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Piceno da costruire come città territorio ma le condizioni di governo non lo consentono, per ora

di | in: Cronaca e Attualità, dalla Città

Benito Rossi

Piceno “città territorio dove investire in grande”!

 

SAN BENEDETTO DEL TRONTO – Questo quanto emerso nel confronto avuto in Orgoglio Civico come unica via da percorrere:

– 1)SANITA’E SOCIALE

– 2)PORTO

-3)AEREPORTO (da prevedere)

-4)GRANDI AZIENDE

-5)GIUSTIZIA

-6)ALTA VELOCITA’

-7)INFRASTRUTTURE

-8)TURISMO

Nel Piceno invece prevale la parcellizzazione degli interessi a favore di “poche famiglie” o il miraggio di fare seguire pratiche dirigenziali dai soliti politici di accattonaggio elettorale. Prevalenza insomma al piccolo cabotaggio. La riviera,”  punto di snodo di attività “ da svuotare di tutte le attività principali di interesse generale con buona pace delle carriere politiche, questo e’ quanto emerge.

In questo momento storico di crisi finanziaria rimaniamo sbalorditi dalle interpretazioni politiche di nicchia o di sfilata mediatica che vengono snocciolate a fronte di un territorio, il Piceno, che merita invece grandi investimenti, purtroppo lasciato a bocca asciutta; non ultima l’analisi, sulla carta autoreferenziale: “politiche attive del lavoro e della formazione professionale” a fronte della realtà concreta del Piceno che purtroppo vive.

1)-Anni ed anni di passaggi politici per arrivare alla costituzione delle ASUR, contrastate in Regione attraverso schermaglie di facciata , sino a che oggi meravigliarsi che nelle asur compresa la 5 non si debbano prevedano più i doppi primariati ed i doppi reparti; piuttosto che pensare di difendere le poltrone noi ci batteremo affinché un servizio qualitativamente funzioni. Ancora una volta la politica continua a dare il peggio di se stessa.

2)-Seppur la chiusura di molti tribunali in Italia rappresenti il frutto della politica nazionale il fallimento di “farsi sfilare” il tribunale a san benedetto appartiene alla classe politica istituzionale eletta nel piceno e non solo al sindaco di san benedetto evidentemente posto i avanti in via strumentale.

3)- il rimaneggiamento continuo sul piano del porto fa capire quanto sia più importante il particolare rispetto ad un piano di più ampio respiro e l’irrealizzazione del terzo braccio taglia la possibilità di importanti investimenti economici presso l’area portuale.

4-) la chiusura di grandi aziende ha avuto la peggio rispetto il quadro nazionale nel piceno, iniziando la fase negativa già molto prima rispetto le altre realtà. Il sintomo della ripresa si pesa attraverso il rilancio della economia con nuova linfa di investimenti ma che non arrivano perché siamo un territorio politicamente debole.

5-)l’alta velocità e le infrastrutture di carente presenza tagliano il piceno rispetto le realtà limitrofe a partire da un aereoporto o di una sponda in Adriatico.

6-)il turismo viene vissuto a scatola chiusa pensando di governare una dote che non c’è, in un contesto quasi tutto da ripensare in vista della nuova dimensione economica. Ecco! Noi riteniamo che il Piceno meriti di più sopratutto da parte di chi dovrebbe essere chiamato a garantire la crescita economica territoriale ma non è questo il momento ideale evidentemente.                                        Presidente Orgoglio Civico, Benito Rossi 




21 Settembre 2013 alle 20:32 | Scrivi all'autore | stampa stampa | |

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