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dalla Regione Marche

di | in: Cronaca e Attualità, dalla Regione Marche

Antonio Canzian

2013-09-10

PAESAGGIO, SVILUPPO E GOVERNO DEL TERRITORIO AL CENTRO DI UN INCONTRO AD ARCEVIA

 

Si terrà domani ad Arcevia, al Centro Culturale San Francesco, una giornata di lavoro e discussione sui temi del paesaggio e del territorio. Organizzato da Regione e Comune di Arcevia, l’appuntamento dal titolo “Paesaggio, sviluppo, e governo del territorio”, verterà sul perseguimento di uno sviluppo sostenibile utilizzando, senza impoverirle, le risorse paesaggistiche e valorizzando le comunità locali. Si rifletterà sulle politiche da adottare per migliorare la qualità paesaggistica e territoriale e per limitare il consumo del suolo.

A partire dalle 9,30, l’incontro sarà articolato in due sessioni: al mattino l’open conference del Progetto europeo Interreg IVC denominato “HISTCAPE” di cui la Regione Marche è unico partner italiano insieme a istituzioni di altri 10 paesi europei (Austria, Spagna, Portogallo, Grecia, Germania, Lituania, Estonia, Lettonia, Regno Unito, Slovenia). In coerenza col tema generale del progetto europeo, ovvero la gestione sostenibile e innovativa dei paesaggi e dei beni storico-culturali nelle aree interne e rurali, il tema sarà focalizzato sulle relazioni tra paesaggio e sviluppo, in un’ottica di sostenibilità e di rafforzamento delle comunità locali. Saranno presentate esperienze regionali e del Comune di Arcevia insieme a spunti internazionali.

Alcuni rappresentanti di Arcevia incontreranno il partenariato internazionale di HISTCAPE in un confronto per condividere il modo di vivere e percepire le peculiarità del territorio e le esperienze di valorizzazione e gestione del patrimonio paesaggistico-culturale. I partner illustreranno alla comunità locale le potenzialità del progetto che attraverso l’implementazione delle attività previste – raccolta delle buone pratiche, sviluppo delle azioni pilota, raccomandazioni di buone politiche e un piano di implementazione – mira alla ricerca di soluzioni condivise a livello europeo. Nella sessione pomeridiana verranno presentati i progetti elaborati dalla Regione su territorio e paesaggio. In particolare si parlerà dell’adeguamento del Piano Paesaggistico Ambientale Regionale al Codice del Paesaggio e della proposta della nuova legge per il governo del territorio. Sarà un’occasione utile per riflettere anche sul nuovo ruolo che la legge assegna allo Stato (in particolare al Ministero dei Beni Culturali nelle sue articolazioni locali) e per mettere in evidenza alcune esperienze innovative condotte in ambito locale, in particolare il progetto di riqualificazione attraverso il PORU in corso a Senigallia e l’esperienza dell’Ecomuseo della Valdaso illustrata dal Comune di Pedaso.  

Oltre ai partner internazionali del progetto HISTCAPE, parteciperanno il vicepresidente della Regione, Antonio Canzian, e il presidente della IV Commissione consiliare, Enzo Giancarli, i rappresentanti dell’Anci, dell’Upi, delle Soprintendenze regionali, del Centro interdipartimentale di ricerca sul paesaggio dell’Università politecnica delle Marche, Istituzioni e Associazioni.

Avvisatori vocali di fermata sui bus urbani per i non vedenti, l’assessore Viventi sollecita nuovamente Conerobus: “Rispetto dell’utenza e degli impegni assunti”

 

“Attivare gli avvisatori vocali di fermata per i non vedenti sui mezzi di trasporto urbano, nel rispetto dell’utenza e degli impegni pubblicamente assunti, in modo da consentire a tutti di muoversi in autonomia”. È la richiesta che l’assessore regionale ai Trasporti, Luigi Viventi, ha inviato al direttore generale di Conerobus, Alfredo Fratalocchi. In realtà si tratta di un ulteriore sollecito, dopo una prima nota inoltrata il 28 giugno scorso con la quale la Regione invitava l’azienda di Ancona a installare i dispositivi acustici di fermata sugli autobus urbani per agevolare la mobilità cittadina delle persone non vedenti e ipovedenti. L’Unione italiana ciechi della provincia di Ancona aveva informato la Regione sulla mancata attivazione degli apparecchi “benché ampiamente pubblicizzati dalla Conerobus, anche sulla stampa, al momento del loro acquisto”. L’effettiva assenza del servizio a bordo era stata confermata da un sopralluogo dei funzionari regionali effettuato il 27 giugno 2013. Dopo un’ulteriore segnalazione dell’Unione italiana ciechi, è stato predisposto un secondo sopralluogo il 4 settembre successivo. Si è trattato di un monitoraggio su varie linee di collegamento, in particolare sulla “1/4”. Nella lettera inviata a Conerobus vengono indicate anche le targhe dei bus verificati la scorsa settimana. “Dal sopralluogo – scrive Viventi – è emerso che gli automezzi controllati non avevano in funzione l’avvisatore acustico alle fermate. Inoltre gli autisti interpellati hanno dichiarato che il sistema di avviso acustico non è attualmente in funzione in nessuna linea dei servizi urbani”. Di conseguenza l’assessore ribadisce la richiesta della sollecita attivazione dei dispositivi di annuncio delle fermate.

 

I risultati del convegno conclusivo  “Work – Fare – Costruire percorsi d’inclusione socio lavorativa per futuri cittadini” curato dall’assessorato alla Formazione-Lavoro e realizzato da On the Road

 

REINSERIMENTO SOCIALE E LAVORATIVO DI VITTIME DI TRATTA

LUCHETTI: “UN MODELLO SPERIMENTALE E INNOVATIVO”

 

Quattordici donne, quattordici ex prostitute-  vittime di sfruttamento sessuale e di tratta- hanno partecipato ad un percorso di inserimento nel tessuto economico e sociale e otto di loro sono già inserite in aziende. Un risultato incoraggiante anche per altre situazioni di marginalità, grazie al progetto di inclusione sociale che la Regione Marche ha elaborato e di cui oggi sono stati illustrati i risultati in un convegno conclusivo.

“Con il progetto “Work – Fare – Costruire percorsi d’inclusione socio lavorativa per futuri cittadini, finanziato con risorse del POR Marche 2007/2013 – ha spiegato l’assessore regionale alla Formazione Lavoro, Marco Luchetti – abbiamo voluto realizzare un modello operativo sperimentale e innovativo di reinserimento sociale, verificando le reali capacità di acquisire competenze da parte delle beneficiarie, competenze che diventano credenziali per un futuro lavorativo e per una rinascita nel mondo “normale”. Partendo da un contesto sociale difficilissimo ( molte delle beneficiarie sono  immigrate e tutte vittime di sfruttamento) abbiamo premiato la loro forte volontà di farcela e siamo riusciti a raggiungere ottimi risultati grazie all’attività dell’Associazione On the road , una autorità in materia di reinserimento sociale per le vittime di tratta, sia grazie alla collaborazione di imprese presenti nel territorio che hanno accordato la loro disponibilità per la formazione pratica in azienda.”  

L’Associazione On the road (con sede in Abruzzo e sedi operative nelle Marche) è, infatti,  l’organismo attuatore insieme all’Associazione Free Woman (di Ancona) del progetto iniziato nel 2011 e che prevedeva 15 mesi di percorso.

Obiettivo specifico dell’azione è infatti la promozione di una maggiore coscienza, da parte delle beneficiarie, dei loro diritti e delle loro possibilità di autodeterminazione, anche attraverso l’opportunità di ampliare le competenze linguistico – comunicative e le conoscenze culturali utile per il loro processo d’inserimento nel tessuto economico e sociale.

E’ stata quindi  offerta  la possibilità alle beneficiarie di misurarsi con contesti lavorativi , di intraprendere il difficile percorso di affrontare  tempi,  ritmi,  routine del lavoro, di acquisire dunque la strumentazione attitudinale e comportamentale di base che faciliti l’inserimento nel mondo del lavoro.  Il percorso individualizzato prevedeva  un’attività formativa di affiancamento e di partecipazione all’attività produttiva con un tutoraggio.

“Fondamentale quindi per la riuscita del progetto– ha concluso Luchetti- il ruolo della rete dei soggetti istituzionali e non presenti sul territorio e in grado di creare un forte legame di comunità, per poter  esprimere una fattiva programmazione negoziata, partecipata e concordata. Gli attori coinvolti sono stati oltre al Servizio Lavoro della Regione che ha gestito e supervisionato tutte le attività, tutti quei soggetti che più direttamente, pur con differenti competenze, sono stati chiamati a fornire concrete risposte ai problemi e che, quindi, hanno saputo rispondere alle istanze di persone altrimenti discriminate dal mercato del lavoro.”




10 Settembre 2013 alle 11:49 | Scrivi all'autore | stampa stampa | |

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