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FABRIANO, DOMENICA 2 FEBBRAIO AL TEATRO GENTILE

THE ELEPHANT MAN CON IVANA MONTI, DANIELE LIOTTI

ROSARIO COPPOLINO E DEBORA CAPRIOGLIO

 

 

Domenica 2 febbraio il Teatro Gentile di Fabriano ospita nella stagione realizzata da Comune di Fabriano e AMAT e realizzata con il contributo della Regione Marche e Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo, The Elephant man uno spettacolo sull’umanità, la dignità e il dolore che si nasconde sotto una maschera mostruosa. Diretto a teatro da Giancarlo Marinelli e interpretato da Ivana Monti, Daniele Liotti, Rosario Coppolino e Debora Caprioglio, The Elephant man non è soltanto un capolavoro della cinematografia firmato da David Lynch ma è soprattutto un racconto perfetto, quasi in presa diretta, di un giovane chirurgo, Frederick Treves, che salvò l’Uomo Elefante, al secolo Joseph Merrick, dalle torture dei freak show della Londra di fine Ottocento.

 

Perché portare in teatro la vera storia di Joseph Merrick, mettendola in scena, per la prima volta, in un vero spettacolo di prosa? “È presto detto – scrive la compagnia nelle note allo spettacolo – in un momento storico come quello attuale in cui l’estetica del corpo, della “bellezza a tutti i costi”, sono divenuti un motivo perpetuo ed ossessivo, non senza conseguenze finanche drammatiche, (si pensi ai danni provocati dalla chirurgia estetica, o a patologie impulsive e compulsive letali come la bulimia e la anoressia), portare sulla scena una storia d’amicizia tra un brillante ed ambizioso chirurgo e “un mostro apparente”, capace però di regalare agli altri un universo di poesia e di bellezza, significa sovvertire il putrido sistema di vuote apparenze, di fasulle perfezioni, di oscene ostentazioni artificiali a cui siamo ormai assuefatti: la storia di Joseph Merrick è in fondo la storia della nostra ipocrisia, del nostro proverbiale rifiuto ad accettare “l’altro da noi”; della nostra ostinata impotenza ad “andare oltre” il corpo, per rinchiuderci stomachevolmente in una tanto rassicurante quanto inutile culto della bellezza omologata. La vita di Joseph Merrick è la vita di ognuno di noi; la tensione di ciascuno a essere amato non tanto per ciò che è ma per ciò che avrebbe voluto essere. La morte di Joseph Merrick è la morte di ognuno di noi; è il sogno di poter lasciare la terra nel ricordo di chi ci ha amati perché, al di là della “mostruosità” dei nostri luoghi oscuri, esiste sempre una luce eterna, che ha lo stesso tempo di riproduzione di una stella. Appartiene ad ogni uomo che, provando a dormire in modo diverso, ha cercato, in una notte di secoli che si ripetono, di essere migliore.”

 

Lo spettacolo – prodotto da Compagnia Molière con il patrocinio di Regione Veneto – è interpretato anche da Andrea Cavatorta, Francesco Cordella, Serena Marinelli e Simone Vaio. Le scene sono di Andrea Bianchi / Forlani, i costumi di Marta Crisolini Malatesta, le luci di Daniele Davino e la maschera dell’uomo elefante è realizzata da Sergio Stivaletti.

 

Biglietti (da 8 a 25 euro) in vendita presso la biglietteria del Teatro Gentile dalle ore 16 alle 19 (tel. 0732 3644), nel giorno di spettacolo dalle ore 16 ad inizio rappresentazione (ore 17).

Informazioni: AMAT 071 2072439 www.amatmarche.net, Assessorato alla Cultura 0732 709223 – 709319 www.piazzalta.it.

AMAT E GIULIO D’ANNA IN POLONIA PER TRANSPARENT BOUNDARIES

PROGETTO EUROPEO DEDICATO AL MONDO DEGLI ANZIANI

 

 

 

Daniele Sepe e Daniela Rimei dell’AMAT sono in questi giorni in Polonia con il danzatore e coreografo originario di San Benedetto del Tronto Giulio D’Anna per una nuova fase del progetto europeo Transparent Boundaries dedicato agli anziani di cui l’associazione marchigiana è partner per l’Italia a conferma della capacità dell’ente di realizzare nuovi progetti in un’ottica che non si limita ai confini nazionali e regionali.

 

Giulio D’Anna dal 28 gennaio sta svolgendo presso la Cultural House di Wroclaw (Breslavia) un workshop – realizzato grazie al contributo organizzativo di Simona Sala della compagnia marchigiana Sineglossa – con dieci over 60enni polacchi che, pur senza esperienze di teatro e danza, sono interessati a scoprire di più di se stessi e degli altri attraverso il movimento.

 

In questi giorni per Transparent Boundaries è al lavoro nella città polacca con un gruppo di anziani invitati a confrontarsi con l’arte tessile anche Diana Harrison, pluripremiata ‘textile artist’ inglese specializzata nella creazione di arazzi. L’unione dei materiali di video danza realizzati da Giulio D’Anna nei giorni scorsi in Inghilterra – sempre nell’ambito del progetto europeo – con i danzatori Ann Dickie e Nicholas Minns, anche essi “over 60enni” e dei lavori di textile frutto del laboratorio condotto da Diana Harrison è l’oggetto di una mostra originale e sorprendente che verrà inaugurata sabato 1 febbraio (vernissage ore 18) presso la stessa Galleria Tkacka.

 

Giulio D’Anna: è un coreografo e danzatore italiano di 33 anni. All’età di 10 anni gli viene diagnosticata una scoliosi e per questo comincia a fare danza. Da quel momento non si è più fermato e la sua carriera è attualmente in grande ascesa soprattutto tra l’Italia e l’Olanda. Nel 2010 ha creato un lavoro per due performer, se stesso e suo padre, fisioterapista oggi sessantacinquenne senza alcuna esperienza di palcoscenico e affetto dal Parkinson. Questo lavoro, intitolato proprio Parkin’ Son, ha vinto il Premio Equilibrio Roma 2011 e gli ha consentito di approfondire le ricerche sui processi creativi a partire dal “limite” fisico.

 

Transparent Boundaries è finanziato nell’ambito del programma Cultura 2007-2013 dell’Unione Europea ed ha la finalità di esplorare la visibilità degli anziani nell’Europa contemporanea, attraverso l’attivazione di vari dialoghi creativi, differenti a seconda dell’identità dei partner. L’AMAT è l’unico ente di spettacolo a partecipare, accanto a due Università (il capofila UCA–University of Creative Arts, Gran Bretagna e AAU–Aalborg University, Settore Food & Design del Department of Civil Engineering, Danimarca), al centro di sviluppo HRDC–Hellenic Regional Development Center, Grecia e a diversi partner associati (Nottingham Trent University, UK; Tkacka Gallery, Polonia; Lace and Calais, Francia; Estonian Academy of Arts, Estonia).

 

Info www.transparentboundaries..com




29 Gennaio 2014 alle 17:16 | Scrivi all'autore | stampa stampa | |
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