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Lavorare sui pescherecci in sicurezza

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Guardia Costiera

SAN BENEDETTO DEL TRONTO: SOCCORSO IN MARE UN MARITTIMO – CGIL CISL UIL APPLICARE LE NORME SULLA SICUREZZA

Com’è noto nella serata di giovedì 19 marzo la Capitaneria di Porto di San Benedetto è dovuta intervenire per assiste un marittimo (di anni 54) colpito da un malore a bordo di un peschereccio del porto di San Benedetto del Tronto (clicca).

Il lavoratore è stato soccorso e trasportato prima su una motovedetta della CdP e poi con un’autoambulanza all’Ospedale Madonna del Soccorso di San Benedetto del Tronto.

Il malore del lavoratore ci obbliga ad una riflessione poiché le norme di tutela della salute e sicurezza dei lavoratori marittimi fanno riferimento al D.Lgs n.271/99, al D.lgs n. 298/99 e al D.lgs n. 272/99 (quest’ultimo regola l’interfaccia barca-terra sulla manutenzione in banchina).

Tutti decreti legislativi del 1999 che devono trovare armonizzazione con il D.lgs n.81/2008 (ovvero istituzione del RLS, RSPP e Medico Competente, Documento di valutazione del rischio da parte dell’armatore e del comandate) .

Alla data odierna purtroppo i decreti attuativi di armonizzazione, nonostante le sollecitazioni di CGIL CISL UIL, non sono stati emanati dal Governo.

Questi rinvii inaccettabili provocano carenza e insufficienze per una corretta applicazione delle norme in un settore a forte rischio lavorativo dal punto di vista ambientale, climatico e logistico, con un alto numero di infortuni, oltre ad una corretta applicazione delle norme sulla sorveglianza sanitaria dei lavoratori marittimi e l’assistenza sanitaria a bordo.

Si ricorda che:

1.    il lavoratore deve essere sottoposto a visita di idoneità all’imbarco, visita preventiva, visita biennale e visita periodica da parte del medico competente (nominato dall’armatore consultando l’RLS);

2.    la presenza di malattie professionali in un settore molto delicato ed esposto, come quello della pesca. Dove c’è particolare esposizione agli agenti atmosferici, chimici e ai rumori delle macchine, la movimentazione di carichi, l’uso di attrezzi e macchinari pericolosi. Tutte azioni che si traducono in rischi per la salute.

Occorre a nostro avviso un’azione di prevenzione attiva per individuare i rischi agendo sulla prevenzione, con l’obiettivo di un riconoscimento delle malattie professionali per i lavoratori della pesca.

Ad ogni buon conto nonostante queste carenze normative esprimiamo grande soddisfazione per l’operato della Capitaneria di Porto e del 118 per l’assistenza medica rapida ed efficace.

Ascoli Piceno 24/03/2015 Dipartimento Sicurezza Lavoro CGIL CISL UIL




25 Marzo 2015 alle 18:35 | Scrivi all'autore | stampa stampa | |

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