di 25/30 m. che diventerà l’albero maestro della nave. Dopo il taglio, l’albero viene ripulito di tutti i suoi rami, squadrato alla base e preparato per il suo trasporto”.  [http://www.spelonga.it/la-festa-bella/]

 

 

       6. 8. 2013    Sara Di Giuseppe 

La replica da Spelonga non si è fatta attendere

Gentilissima Sara,

in merito alla mail inviata, il comitato organizzativo Festa Bella 2013 vuole invitarLa a partecipare alle manifestazioni relative all’edizione 2013 , che si terranno nei prossimi giorni. (www.spelonga.it) Riteniamo, infatti, che solo con i Suoi propri occhi potrà appurare che, come ha tenuto a precisare ” i festeggiamenti vengono realmente fatti all’albero”, perché nessuno più di chi fra questi boschi è nato e cresciuto li può amare, conoscere e rispettare.

E per rispetto si intende anche saper scegliere quali alberi tagliare. Ad Arquata del Tronto molte persone vivono facendo il faticoso lavoro dei boscaioli, che permette a Lei, probabilmente, e a molti ambientalisti che vivono la Festa Bella come un rito barbaro, di scaldare la Sua abitazione, darLe una sedia sulla quale sedersi, degli infissi che La proteggano dal freddo e probabilmente tanti altri usi nobili che del legno vengono fatti nel quotidiano. Magari potrebbe rispondere che Lei, come tutti gli altri ambientalisti, si scalda con gas metano, usa mobili e infissi in PVC, ma allora i discorsi sull’inquinamento e sulla responsabilità etica e sociale in un’ottica di impatto ecologico sarebbero molto più ampi e discutibili, e finiremmo a giocare al cane che si morde la coda.

Gli stessi boscaioli di cui parlavamo prima, conoscono e rispettano le regolamentazioni riguardo il taglio boschivo, le quali prevedono che “ogni forma di utilizzazione turnaria sia subordinata al preventivo rilascio di un’autorizzazione al taglio da parte dell’Ente competente”, ente che nel caso del bosco del Farneto, dal quale proviene l’abete “sacrificato” diventano la Regione Marche, la Comunità Montana e l’agente Parco dei Monti della Laga, oltre alla supervisione della Guardia Forestale Nazionale.

Probabilmente Lei non sa che periodicamente, alcuni tratti di bosco, vengono sottoposti a “taglio selettivo”, con interventi di sfoltimento e rimboschimento, al fine di assicurare un corretto sviluppo del patrimonio boschivo con salvaguardia degli equilibri floro-faunistici. Non si tratta di taglio scriteriato del patrimonio vegetale, ma selezionato e supervisionato dalla Forestale, che indica gli esemplari da abbattere, proprio per garantire la sopravvivenza stessa del bosco, la tutela degli esemplari esistenti e la loro prevenzione dal rischio incendio.

Per quanto riguarda gli eventi relativi “all’epoca recentissima 1571” che ancora oggi, da quei giorni, la comunità di Spelonga festeggia, e che ironicamente ha sindacato, volevamo chiederLe se, nonostante i 2046 anni che sono passati, Lei festeggia ancora il 25 dicembre o se, in quel giorno si reca al lavoro.

Volevamo inoltre informarLa, che proprio nel rispetto e in onore del l’albero “cresciutello” tagliato, nessuno “se ne libera”, ma anzi viene utilizzato, a festeggiamenti conclusi, per costruire panchine e balaustre ecologiche ad uso del Comune e, soprattutto, che non si tratta di un “albero secolare” bensì, se volesse informarSi meglio, di un abete rosso, di circa 25-30 anni.

Nella speranza di averLe fornito alcune delucidazioni e chiarimenti che mancavano, rinnoviamo l’invito a partecipare alla manifestazione che, oltretutto, non ha nessun fine di lucro, poiché ogni evento è offerto agli ospiti e ai curiosi dalla comunità.

Abbiamo ampiamente compreso che la polemica da Lei aperta vuole toccare altre amministrazioni comunali, i cui modi e metodi non ci riguardano, ma la pregheremmo di non strumentalizzare una delle poche manifestazioni con valenza storica riconosciuta e accertata della Regione, la cui tradizione e culto vengono raccontate da generazioni, e che fanno anche del nostro territorio una caratteristica e un patrimonio culturale, per colpire altre teste.

2013-08-08

La controreplica

Al Comitato organizzatore di “Festa Bella” – Spelonga.

 

     Chiariamo subito (solo perché me lo chiedete, non perché interessi a qualcuno): non festeggio il 25 dicembre e se mi capita lavoro.

 

Passo a cose più serie.

 

     Cosa c’entrano “i tagli selettivi, il corretto sviluppo del patrimonio boschivo ecc.” col taglio di un albero per farne ciò che voi chiamate “stendardo per la festa”?

 

     Cosa c’entrano il “faticoso lavoro dei boscaioli” che molti cittadini di Arquata onestamente svolgono, il legno per scaldarsi, la sedia per sedersi, col vostro albero tagliato per festeggiare Lepanto?

 

     Discutere con voi è come parlare coi leghisti, o coi cacciatori. Gente ligia, che obbedisce alla Forestale, alla Comunità Montana, a Regione, a Provincia, a Enti assortiti. Gente che “seleziona”, che ”assicura il corretto sviluppo”, che “subordina a preventive autorizzazioni”… Non vi viene in mente a quali “discorsi” rassomigliano questi vostri?

 

     Lo so che avete tutti i permessi, i patrocini e affini. E’ questo “benpensare” che mi preoccupa, essendo la tela di ragno che avviluppa qualsiasi idea più vicina ai tempi e consapevole della distanza che c’è fra tradizione e barbarie.

 

Buona festa. Non vengo, Tenetemi una sedia vuota.

 

P.S./ Che fortuna che ci sia stata UNA SOLA battaglia navale vittoriosa a cui hanno partecipato gli spelongani…

 

9.08.’13                Sara Di Giuseppe




6 Agosto 2013 alle 13:21 | Scrivi all'autore | stampa stampa | |

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