Benvenuto e Buona Navigazione, sono le ore 09:13 di Mar 30 Apr 2024

Dalla Regione Marche

di | in: dalla Regione Marche

Regione Marche

Educazione ambientale: nuovo Piano triennale della rete InFEA

 

La Giunta approva la proposta dell’assessore Malaspina.

 

La Giunta regionale ha approvato il Piano triennale 2014-2016 di informazione, formazione ed educazione ambientale (InFEA). Il nuovo Piano conferma l’impostazione del precedente (2011-2013), che ha visto i Centri di educazione ambientale (Cea) operare in rete, offrendo opportunità e servizi ai singoli territori. Viene confermata l’introduzione di una premialità proporzionale al cofinanziamento da parte dei soggetti della rete che ha stimolato l’autofinanziamento e l’introduzione di una concezione non più assistenziale, ma imprenditoriale delle attività. Mediamente le reti hanno cofinanziato il 70 per cento dei progetti anche con attività a pagamento. “Il nuovo Piano – ha affermato l’assessore all’Ambiente, Maura Malaspina – conferma la titolarità di Centro di educazione ambientale a tutti i soggetti che hanno già ottenuto tale riconoscimento. A differenza del precedente Piano, vengono però previsti criteri per affrontare i casi di perdita del riconoscimento, di sostituzione del soggetto titolare, di ingresso di nuovi Cea. In merito a questa ultima situazione, considerato l’andamento non positivo delle risorse a disposizione, la proposta di Piano rimanda l’ingresso di nuovi soggetti alle annualità che eventualmente si presenteranno con una dotazione finanziaria maggiore”. Tra le novità del Piano, va segnalata l’introduzione di criteri premiali nei bandi annuali per incrementare le attività dei Cea rivolte alle persone diversamente abili. Oltre al sostegno delle reti, viene confermato anche l’impegno regionale nel progetto “Premio nazionale Un Libro per l’Ambiente”, promosso annualmente da Legambiente, che coinvolge centinaia di classi attraverso la lettura e la premiazione di testi scientifici e di narrativa.

 

Attualmente il sistema InFEA è costituito da un’articolata rete territoriale di Centri (Cea, Laboratori territoriali, Centri risorse). I Cea sono 44, finanziati dalla Regione con un contributo massimo del 50 per cento (mediamente del 30 per cento) per progetto. Oltre alla valenza ambientale, i progetti hanno anche una valenza economica (1,4 milioni di euro il budget totale dei progetti, a fronte di 400mila euro di risorse regionali, in media ogni anno); una valenza occupazionale (circa 230 gli operatori qualificati coinvolti annualmente); una valenza sociale (180 partner interessati). Il sistema garantisce, inoltre, alla scuola, di accedere a informazioni e a opportunità di contatto con la natura (2.133 classi coinvolte ogni anno). Oltre che per gli studenti, i Cea organizzano attività di turismo sostenibile anche per adulti. Il sistema InFEA Marche copre tutta l’area geografica regionale e tutti gli ambiti: montagna, ruralità, costa.

 

 

Conciliazione dei tempi di vita e di lavoro, il protocollo d’intesa

 

La sigla questa mattina in Regione tra l’assessore ai Diritti e pari opportunità, Paola Giorgi, e Anci, Upi, organizzazioni sindacali regionali, Associazioni regionali dei datori di lavoro.

 

 

 

Una strategia di intervento condivisa per rendere effettivi gli obiettivi di miglioramento delle condizioni di vita e lavoro di lavoratori e lavoratrici: è quanto sancisce il protocollo d’intesa, firmato questa mattina in Regione, dall’assessore ai Diritti e Pari Opportunità, Paola Giorgi, con Anci, Upi, organizzazioni sindacali regionali (Cgil, Cisl, Uil), Associazioni regionali dei datori di lavoro (Confapi, Confesercenti, Cgia, Cna, Cia, Coldiretti, Confcooperative, Confindustria).

 

A diretta regia regionale, “il progetto richiede una forte condivisione da parte dei vari attori sociali e istituzionali del territorio – spiega l’assessore Paola Giorgi – per rendere effettivo l’obiettivo di realizzare un sistema di interventi che favoriscano la conciliazione tra tempi di vita e di lavoro. Allo stesso tempo, incoraggino lo sviluppo dell’occupazione femminile nel territorio in relazione alle problematiche di conciliazione che gravano soprattutto sulle donne, ancora purtroppo soggetto debole del mercato del lavoro. Interventi che, inoltre, diano sostegno alle famiglie con maggiore efficacia ed estesa fruibilità dei servizi e promuovano la cultura della condivisione delle responsabilità familiari tra uomini e donne”.

 

Il contributo statale di 381.600 euro sarà messo a bando e destinato alle aziende con madri lavoratrici che hanno partorito e con figli fino a 10 anni di età, con priorità fino a tre anni. Questa flessibilità dovrà interessare anche i padri, con una premialità alle aziende che la proporranno. “La promozione della conciliazione – aggiunge l’assessore – è un fattore di competitività del territorio, può svolgere il ruolo di leva per superare i problemi connessi all’invecchiamento della popolazione e con l’organizzazione prevalente del mercato del lavoro e rilanciare l’economia contribuendo all’aumento del ‘ben-essere’ delle persone e famiglie”.

 

Nell’ottica delle piena condivisione è stato costituito il tavolo tecnico con ANCI, UPI, OO.SS. rappresentanti categoria e datoriali per pianificare l’attuazione dell’intervento regionale formalizzando l’impegno con la firma del protocollo resa pubblica in conferenza stampa per dare la massima risonanza all’avvio ufficiale del progetto attraverso l’Avviso pubblico per la selezione dei progetti. “Questo è un risultato che va valutato molto positivamente perché la misura contrattuale integrativa verrà portata avanti da parte di tutti gli attori sociali con il massimo impegno, nella convinzione che in tempo di crisi anche migliorare la qualità della vita dei lavoratori è una conquista che può compensare le difficoltà economiche. Se poi tali iniziative incideranno su un auspicabile cambiamento culturale, ovvero su misure che continueranno ad avere efficacia nel tempo, pur senza il contributo pubblico, il risultato sarebbe ottimale ed è l’obiettivo che si intende perseguire” conclude Giorgi.

 

 

 

Il documento

 

Le parti firmatarie concordano nel: sensibilizzare le imprese e i lavoratori sull’importanza delle misure che consentono di conciliare meglio l’attività lavorativa con gli impegni personali e familiari e degli interventi formativi successivi a periodi di congedo; nel promuovere la stipulazione di contratti collettivi di secondo livello l’opportunità di prevedere la flessibilità degli orari di lavoro e la conciliazione dei tempi di vita e di lavoro, anche sperimentando nuove forme o modalità di organizzazione del lavoro, e di articolazione elastica dell’orario di lavoro; a costituire un Tavolo tra i soggetti stipulanti il presente accordo al fine di monitorare, con cadenza semestrale, i progetti che verranno avviati, prevedendo anche la possibilità di ampliare la partecipazione alle aziende ed alle rappresentanze sindacali interne ai luoghi di lavoro interessati (RSU).

 

Il Protocollo d’Intesa avrà la durata di anni due e potrà essere rinnovato a seguito dell’espressa volontà delle parti.




5 Febbraio 2014 alle 13:20 | Scrivi all'autore | stampa stampa | |

Ricerca personalizzata