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Marche Centro d’Arte, le ‘rime di vento’ di Enrica Loggi alla Galleria Marconi

di | in: Primo Piano

Enrica Loggi

di Rosita Spinozzi

 

CUPRA MARITTIMA – L’Expò di arte contemporanea ‘Marche Centro d’Arte’ si veste di poesia con i meravigliosi versi di Enrica Loggi tratti dalla sua ultima raccolta di liriche ‘…A una rima di vento’, che verrà presentata venerdì 13 giugno alle ore 18,30, presso la Galleria Marconi di Cupra Marittima. Oltre a beneficiare della presenza dell’autrice che leggerà alcune poesie, l’evento sarà presentato dalla giornalista e critica d’arte Nikla Cingolani con relativi interventi del pubblico presente.

Mirabile il cammino nella poesia effettuato da Enrica Loggi, persona di grande sensibilità che non è mai stanca di credere al valore del verso, allo sguardo che penetra ed assolve, alla poesia che resiste. Perché per lei stessa è un modo di ‘agere contra’. Lo dimostra chiaramente il suo libro di liriche ‘… A una rima di vento’, sessanta poesie a cui fanno da corollario alcuni disegni dell’artista Giancarlo Orrù. Versi che difendono la ‘pietas’ calpestata nei rapporti di potere, la tenerezza e il pregio della meditazione contro l’oblio che si pone come una nefasta alchimia nel mondo dei valori. «Il mio è un viaggio dentro la parola che dura da anni, e si rinnova nella fiducia in un ‘altrove’ che possa avvolgere, che possa consegnarsi a ciascuno come un dono inaspettato. Un altrove che contenga, in un gioco di rimandi, una perla fraterna, un patto d’affezione» spiega Enrica, che trae l’ispirazione più forte dalla natura vista nei suoi mille volti arborei e nelle sue umili creature. È una poetica ben delineata quella di Enrica, poiché dai versi che danzano leggiadri su carta dipingendo un delicato, ma anche tenace, affresco della quotidianità, emergono la sua essenza interiore, la sua anima delicata, la sua poetica lieve e al tempo stesso graffiante, l’animo nobile di una donna che ha fatto della poesia una ragione di vita. Perché Enrica ha gli occhi che brillano d’infinito, di amore immenso per il creato; di pura gioia per le cose autentiche, persino per un raggio di sole che illumina un ciglio di strada campeste.

Quattro le ‘tematiche’, o meglio i ‘quadri’ attraverso i quali il libro di Enrica Loggi si schiude agli occhi dei lettori, per scendere poi lieve come una carezza nei loro cuori: il vento, la luce, la presenza, la natura. Per Enrica il vento muove le pagine del Tempo. A volte chiude bruscamente il libro. «‘Luce bianca, convivio dei recenti mattini’, recita un mio verso. La luce è un banchetto celeste. Le presenze? Come quella della bambola Anna Dora, ci sono presenze inanimate che hanno il potere di rianimare tanti rapporti di vita tra passato e presente» spiega la poetessa «Per quanto riguarda la natura, adoro l’umiltà dei cigli di strada campestre. Si vestono di fiori gialli, bianchi, di papaveri, di avena nella grande parata di ogni stagione».

Enrica Loggi ha pubblicato le raccolte di liriche ‘Vasto era il mare’ (Maroni, 1993), ‘Il seme della pioggia’ (Maroni, 1995), ‘Musica leggera’ (Maroni, 2000), ‘Di acque e segni labili’ (Edizioni del Leone, 2000), ‘Il talento dei giorni’ (Stamperia dell’Arancio, 2002), ‘…A una rima di vento’ (Polistampa, Firenze, 2012).
É redattrice della rivista letteraria UT di San Benedetto del Tronto. Alcuni suoi testi, in poesia e in prosa, sono presenti nel blog:
http://nelsoffiodellapoesia.blogspot.it/




12 Giugno 2014 alle 15:04 | Scrivi all'autore | stampa stampa | |

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