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The Talking Bugs “Viewofanonsense”

di | in: Recensioni

Etichetta: Lobster Art Collective / Audioglobe
Brani: The Lovers / Consequences Of Your Sound / Laika / My Wounds / I Don’t Know Why / Like A Ship In The Sea / Solitude (Dancing With Her) / Broken Sword

 

Una volta tanto, un apprezzabile pugno di canzoni indie-folk firmate da un gruppo italiano. Si tratta delle otto tracce del disco d’esordio dei Talking Bugs, otto tracce con cui l’ascoltatore viene catapultato indietro di un paio di lustri, ai tempi del new acoustic movement, o ancora più indietro, agli anni Settanta più raffinati e sentimentali. La voce di Alessandro Di Furio è in primo piano, nasale, avvolgente, magnetica, sostenuta dall’efficace incontro tra le chitarre classiche e le percussioni elettroniche che sporcano piacevolmente il sound acustico del quartetto. Tra il ritmo ciondolante di The Lovers, le atmosfere oniriche di Laika e la malinconica bossanova di My Wounds, i Bugs ricordano sì i Kings Of Convenience, ma anche i Notwist e Iron & Wine. Altrove, in Like A Ship In The Sea per esempio, uno dei brani più riusciti, il gioco dei rimandi non può non far chiamare in causa i maestri del folk inglese, John Martyn su tutti. Certo, l’originalità non è tra i pregi di questo esordio, ma il consiglio è quello di assaporare le canzoni finché dura l’autunno e aspettare i Bugs alla prova di maturità del secondo lavoro.




6 Novembre 2013 alle 19:40 | Scrivi all'autore | stampa stampa | |

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