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La storia dell’Università di Macerata in due volumi

Le due opere ripercorrono 150 anni  di storia di Unimc e del sistema universitario italiano

 

 

 

Sono state presentate questo pomeriggio in Aula Magna due recenti pubblicazioni che hanno per protagonista la storia recente dell’Università di Macerata: “L’Università di Macerata nell’Italia unita (1861-1966). Un secolo di storia dell’ateneo maceratese attraverso le relazioni inaugurali dei rettori e altre fonti archivistiche e a stampa, a cura di Luigiaurelio Pomante, e “Per una storia delle università minori nell’Italia contemporanea. Il caso dello Studium Generale Maceratense tra Otto e Novecento“, di Pomante, entrambe edite da Eum, Edizioni Università di Macerata

 

 

 

Il seminario, aperto dai saluti del rettore Luigi Lacchè, presieduto e introdotto dal prof. Gian Paolo Brizzi dell’Università di Bologna, direttore del Centro Interuniversitario per la Storia delle Università Italiane, ha visto gli interventi dei professori Floriana Colao dell’Università di Siena; Simonetta Polenghi dell’Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano; Mauro Moretti dell’Università per Stranieri di Siena; Roberto Sani dell’Università di Macerata.

 

 

 

E’ stata un’occasione per riflettere non solo sulla peculiare evoluzione dell’Ateneo maceratese, ma anche sulle radici storiche di talune problematiche che hanno contrassegnato il sistema universitario italiano nel suo complesso.

 

 

 

Nel caso di Unimc, un forte impulso alla ricostruzione della storia dell’Ateneo è stato dato dalle ricerche di Sandro Serangeli, docente di diritto romano scomparso quattro anni fa, che ha messo a disposizione un’imponente serie di fonti e che affiancò il prof. Roberto Sani nell’approntare la sezione monografica degli “Annali di Storia delle università italiane”.

 

 

 

Come scrive Brizzi nell’introduzione al volume, “Per una storia delle università minori nell’Italia contemporanea. Il caso dello Studium Generale Maceratense tra Otto e Novecento”, quella dell’università maceratese è una sorte contrassegnata da vicende alterne, condizionata dalla presenza degli altri atenei marchigiani con i quali condivideva il medesimo bacino di utenza (sono stati ricordati gli Studi Generali di Camerino, Urbino, Fermo e Fano). L’ateneo conosce una progressiva espansione, che tocca il suo culmine nella prima metà del Seicento, richiamando anche personaggi già affermati come il noto umanista francese Marc Antoine Muret. Con l’età napoleonica, quando numerosi sedi universitarie vennero trasformate in licei, inizia il lungo periodo di difficoltà per l’Università di Macerata. Bisognerà aspettare la protesta studentesca del ’68 per inaugurare una nuova stagione non solo per l’antico Studium Maceratense, ma per l’intera università: l’offerta didattica dell’Ateneo si arricchisce progressivamente con l’inaugurazione di una seconda Facoltà, quella di Lettere e filosofia, che si aggiunge al nucleo storico della Facoltà in Giurisprudenza, segnando un trend che ha portato l’Università di Macerata agli sviluppi attuali.

Archivi digitali, seminario sulle nuove figure professionali

Il Master in Archivi Digitali dell’Università di Macerata organizza per venerdì 29 novembre alle ore 9.30 a Villa Cola il seminario di studi gratuito ” Digital curator & trusted digital repositories”. Saranno trattati i temi della gestione a lungo termine degli oggetti digitali e dei criteri per la certificazione di depositi digitali, presentando il profilo professionale di un digital curator e mostrando gli elementi di convergenza con la figura formata dal master in “Formazione, gestione e conservazione di archivi digitali in ambito pubblico e privato”. Il seminario sarà registrato e reso disponibile in streaming. L’iniziativa rientra all’interno del modulo di “Formazione permanente” attivato dal master per assicurare l’aggiornamento sui temi più attuali e la continua rimodulazione del percorso formativo in funzione delle esigenze del mondo del lavoro

Dopo i saluti del prorettore Rosa Marisa Borraccini e del direttore del master Stefano Pigliapoco, interverrà Maurizio Lunghi, direttore scientifico della Fondazione Rinascimento Digitale con progetti sulla conservazione digitale.

 

In tema di conservazione digitale, infatti, il legislatore italiano ha introdotto una nuova figura professionale, il Responsabile della conservazione, assegnandogli compiti riconducibili sostanzialmente più alla sfera della gestione informatica di data center che a quella dell’archiviazione digitale. In ambito internazionale, invece, grazie allo sviluppo di progetti come DigCurV (Digital Curator Vocational Education Europe), si sta definendo un percorso di studi per preparare professionisti (digital curators) capaci di assicurare la conservazione a lungo termine del patrimonio informativo e documentario digitale.

 

 

Importante convegno a UniMc, “Il diritto privato europeo”

Interverranno due magistrati della Cassazione e studiosi italiani e stranieri

 

Il 2013 è stato proclamato “L’anno europeo dei cittadini” e il Dipartimento di Giurisprudenza dell’Università di Macerata organizza un’importante giornata di studio venerdì, 29 novembre, alle 9.30 in Aula magna, per riflettere sul tema del diritto privato europeo, cioè sulle problematiche connesse all’armonizzazione del diritto privato in Europa. Nel momento di crisi che stiamo attraversando vi è il rischio che si smarrisca lo spirito cha ha caratterizzato le origini del processo di costruzione dell’Europa e l’iniziativa del Dipartimento intende riflettere sulle ragioni, le modalità, gli strumenti e i soggetti implicati nel processo di armonizzazione.

Dopo il saluto del rettore Luigi Lacchè e l’introduzione del direttore del Dipartimento Ermanno Calzolaio, interverranno due magistrati della Corte di Cassazione, Luciano Barreca e Giacinto Bisogni, e vari studiosi italiani e stranieri: Mads Andrenas dell’Università di Oslo, Vincenzo Zeno Zencovich, rettore dell’Università degli studi internazionali di Roma, Enrico del Prato dell’Università Roma tre, Francesco Prosperi e Ubaldo Perfetti dell’Università di Macerata.

Il convegno costituirà l’occasione per presentare il volume curato da Luigi Moccia, presidente del Centro Altiero Spinelli e già docente dell’Ateneo, cui saranno affidate le conclusioni dei lavori.

 

Povertà e accesso al cibo, convegno a Unimc con il direttore del Banco Alimentare Marco Lucchini e il consulente internazionale Martin Caraher 

Negli ultimi decenni il sostegno alimentare per le persone non abbienti è stato al centro di numerosi programmi di aiuto da parte di istituzioni sovranazionali e di governi locali. E’ però dal 2007 in poi, con l’estendersi della crisi economica a livello globale, che il ruolo dei banchi alimentari è emerso in maniera sempre più netta. Da una parte la rinuncia degli Stati al sostegno di un “food welfare” per ridurre i costi del bilancio nazionale, dall’altra il bisogno di una risposta rapida alle emergenze alimentari, hanno inciso sulla funzione che questi enti sono chiamati a rivestire nella società moderna: da mero supporto a unica fonte di sopravvivenza per un numero crescente di persone.

Domani, giovedì 28 novembre, alle ore 15 si terrà nell’Aula Magna dell’Università di Macerata, il convegno dal titolo “Povertà e accesso al cibo: il ruolo dei banchi alimentari durante la crisi economica”.

Interverranno Marco Lucchini, direttore del Banco Alimentare, Paola Garrone, co-autrice del libro “Dar da mangiare agli affamati. Le eccedenze alimentari come opportunità”, Simone Betti, docente di Geografia presso l’Università di Macerata, Francesco Adornato, docente di Diritto Agrario e Direttore del Dipartimento di Scienze politiche, della Comunicazione e delle Relazioni internazionali, Monica Raiteri docente di Sociologia Giuridica, Alessio Cavicchi e Martin Caraher, editors della special issue del British Food Journal, uno dei più grandi esperti mondiali sul tema (consulente per la Banca Mondiale, per l’Organizzazione Mondiale della Sanità e per la Commissione Europea , ha pubblicato su numerose riviste internazionali ed è frequentemente ospite nei media britannici come BBC e “The Guardian”).




27 Novembre 2013 alle 18:27 | Scrivi all'autore | stampa stampa | |
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