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Musicultura: Gaetano Curreri padrino dei 16 finalisti della 25a Edizione del Festival

di | in: Cultura e Spettacoli

Musicultura 2014

Concerto dei finalisti al Teatro Persiani di Recanati

 

Hanno presentato la serata Gianmaurizio Foderaro e Carlotta Tedeschi di Radio 1 Rai

 

 

Recanati – Presentati nell’aula magna del comune di Recanati i 16 finalisti della XXV edizione di Musicultura alla presenza del Sindaco di Recanati Francesco Fiordomo, Sindaco di Macerata Romano Carancini, Assessore alla Cultura Provincia di Macerata Massimiliano Sport Bianchini, Flavio Corradini Rettore dell’Università di Camerino, la professoressa Paola Nicolini dell’Università di Macerata, Giammaurizio Foderaro e Carlotta Tedeschi di Radio 1 RAI e dell’atteso ospite d’onore e padrino dei magnifici 16 Gaetano Curreri leader storico degli stadio che si è più volte complimentato con Musicultura per il profondo lavoro che da sempre porta avanti. Un grande estimatore e amico del Festival che ha raccontato al pubblico la modalità con cui lui e Vasco Rossi ascoltano ogni anno le canzoni dei 16 finalisti insieme, “La musica popolare è arte – ha dichiarato Curreri – e a Musicultura viene realmente trattata come tale” .

La serata è continuata al Teatro Persiani dove in anteprima nazionale si sono esibititi i magnifici 16 finalisti. A presentare il concerto Gianmaurizio Foderaro e Carlotta Tedeschi di Radio 1 RAI partner storico di Musicultura.

I finalisti tutti autori di ciò che interpretano, con approcci compositivi ed espressividiversissimi tra loro, hanno rappresentato un’Italia musicale ricca di grande creativa , che rifugge il conformismo e la banalizzazione delle idee e delle emozioni.

Ad aprire il concerto i calabresi Mattanza con il pezzo “Occhiu non vidi” hanno proposto una filologia rielaborata ed attualizzata con eleganza ed ardimento, a seguire uno dopo l’altro, sono saliti sul palco tutti i magnifici 16 che con un po’ di emozione e con molta grinta e passione, hanno dato voce ai loro testi. Tra essi si sono esibiti i Ceralacca con “Milano” un folk- blues tutto italiano, con un traino ritmico al servizio di un testo originale; la giovanissima Marlò con La donna di scorta” ha tratteggiato un amaro ritratto con vocalità morbida e una musica raffinata;Io non sono Bogte con “Papillon” ha espresso un rock pungente credibile e scarno su una struggente elegia di parole dolorose;Dante Francani applauditissimo con “Tuta blu” ha dato vita alla nuova canzone sociale: diretta, anti-fronzoli, autobiografica e corale al tempo stesso;l’intrigante Gabriella Martinelli con “In un labirinto ad est”; gli Equ con “Eccetera eccetera” un’ inconsueta prospettiva sull’amore, con linguaggi musicali e testuali d’ avanguardia;CoreACore con “La cortellata” ha proposto la bella canzone popolare, sanguigna e rinnovata nel suono; Calvino con “I Fantasmi “ ha creato un’atmosfera caldamente inquieta, che si infrange su un refrain disincantato; I Dulcamara con uno stile personalissimo hanno proposto “La strada del ritorno” una toccante riflessione sulla poetica del viaggio; Cordepazze con “La rivoluzione” una presa di coscienza disincantata ed esplosiva, tra cascate di immagini e sonorità aggiornatissime;Flo con “D’amore e di altre cose irreversibili” una lontana promessa d’amore cantata nel presente, tra suggestivi echi andalusi;Toto Toralbo con “Na strana canzone” un testo ed una melodia degni della più nobile grazia partenopea.

Antonio Maldestro conun’intensa canzone-manifesto di disagio e di denuncia, senza populismi. “Sopra al tetto del Comune” ; e il maceratese Simone Cicconi “ con “il mio momento” una canzone ricca di contrappunti tra disegni di basso e confidenze ritmate, ha creato un ‘atmosfera ironica e coinvolgente.

A chiudere il concerto l’attesa esibizione di Gaetano Curreri che accolto da un lungo e caloroso applauso, ha saputo toccare le corde del cuore del pubblico in sala a cui ha regalato alcuni dei brani piu’ belli da lui scritti tra cui “Sorprendimi”, “Dimmi che non vuoi morire” scritta a quattro mani con Vasco Rossi ed eseguita dalla divina Patty Pravo, e poi “I nostri anni” e “Chiedi chi erano i Beatles” la canzone – manifesto, che delinea la filosofia degli stadio, cioè la memoria come collante delle emozioni e dei ricordi.. Ha concluso la sua esibizione raffinata ed emozionante con un omaggio a Lucio Dalla, “Piazza Grande” dove ha coinvolto tutti i 16 finalisti di Musicultura in una in una jam session unica e indimenticabile.




26 Marzo 2014 alle 0:30 | Scrivi all'autore | stampa stampa | |

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