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Ripartenza della fabbrica, Cigs, incentivi: priorità per Haemonetics

di | in: Cronaca e Attualità

Ugl

LA QUADRATURA NECESSARIA PER SCIOGLIERE IL NODO HAEMONETICS

 

 

 

ASCOLI PICENO – Giovedì 3/10 ore 14,30 nuovo incontro in Confindustria con la HAEMONETICS. Siamo ancora nella prima fase della procedura di mobilità, ai primi 45 giorni; dopodiché c’è l’ultimo miglio, gli ultimi 30 giorni in sede Istituzionale; c’è tempo per mettere sui piatti della bilancia i pro ed i contro e prendere le decisioni risolutive; per l’occupazione e per i diritti dei lavoratori.

Ripartenza della fabbrica, macchinari, CIGS ed incentivi ; rappresentano la scala delle priorità.

Produzione ed occupazione sono in cima ai Nostri obiettivi; oggi ci sono segnali di interesse per la ripartenza della fabbrica HAEMONETICS; sappiamo bene, come sa bene la delegazione HAEMONETICS e ne conveniamo insieme che o questi segnali affiorano e si concretizzano in queste ultime settimane di procedura, oppure non se ne farà nulla. L’affermazione della delegazione HAEMONETICS nell’incontro in Confindustria del 25/09/2013 di non accettare alcun vincolo sulla permanenza dei macchinari nello stabilimento Ascolano per il tempo della CIGS , ne è la cartina di tornasole.

Certamente la ripartenza della fabbrica, la CIGS e l’incentivo si incrociano con il contenzioso dei dipendenti ; una quadratura difficile ma possibile. Spetterà all’HAEMONETICS fare proposte adeguate per superare questi ostacoli.

Come UGL teniamo i piedi ben piantati per terra; abbiamo il pragmatismo necessario a saper cogliere le svolte positive che dovessero sprigionarsi.

Quello che ribolle dentro le maestranze della HAMONETICS è cronaca e tragedia di tutti i giorni; si vive in ansia un futuro terribilmente incerto e c’è grande energia per lottare e non mollare.

Alle altre OO.SS. diciamo di evitare di ripetere autogoal come fatto martedì scorso.

Il lavoro, gli ultimi dati sulla disoccupazione ci riportano a decenni indietro, è obiettivo irrinunciabile; non possiamo più accettare che le fabbriche chiudano.

Come PAPA FRANCESCO siamo “Cristiani rivoluzionari” e “controcorrente”.




2 Ottobre 2013 alle 10:20 | Scrivi all'autore | stampa stampa | |

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