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La risposta è nel vento. Bob Dylan incontra Heidegger

di | in: Cultura e Spettacoli

Giornata della Memoria

Macerata – Nel rinnovato Auditorium Svoboda Adriano Fabris affronta il tema della memoria nello spettacolo di Popsophia e Accademia di Belle Arti di Macerata

 

Dalla riflessione sulla Shoah alle tragedie del nostro presente, il filosofo Adriano Fabris in dialogo con Lucrezia Ercoli ha ripercorso con efficacia le grandi questioni filosofiche del Novecento. In pieno stile pop filosofico, le parole si sono unite alla musica di Popsound, al commento video di Marco Bragaglia e alla voce recitante di Chiara Pietroni.

 

Dopo Aushwitz che fine fanno Dio e la filosofia? Che cosa resta all’uomo occidentale dopo l’Olocausto? Queste le grandi domande affrontate ieri sera sul palco dell’Auditorium Svoboda.

“Il problema vero è che noi esseri umani siamo duplici, radicalmente ambigui. Orientati alla violenza ma anche all’amore. E’ questo ciò che dobbiamo ricordare: scordare vuol dire dimenticare una parte di noi stessi” ha affermato il protagonista della serata Adriano Fabris.

 

Si è parlato di ricordo non solo come storia, ma anche come parodia e reinterpretazione.

“La risata non solo libera nei confronti di un’aderenza troppo forte, ma ci permette di non avere paura.” Commenta Fabris mentre le parodie di Hitler e del Nazismo scorrono sullo schermo alle sue spalle “Anche oggi il terrorismo ci propone immagini terribili per indurci ad avere paura, a provare terrore. Per questo chi fa la parodia di certi gesti, chi vuole ridere e far ridere di questo è proprio il nemico mortale di queste persone.”

In chiusura, dopo l’emozionante performance della band Popsound di Blowin’ in The Wind una battuta su una delle questioni più attuali e scottanti del panorama culturale internazionale: la pubblicazione dei Quaderni Neri di Heidegger.

“Forse è il caso di prendere la giusta distanza e di capire perché un filosofo che guarda così lontano non sia mai stato capace di assumersi la responsabilità e di chiedere perdono per essere stato così miope. Cosa resta dunque? Resta la nostra responsabilità: la capacità di rispondere – questo dice la parola – a quello che dal passato e dal presente ci chiama oggi a un’azione giusta e buona. Recita un racconto chassidico: quando incontri un essere umano che fa del male, domandagli perché lo fa ma prima ancora domandati qual è la tua responsabilità. Devi fare questo perché siamo tutti parte di una unica umanità e ne condividiamo la medesima responsabilità. Credo che sia questo ciò che dobbiamo ricordare nel giorno della memoria.“




28 Gennaio 2015 alle 16:13 | Scrivi all'autore | stampa stampa | |

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