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Hugo Race & True Spirit “The Spirit”

di | in: Primo Piano, Recensioni

Etichetta: Glitterhouse
Brani: Man Check Your Woman / Elevate My Love / The Information / Sleepwalker / Heaven Or Die / Bring Me Wine / Dollar Quarter / Heartbreak 69 / Wildcards / Higher Power

 

Dopo peregrinazioni varie (musicali ed esistenziali), Hugo Race torna a casa, tra le note cupe e notturne della sua band storica, i True Spirit. Il musicista australiano non ha mai perso, in nessuno dei suoi numerosi progetti, la voglia di catturare il lato oscuro della vita, ma è con i True Spirit che le sue istantanee assumono una reale efficacia. Il nuovo disco, intitolato semplicemente “The Spirit”, è la conferma di uno dei talenti più inquieti del rock internazionale, sempre in bilico tra perdizione ed estasi: in questo recesso di luce si muovono le dieci nuove canzoni. Sinuose, sensuali, Man Check Your Woman e Sleepwalker riportano alle psicotiche decostruzioni blues dei Bad Seeds (Hugo Race fece parte della prima incarnazione della band di Nick Cave); Elevate My Love dipinge l’amore come un sentimento che si anima soltanto durante le ore più buie del giorno; Dollar Quarter, con la sua lentezza narcotizzante, è un rock di confine che flirta con uno sciamanesimo alla Jim Morrison. Musicalmente convincente e vario, in “The Spirit” a spiccare è comunque la voce di Hugo, sempre più ruvida e graffiata, forse un tantino compiaciuta del suo stampo maudit, ma assolutamente protagonista, tanto che nei due pezzi strumentali (Heaven Or Die, peraltro, è uno dei momenti migliori di “The Spirit”) si finisce per chiedersi quasi con impazienza un verso, una sillaba, un sospiro.




30 Maggio 2015 alle 19:17 | Scrivi all'autore | stampa stampa | |

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